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Che cos'è la separazione di fatto

Spesso si sente parlare di separazione di fatto e di separazione legale, ma qual è la differenza? In questo articolo, parleremo dettagliatamente della separazione di fatto e di come metterla in pratica. Inoltre scopriremo gli accordi che possono essere stabiliti dai coniugi, quando decidono di attuare la separazione di fatto.

Separazione di fatto e separazione legale

In generale, la separazione è una sospensione temporanea del matrimonio e dei suoi effetti civili. La separazione è stata istituita per permettere ai coniugi di trovare una riconciliazione.

La separazione di fatto è determinata dall'interruzione volontaria della vita matrimoniale dei coniugi, in seguito al raggiungimento di un accordo, anche se quest'ultimo non ha una validità giuridica.

Dunque, la separazione di fatto consiste nell'interrompere in modo effettivo la convivenza matrimoniale. In altre parole, la separazione di fatto consiste in un contratto privato tra i coniugi, che non comporta lo scioglimento del matrimonio e neanche la possibilità di chiedere il divorzio dopo 6 mesi o 1 anno.

Invece, la separazione legale è caratterizzata dall'intervento del Giudice, dell’Ufficiale di stato Civile o degli avvocati, in caso di negoziazione assistita.

La separazione legale può avvenire tramite separazione consensuale, in caso di accordo tra i coniugi, o separazione giudiziale, in caso di procedimento giudiziario.

Se si parla di separazione legale, i coniugi possono riconciliarsi tramite l'accertamento giudiziario o dichiarazione congiunta dei coniugi presso il Comune competente.

Separazione di fatto: quando avviene

La separazione di fatto può avvenire quando uno dei coniugi lascia la casa coniugale, e si accorda con l'altro sui rapporti di natura personale e patrimoniale.

I coniugi possono mettere per iscritto la volontà reciproca di vivere separati, rispettando determinati accordi. In questo caso, è difficile che si possa ottenere successivamente la richiesta di addebito della separazione giudiziale, tranne si vi è un mancato rispetto delle condizioni previste

Tuttavia l'abbandono della casa coniugale, può comportare in futuro l'addebito della separazione legale al coniuge in questione, se viene dimostrato che quest'ultimo non abbia rispettato gli obblighi coniugali.

In particolare, si parla di infedeltà e di mancata assistenza familiare:

  1. nel primo caso, la sentenza del 12/04/2013 n. 5114 del Tribunale di Milano, ha però deliberato che la "violazione dell'obbligo di fedeltà che risulti successiva alla separazione di fatto dei coniugi non può costituire da sola il presupposto di una dichiarazione di addebito della separazione";
  2. nel secondo caso, l'art 570 del codice penale punisce la violazione degli obblighi di assistenza familiare, che avviene se uno dei coniugi lascia la casa coniugale.

La separazione di fatto può avvenire anche se nessuno dei coniugi lascia la casa coniugale. Questi ultimi continueranno a vivere nella stessa casa, come estranei, cioè come se non fossero una coppia.

Il Codice Civile non prevede la separazione di fatto, per cui il tempo di attesa per richiedere il divorzio, si calcola solo dal momento della separazione legale, e non da quello della separazione di fatto. Infatti, la separazione di fatto non comporta nessun effetto giuridico sul matrimonio.

Separazione di fatto: quali accordi si possono raggiungere

In caso di separazione di fatto, i coniugi possono raggiungere alcuni accordi riguardanti questioni personali e patrimoniali come:

  • il diritto di visita ai figli e il collocamento di questi ultimi;
  • versamento di una somma da pagare in unica soluzione a titolo di mantenimento;
  • il pagamento di un assegno periodico verso il coniuge (con reddito più basso) e i figli;
  • trasferimenti di proprietà di beni immobili o mobili non considerati come donazioni.

Tuttavia i coniugi non possono raggiungere nessun accordo riguardo all'affidamento dei figli o alla riduzione dei diritti e delle responsabilità dei genitori.

Far rispettare gli accordi, stabiliti in sede di separazione di fatto, non è facile. In caso di mancato rispetto degli accordi, si può provare a chiedere la separazione giudiziale e dimostrare tutto attraverso delle prove.

A tal proposito, se si deve raggiungere un accordo privato con l'altro coniuge, è consigliabile chiedere l'assistenza di un avvocato

Inoltre un coniuge può stabilire a chi lasciare la casa coniugale. Anche in questo caso, non c'è nessuna tutela giuridica se il coniuge titolare cambia idea, o se la casa viene assegnata a terzi.

La scrittura privata

Come abbiamo visto, procedere con la separazione di fatto, potrebbe essere rischioso, dato che uno dei coniugi potrebbe accusato di non avere rispettato i doveri nascenti dal matrimonio, ad esempio andando via di casa, frequentando altre persone, ecc.

Tali comportamenti, in sede giudiziale, potrebbero comportare l’addebito della separazione o del divorzio, per questo motivo, se i coniugi non intendono momentaneamente ufficializzare la rottura, è comunque consigliabile mettere nero su bianco gli accordi presi, attraverso una scrittura privata o un atto pubblico presso un notaio.

In sostanza si tratta di esplicitare il consenso e la volontà di volere sospendere gli effetti del matrimonio attraverso una separazione di fatto.

Si tratta di un accordo vero e proprio, ma ci sono dei limiti, dato che non è possibile prendere decisioni in merito ai cosiddetti diritti indisponibili per volontà di legge, come ad esempio il diritto agli alimenti. In tal caso deve essere deciso lo stato di bisogno, e i coniugi non possono agire in modo autonomo. 

La scrittura privata può costituire una prova degli accordi presi e del comportamento dei coniugi, in sede processuale, e può escludere quindi la separazione o il divorzio con addebito.

In caso contrario sarà necessario, invece, dimostrare che la violazione dell’obbligo coniugale è stata una conseguenza ad una crisi già in atto e non il motivo scatenante la rottura.

Possono esser messi nero su bianco accordo inerenti:

  •  Il versamento di una somma da pagare a titolo di mantenimento;
  • Il pagamento di un assegno periodico per coniuge con reddito basso e i figli;
  • Trasferimento di proprietà
  • La rinuncia del mantenimento

Conclusioni

Abbiamo visto che la separazione di fatto è un'interruzione volontaria della convivenza matrimoniale, che avviene se uno dei coniugi lascia la casa coniugale o se i coniugi si considerano estranei all'interno delle mura domestiche.

La separazione di fatto non ha nessuna validità giuridica e non comporta nessun effetto giudiziario sul matrimonio. Per richiedere il divorzio, occorre la separazione legale che può essere ottenuta attraverso la separazione consensuale o la separazione giudiziale.

Quindi, il calcolo del tempo di attesa per presentare la richiesta di divorzio, partirà dal momento della separazione legale: 6 mesi, in caso in di separazione consensuale, e 1 anno, in caso di separazione giudiziale.

Inoltre la separazione di fatto non garantisce con certezza il rispetto degli accordi stabiliti. Anche se la separazione di fatto è la via più breve e più semplice, bisogna riflettere su tutti questi aspetti.

Fonti normative

  • Art. 2702 c.c.
  • Art. 214 c.p.c.
  • Sentenza del 12/04/2013 n. 5114 del Tribunale di Milano
  • Art 570 c.p.

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