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Armi bianche: cosa sono?

Cosa sono le armi bianche? Come vengono regolamentate nella giurisprudenza italiana? Cosa succede se si possiede un'arma bianca e non si è in regola? Quando occorre avere il porto d'armi? 

Nello stato Italiano non è possibile comprare un'arma senza una specifica autorizzazione concessa dalle autorità, in particolare dalla questura di competenza. Motivo di tale legge è evidente: le armi sono pericolose, specie se in mano a soggetti poco raccomandabili, o in casi di infermità mentale, o ancora in mani di inesperti. Avere un'arma in casa comunque, non è impossibile. 

Tuttavia, spesso di parla di armi bianche come se fossero armi "meno pericolose":
Armi da taglio, da lancio, da punta: quali sono le differenze? Per lo stato italiano comunque, le armi bianche sono al pari delle armi da fuoco in termini di pericolosità.

Armi bianche: definizione

Questa tipologia di arma venne definita tale dal colore bianco della lama, provocato dal riflesso del sole sopra le superfici metalliche: il modo di dire è di uso comune oggi, ma deriva da tempi remoti, con il passaggio tecnologico dalle lame di bronzo, ferro e rame, fino all'ausilio dell'acciaio. La locuzione tuttavia, non è presente nel lessico giuridico, non definisce correttamente questa categoria di armi nell'ambito legale. Le armi bianche sono la famiglia di strumenti il cui scopo è quello di offendere, ferire, o ancor peggio uccidere un soggetto. Sono strumenti che si servono di punte per ferire, come baionette o pugnali, forme contundenti come i manganelli oppure lame di acciaio, come le spade e le sciabole. Anche le balestre, gli archi, le cerbottane, le catapulte, sono armi bianche, e si definiscono armi da lancio. Si differenziano quindi dalle armi da fuoco, non hanno polvere da sparo e il minimo comune denominatore delle armi bianche è il fatto di essere silenziose e di sfruttare la forza di chi le brandisce. Secondo la legge italiana, si definiscono armi bianche anche quelle che servono a difendersi, come gli spray antiaggressione (detti anche "spray al peperoncino"), le armature e gli scudi. 

Armi bianche: differenza armi proprie e improprie

Un ulteriore distinzione da fare per capire che cos'è un'arma bianca è quella tra armi proprie e improprie. Un coltello da cucina può essere considerata un'arma bianca? No, un coltello da cucina è definita nella categoria delle armi improprie, perché è uno strumento atto ad offendere, ma che a differenza di un'arma bianca, non ne ha il fine tipico. Nelle armi improprie rientrano anche le mazze, i tubi, i martelli, le spranghe e tutte le diverse tipologie di coltelli da cucina e attrezzi. Proprio in base alla distinzione tra arma bianca e arma impropria, c'è da introdurre il concetto di "giustificato motivo" nel momento in cui qualcuno decidesse di portare con sé questi oggetti.  Se si viene fermati dalle autorità, il soggetto che ha con sé un coltello da cucina o il classico coltellino svizzero, dovrà fornire una giustificazione valida di tale atto, che sia per andare in montagna, fare dei lavori di manutenzione: insomma, bisognerà spiegare che l'oggetto che si ha con sé è finalizzato all'attività che si andrà a svolgere o che si è appena svolta. Anche il posto in cui si sta conservando lo strumento è oggetto di analisi da parte delle autorità: un coltello nel cruscotto in auto per esempio, è passibile di pena, mentre una cassetta degli attrezzi riposta nel baule no. 

Armi bianche: le diverse tipologie

Di questa tipologia d'arma ne esistono tantissime, come quelle da lancio e una serie infinita riferita all'epoca medievale, Tuttavia, per praticità, le principali categorie di armi bianche riconosciute sono le seguenti: 

  • armi corte da mano: sono armi bianche caratterizzate dalla capacità d'essere facilmente occultabili e non più lunghe di una trentina di centimetri, come stiletti, pugnali, coltelli. 
  • armi lunghe da mano: sono lunghe fino ad un paio di metri, aumentano il raggio d'azione e comprendono spade, katane, sciabole.
  • armi da lancio: rientrano nella categoria i giavellotti, e hanno il fine di essere scagliate contro l'avversario da notevoli distanze. 
  • armi bianche inastate o immanicate, munite di un manico lungo almeno un paio di metri, come le lance
  • armi da botta, con un raggio d'azione corto, come bastoni, martelli, mazze e clave. 
  • armi da punta, destinate ad offendere non di taglio ma di punta, come le lance, le picche, le baionette e gli stiletti.
  • armi da tiro, come l'arco e la balestra.
  • armi morbide, cioè quelle pieghevoli o snodate, tipiche della tradizione orientale.

Armi bianche: ci vuole il porto d'armi?

Ma quindi, per detenere un'arma bianca, occorre avere il porto d'armi? La risposta è SI. Proprio per i motivi citati sopra, le armi bianche nell'ordinamento sono classificate armi proprie, al pari di quelle da fuoco, e sono strumenti creati e destinati all'offesa di individui viventi. Per portare con sé l'arma è assolutamente necessario avere il porto d'armi, chiedendo alla questura territorialmente competente. Se invece si acquista un'arma e la si lascia a casa, bisogna ottenere il nulla osta all'acquisto. Dopo l’acquisto di qualsiasi tipo di arma, entro tre giorni, occorre sempre denunciarne la detenzione alla polizia o ai carabinieri. Una volta ottenuto il porto d’armi, si possono detenere tutte le armi bianche che si vogliono, mentre le armi da fuoco impongono un limite numerico alla detenzione. Bisogna comunque denunciare la detenzione di armi bianche alle autorità ogni volta che si acquista un'arma. 

Armi bianche: si possono portare in giro?

La risposta è negativa, proprio secondo il principio che non vede differenza tra un'arma bianca o da fuoco.  Anche la famosa regola-leggenda delle "quattro dita", quella che prevede che si può andare in giro con un coltello la cui lama non superi le quattro dita, è pura fantasia.  La legge su questo punto è chiara:  chiunque, senza la licenza dell’autorità, porta un’arma fuori della propria abitazione o delle appartenenze di essa, è punito con l’arresto fino a diciotto mesi. Il reato è quello di  porto abusivo d’armi, che scatta nel momento in cui una persona decida di girare per strada con un’arma senza che la licenza glielo consenta. È invece lecito girare con un’arma quando, ad esempio, è stato concesso il porto d’armi per difesa personale, sempre nei limiti di quanto stabilito dalla licenza stessa.

Riferimenti normativi:

  • Art. 699 cod. pen​
PORTO D'ARMI RINNOVO PORTO D'ARMI QUESTURA
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