Il sequestro giudiziario è una misura cautelativa per provvedere alla custodia di prove o di beni oggetto di controversia tra due o più parti. Vediamo come funziona.
Ci sono varie forme di provvedimenti cautelari e fra questi troviamo anche il sequestro giudiziario. Lo scopo del sequestro giudiziario è quello di garantire la conservazione di un bene o di prove attraverso una gestione che sia temporanea o, in alternativa, attraverso la custodia del bene stesso.
Il sequestro giudiziario riguarda sia beni mobili che immobili o, anche, l'intero gruppo di beni delle quali ci sia una controversia fra parti per la proprietà o il possesso dei beni stessi. In questo caso - ovvero in caso di controversie di questa natura - si ha la necessità di provvedere alla custodia di ciò che è in controversia o che si provveda ad una gestione temporanea dei beni stessi.
Ma essendo un provvedimento cautelare, ecco che il suo valore non si ferma alla custodia di beni o alla loro gestione temporanea. Il sequestro giudiziario, infatti, viene attuato anche nel caso - ad esempio - di libri, modelli, campioni, documenti ed altre cose dalle quali è possibile in qualche modo dedurre delle prove o elementi di prova; il sequestro giudiziario, in questi casi, viene disposto in quanto è opportuno custodire temporaneamente queste prove visto che il contendere potrebbe essere, per esempio, il diritto alla loro esibizione o comunicazione.
Il sequestro giudiziario diviene inefficace se non è eseguito entro il termine ultimo di trenta giorni dalla pronuncia che lo autorizza. Nel caso in cui, dunque, non venisse esguito entro il termine stabilito per legge, la sua messa in atto non sarà più possibile e, di conseguenza, non ci sarà più nessuna tutela o gestione temporanea dei beni oggetto del contendere.
Proprio per il fatto che il sequestro giudiziario è un provvedimento cautelare, affiché questo possa essere concesso è necessaria la condizione di fumus boni iuris ed anche il periculum in mora.
Più in modo specifico, il fumus boni iuris è rappresentato dall'esistenza di elementi congrui ed idonei che facciamo ritenere presumibile l'esistenza di un diritto che ha bisogno di tutela attraverso il sequestro preventivo degli elementi stessi.
Il periculum in mora, invece, è spesso rapprensentato dall'opportunità che si ha nella gestione temporanea o custodia dei beni che costituiscono - appunto - l'oggetto del sequestro. Con la custodia o la gestione temporanea si vitano pericoli ai quali i beni possono essere sottoposti come, ad esempio, la loro distruzione o la loro sottrazione.
Così, nel caso si utilizzi il sequestro giudiziario per un sequestro probatorio, il ricorrente deve fornire una dimostrazione idonea che accrediti l'esistenza del suo diritto all'esibizione o alla comunicazione del materiale. Dall'altra parte, invece, l'istante deve manifestare il suo timore che questo bene rischi di essere deteriorato o perso e, quindi, reso non più servibile per la sua funzione di prova. Nel caso di utilizzo del sequestro giudiziario come custodia di un bene per fornire una prova, le due parti dovranno dimostrare al giudice le loro intenzioni cercando di portare il giudice a capire se attuare il sequestro oppure no in funzione di quanto quel bene o quei beni possano essere probatori.
Come funziona la procedura per l'attuazione di un sequestro giudiziario? Innanzi tutto si nomina un custode - da parte del giudice - che fissa anche i limiti ed alcuni criteri con i quali devono essere gestiti i beni sequestrati. Inoltre, sempre il giudice, nel nominare il custode, stabilisce anche quali siano le cautele da seguire al fine di rendere più sicura la custodia dei beni stessi ed impedire, eventualmente, la divulgazione di segreti.
Normalmente il custode nominato è sempre un soggetto esterno alla controversia per ovvie ragioni. E' possibile, però, che ad essere nominato custode sia una delle parti interessate a patto che offra maggiori garanzie e che dia una cauzione.
Il sequestro giudiziario viene eseguito nelle forme dell'esecuzione per consegna o rilascio. In parole più semplici, il sequestro giudiziario tende sempre a garantire che una futura esecuzione vada sempre a buon fine e, quindi, anticipa la stessa esecuzione futura se si vuole, evitandone il concreto esperimento.
Vi sono, però, alcune precisazioni da fare. Da quanto detto fino ad ora risulta in molto molto chiaro che il sequestro giudiziario ha una funzione strumentale nei confronti del giudizio di merito. In pratica, questo strumento cautelare, mette in evidenza una situazione già esistente per permettere alla sentenza di merito di dispiegare i suoi effetti in modo univoco e concreto.
Una volta che la sentenza di merito è stata eseguita, quindi, non c'è bisogno di esecuzione ma sarà il custode che ha ricevuto in consegna i beni per la loro conservazione a doversi adattare ed adeguare a quanto stabilito nella sentenza stessa restituendoli a chi di dovere ovvero a chi è stato riconosciuto come legittimo possessore o proprietario.
Il sequestro giudiziario è una procedura molto interessante e particolare che può essere attuata solamente attraverso un giudice. E' indispensabile, dunque, nel caso si abbiano gli estremi per procedere in questo senso, chiedere la consulenza di un legale preparato in materia di procedura di codice civile in modo da portare all'attenzione del giudice la volontà di procedere in questo senso.
Il sequestro giudiziario è identificato e spiegato dall'articolo 670 del Codice Civile.
Il giudice può autorizzare il sequestro giudiziario: a) di benu mobili o immobili, aziende o altre universalità di beni, quando ne è controversa la proprietà o il possesso, ed è opportuno provvedere alla loro custodia o alla loro gestione temporanea; b) di libri, registri, documenti, modelli, campioni e di ogni altra cosa di cui si pretende desumere elementi di prova, quando è controverso il diritto alla esibizione o alla comunicazioone, ed è opportuno provvedere alla loro custodia temporanea.
Come si desume dall'articolo del Codice Civile, dunque, il sequestro giudiziario è effettivamente ed inequivocabilmente utilizzato come strumento puramente conservativo, cautelativo e preventivo.
La misura cautelare del sequestro giudiziario non può essere mai concessa per somme di denaro depositate in un conto corrente. La domanda di sequestro giudiziario, infatti, se fatta con questo scopo, non è ammissibile. Il motivo della sua inammissibilità è la fungibilità del bene stesso ovvero del denaro depositato in un conto. Questo, dunque, non soddisfa il requisito della oggettiva individuabilità ai fini della concessione della cautela.
In modo particolare, si ritiene che considerata l'assoggettabilità a sequestro solamente dei beni che sono suscettibili di proprietà o di possesso o detenzione, non si possa procedere al sequestro di un bene come il denaro che - essendo determinato solo in quantità e genere - non è suscettibile di previa materiale specificazione ai fini dell'esatta individuazione dell'oggetto della cautela: frase, quest'ultima, scritta dal Tribunale di Frosinone, ordinanza del 19/06/2015.
E' charo, dunque, così come espresso dal Tribunale di Frosinone, che il denaro depositato in un conto corrente è inadeguato al sequestro in quanto non rispetta il principio di conservabilità. Va da sé, dunque, che qualsiasi domanda fatta per il sequestro giudiziario di una somma di denaro non verrà presa in considerazione.
FONTI LEGISLATIVE
Articolo 670 codice civile
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