Cerchi un avvocato esperto in
Privacy e Immagine
Guide legali privacy e immagine

Videosorveglianza: si possono "spiare" colf e baby sitter?

La videosorveglianza è senza dubbio uno degli strumenti più utilizzati oggi per prevenire episodi di furto e atti vandalici, ma anche per individuare e punire eventuali colpevoli quando il fatto è ormai accaduto.

Posizionate in luoghi strategici e, nella maggior parte dei casi, nascosti, le telecamere di videosorveglianza consentono di sorvegliare a distanza spazi pubblici di particolare interesse come piazze e monumenti o di garantire la sicurezza di edifici e aziende. Grazie alle nuove leggi, sul posto di lavoro possono essere impiegate per scoraggiare comportamenti illeciti da parte dei dipendenti e, sempre più spesso, anche i privati scelgono di installare sistemi di videosorveglianza nelle proprie abitazioni.

Lo fanno per essere sicuri di non subire furti da parte dei ladri quando sono fuori casa, ma spesso le telecamere vengono installate per controllare che badanti e baby sitter. Assunti per prendersi cura di nonni e bambini, vengono monitorati affinché non commettano reati come rubare, causare danni all’arredamento o, al peggio, maltrattare i loro cari.

Videosorveglianza in casa: cosa si può riprendere e cosa no

Ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione quando si installa un sistema di videosorveglianza in casa. Sebbene le telecamere siano posizionate all’interno della propria casa (sistema a circuito chiuso), il datore di lavoro non ha il potere di filmare tutto ciò che vuole. Soprattutto, non può farlo se vengono coinvolte altre persone.

Riguardo a questo è necessario chiarire come devono essere posizionate le videocamere:

  • Le telecamere della videosorveglianza devono essere posizionate con un’angolazione tale da sorvegliare esclusivamente gli spazi di propria pertinenza. Bisogna quindi evitare di inquadrare i cortili comuni, i condomini, i balconi e tutti gli spazi pubblici che potrebbero comportare la ripresa di persone che non sono coinvolte nel rapporto di lavoro. Ad esempio, le immagini non possono mostrare il cancello d’ingresso del condominio e nemmeno la porta del vicino di casa;
  • I dispositivi non devono ledere gli individuo ripresi, pertanto luoghi considerati “sensibili” come i servizi igienici non dovrebbero mai ospitare una videocamera;
  • Se il sistema di videosorveglianza è collegato ad una rete internet, bisogna porre molta attenzione affinché i video non vengano resi pubblici on line per errore;

Quali obblighi deve rispettare il padrone di casa?

E’ necessario sottolineare che, diversamente da quanto previsto dallo Statuto dei Lavoratori per le aziende e le imprese, a cui sono dedicati articoli precisi, la videosorveglianza domestica non è regolamentata da leggi o da norme specifiche. Per l’attivazione delle telecamere di videosorveglianza nelle abitazioni private non è necessario alcun tipo di autorizzazione da parte della Questura, né del Garante per la privacy. 

Il datore di lavoro, che in questo caso è anche il proprietario di casa, è però titolare del trattamento dei dati personali di colf e baby sitter. Pertanto, una buona regola sarebbe quella di mettere nero su bianco una richiesta di consenso al trattamento dei dati personali, che, nel caso della videosorveglianza, prevedono l’uso delle immagini in caso di necessità. Sarà poi cura dell’interessato accettarla o rifiutarla e rescindere dal contratto di lavoro.

Esistono anche degli obblighi che il titolare deve rispettare. Ecco quali sono:

  • Comunicare la presenza delle telecamere a circuito chiuso all’interno dell’abitazione;
  • Informare sul numero dei dispositivi di videosorveglianza e della loro dislocazione all’interno dell’appartamento;
  • Spiegare che la presenza di una o più videocamere ha come unico obiettivo quello di garantire la sicurezza all’interno del proprio appartamento;
  • Consentire al collaboratore domestico, o alla persona che si prende cura dei bambini, lo svolgimento dell’attività in tutta libertà. In poche parole, non deve sentirsi condizionato dalla presenza delle telecamere;
  • E’ fondamentale garantire la tutela della privacy. Le immagini riprese dal sistema di videosorveglianza non devono essere in alcun modo rese pubbliche e possono essere utilizzare solo nei casi previsti dalla legge, ovvero in caso di reati da accertare;
  • Comunicare i metodi di archiviazione delle immagini ed i tempi di cancellazione degli stessi che solitamente deve avvenire nel giro di pochi giorni.

Videosorveglianza e diritti dei lavoratori domestici

Come già detto, nel caso del lavoro domestico, è sufficiente il rispetto della normativa sulla privacy. Se questo da un lato comporta dei doveri che il proprietario di casa deve rispettare, dall’altro garantisce anche dei diritti ai lavoratori.

Ecco i principali:

  • Diritto alla riservatezza: il dipendente deve sapere se in casa sono presenti dispositivi per la videosorveglianza;
  • Messo a conoscenza della presenza delle telecamere, badanti e collaboratori domestici sono liberi di scegliere se negare il proprio consenso al trattamento dei dati personali ed anche rescindere dal rapporto lavorativo.
  • I dipendenti hanno il diritto di richiedere, in qualsiasi momento, di poter visionare i filmati delle videocamere per verificare che vengano utilizzato in modo appropriato.

Cosa succede in caso di furto o altri comportamenti illeciti

Purtroppo, può capitare che nonostante vengano presi tutti gli accorgimenti del caso, qualcosa vada storto e che il proprietario di casa si trovi costretto a visualizzare i filmati del sistema di videosorveglianza. 

Cosa succede se le telecamere mostrano episodi di violenza nei confronti di bambini o anziani o se rivelano furti o danni alle cose?


Sicuramente venire a conoscenza di situazioni del genere è tutt’altro che piacevole. Anzi, può essere un vero e proprio trauma difficile da superare. Dalla parte delle vittime c’è ci sono però le telecamere della videosorveglianza. Oggi, la legislazione consente infatti l’utilizzo delle immagini come prova da consegnare alle forze dell’ordine e da utilizzare in sede di giudizio.

VIDEOSORVEGLIANZA SORVEGLIANZA DOMESTICA SICUREZZA
Condividi l'articolo:
CERCHI UN AVVOCATO ESPERTO IN PRIVACY E IMMAGINE?
Ho preso visione dell’informativa sulla privacy e acconsento al trattamento dei dati.*

Quanto costa il servizio?
Il costo della consulenza legale, qualora decidessi di proseguire, lo concorderai direttamente con l'avvocato con cui ti metteremo in contatto.