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Termini appello civile: come e quando impugnare una sentenza

I termini per l'appello civile corrispondono al periodo di tempo previsto dalla giurisprudenza per potere contestare la decisione presa nel primo grado di giudizio in un processo civile.

Durante un processo civile, ma anche penale, le parti si confrontano proponendo le loro versioni dei fatti e facendo le loro richieste al giudice, che cerca di delineare la situazione per arrivare a una conclusione, decretando una parte sconfitta.

Chi perde, ovviamente, non è d’accordo con quanto deciso dal giudice, e intende dimostrare di non essere stato capito, per questo motivo decide di “fare appello”, cioè si affida a un altro step giudiziario, nel quale poter fare valere le sue ragioni.

Questo secondo grado di giudizio è previsto per garantire che non ci siano stati fraintendimenti o errori durante il primo grado.

Il Giudice, infatti, è in ogni caso un essere umano e può commettere errori, quindi non sarebbe sensato fermarsi alla prima sentenza.

Termini appello civile: cosa si intende per appello 

L’appello è un’opposizione a una sentenza sfavorevole di primo grado, fatto da una delle parti, cioè quella che ha perso. Il fatto di non avere accettato la sentenza, porta a riesaminare i fatti nel dettaglio davanti a un altro giudice. 

In altre parole, avviene un impugnamento della sentenza di primo grado e si prosegue con un secondo grado di giudizio.

Non si tratta però di un nuovo processo, è una specie di insinuazione di un errore avvenuto nella prima fase, il primo grado di giudizio. Questa procedura è valida sia per processo penale, sia per quello civile. 

La fasi di un processo civile

Innanzitutto un processo civile avviene perché un soggetto titolare di un diritto chiede a un giudice di condannare un altro soggetto, in quanto ritiene abbia leso il suo diritto. Il giudice deve in un certo ricostruire i fatti, capire cioè cosa è effettivamente successo, e infine deve applicare ad essi una corretta norma giuridica, e in base a questa, emettere una sentenza.

Le fasi del primo grado di giudizio sono le seguenti:

  • fase introduttiva quando si propone la domanda al giudice
  • fase di istruzione della causa, cioè una fase di trattazione nella quale si individuano le questioni controverse, e una fase di istruzione probatoria dove vengono analizzati elementi di prova, come sentire il racconto di un testimone 
  • fase decisoria quando viene emessa la sentenza

Se la decisione non viene considerata giusta da una delle parti, come abbiamo detto di procede con il secondo grado di giudizio, in Appello, che può a sua volta venire contestato in Cassazione. I gradi di giudizio in Italia sono infatti tre.

Termini appello civile: entro quando si può fare appello?

Esiste una scadenza precisa per contestare la sentenza fatta durante il primo grado di giudizio, cioè i termini per l’impugnazione.

In merito, l’art. 325 del codice di procedura civile ci dice:

Il termine per proporre l'appello, la revocazione e l'opposizione di terzo di cui all'articolo 404, secondo comma, è di trenta giorni

E l’art 327 

Indipendentemente dalla notificazione, l'appello, il ricorso per cassazione e la revocazione [...] non possono proporsi dopo decorsi sei mesi dalla pubblicazione della sentenza

Quindi per termini appello civile, si intende:

  • 30 giorni dall’emissione della sentenza
  • 60 giorni dalla sua pubblicazione

Termini appello civile: cosa non si può chiedere in appello

Come abbiamo detto si tratta di un secondo grado di giudizio, non di un nuovo processo, quindi è possibile agire solamente entro certi limiti, in particolare:

  • non si possono porre domande diverse rispetto a quanto chiesto in primo grado;
  • non sono ammesse nuove prove, e non possono venire valutati nuovi documenti, se il giudice non lo ritiene indispensabile per potere decidere. In questo caso deve essere dimostrato di non possedere tali prove durante il primo grado di giudizio;
  • ma si può chiedere il pagamento degli interessi dopo la pronuncia della sentenza impugnata, e il risarcimento dei danni subiti.

Termini appello civile: sentenze inappellabili

In alcune particolari condizioni non è possibile procedere con un secondo grado di giudizio. In questo caso la decisione presa dal giudice di pace è quella definitiva, e non viene impugnata in appello. Vediamo in quali casi:

  • Sentenze inappellabili per legge: si tratta ad esempio di controversie di lavoro con un valore inferiore a 25,82 €, oppure di casi in cui il creditore possiede un titolo esecutivo, come una cambiale o un assegno, e può quindi “aggredire” il patrimonio del debitore.
  • Sentenze che non sono rese in primo grado, ma in grado unico: sentenze che non sono pronunciate secondo diritto, ma secondo equità, cioè in base a regole comunemente accettate dalla società, in base a principi morali. Oppure sentenze che accertano in modo preliminare, ad esempio nell’ambito di controversie relative a un rapporto di lavoro e l’interpretazione dei contratti, nei quali è contenuta la normativa applicabile.
  • Esclusione sulla base di un accordo tra le parti: in questo caso, le due parti contrapposte decidono di non fare Appello, ma di passare direttamente al terzo grado di giudizio, quindi in Cassazione. 

Termini appello civile: la riserva d’appello

In alcuni casi, una delle parti può decidere di non chiedere subito l’appello, senza però che la sentenza diventi così  definitiva e non modificabile. Si tratta di un meccanismo particolare, definito riserva di appello.

Proviamo a capire meglio cosa succede attraverso un esempio, Il signor Rossi afferma di non dovere restituire dei soldi al signor Bianchi nemmeno nel caso di una sentenza che lo preveda, in quanto tale credito è caduto in prescrizione. 

In un certo senso è un modo per “mettere le mani avanti” e “prenotare” una successiva impugnazione, che avverrà a seguito della sentenza finale.

Quindi, oltre alle sentenze definitive, sono appellabili anche:

  • le sentenze parzialmente definitive: quando la domanda ha una risposta definita ma si deve attendere la conclusione del processo, ad esempio nel caso di un processo cumulato, dove vengono trattate diverse questioni
  • sentenze non definite: come nel caso che abbiamo descritto prima, si tratta di prenotare un futuro appello se la sentenza sarà di un certo tipo.
  • sentenze di condanna generica: cioè quando è già stata accertata la sussistenza di un diritto, ma non ancora la quantità della prestazione dovuta, ad esempio, il signor Rossi deve restituire dei soldi al signor Bianchi, ma non è stata decisa la cifra in questione. In questo caso la sentenza prevede una condanna generica, mentre il processo prosegue per la liquidazione
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