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Assegni smarriti: cosa fare?

Assegno smarrito o rubato? Vediamo come fare e come utilizzare l'ammortamento

Capita - sempre meno per fortuna anche per merito della digitalizzazione e dell'uso di monete elettroniche o metodi di pagamento automatizzati grazie all'uso degli smartphone - di smarrire, distruggere o subire il furto di un assegno sia questo circolare, trasferibile o non trasferibile. Ma che cosa può fare la persona che si trovi in uno di questi casi? Come cisideve comportare per fare in modo che la cifra indicata sull'assegno non venga incassata da un'altra persona o per avere un duplicato del titolo perduto? Cerchiamo di capire insieme quali procedure ha il cittadino a tutela del suo diritto a riscuotere l'assegno nel caso, appunto, di smarrimento, furto o distruzione di un assegno.

Per prima cosa, immediatamente, bisogna contattare la propria banca o istituto di credito per spiegare loro l'accaduto e chiedere di bloccare il pagamento relativo al titolo che è andato smarrito (ad esempio). Questo, però, non basta. Infatti, successivamente, un'altra cosa importante da fare è inviare all'istituto bancario una richiesta scritta indicando, se possibile, tutti i dati identificativi dell'assegno perso come numero dell'assegno stesso, data, l'intestatario dell'assegno, la banca che ha emesso il titolo e, ovviamente, l'importo indicato sull'assegno che è andato perduto.

Senza un vostro ordine preciso, è bene ricordare, la banca sarà legittimata a pagare un assegno correttamente compilato che viene presentato per essere incassato presso uno dei suoi sportelli. E' fondamentale, dunque, non perdere tempo e contattare l'istituto di credito appena ci si accorge dello smarrimento dell'assegno, o del furto dello stesso o anche nel caso in cui, per disgrazia o distrazione, un assegno andasse distrutto.

Il passo successivo è quello di recarsi presso le forze dell'ordine per sporgere una denuncia formale di furto o smarrimento in base al caso in cui ci si trova di fronte. Una copia della denuncia va presentata alla banca in modo che tutti i dettagli del titolo perso possano essere in mano alla banca e che questa sia ufficialmente informata dell'accaduto a scanso di equivoci. Fatte queste prime operazioni, il peggio è passato: l'assegno è bloccato e non potrà essere incassato da nessun altro; né da chi lo dovesse trovare, né da chi ve lo abbia sottratto e provi ad approrpiarsi del denaro in modo indebito.

Se l'assegno è di una terza persona?

Ma che cosa si deve fare se l'assegno che si è perso o che è stato rubato proviene da un terzo soggetto? In questo caso sarà necessario informare chi ci ha consegnato l'assegno affichè i passaggi visti in precedenza vengano effettuati da lui stesso: avvisare la banca, mandare una richiesta scritta alla stessa banca, recarsi dalle forze dell'ordine e portare copia della denuncia fatta all'istituto che ha emesso il titolo. Nel caso in cui l'assegno sia stato girato più volte bisognerà risalire al primo firmatario e fare la denuncia alle forze dell'ordine fornendo tutti i dettagli dell'assegno.

Come ottenere il rimborso?

Il rimborso di un assegno incassato a seguito di uno smarrimento o di un furto è possibile. Per fare ciò bisogna attivare la procedura così detta di ammortamento del titolo rubato, distrutto o smarrito. Questa procedura, prima di essere attuata, ha bisogno di una comunicazione scritta nei confronti della banca tramite raccomandata A/R (con ricevuta di ritorno) ed anche corredata della denuncia alle autorità competenti, ovvero autorità giudiziaria, attraverso la comunicazione che sarà data loro dalle forze dell'ordine (Polizia o Carabinieri).

Il ricorso va presentato al Presidente del Tribunale del luogo dove l'assegno è pagabile o, in alternativa, del luogodi residenza del richiedente la pratica di ammortamento o dove ha la sede la banca che ha emesso il titolo smarrito, rubato o distrutto e cioè il titolo oggetto dell'ammortamento stesso così come previsto dall'articolo 2016 del codice civile.

Cos'è l'ammortamento?

Con la proceduradi ammortamento, il ricorrente mira ad ottenere un decreto che autorizzi il pagamentodel titolo o il suo duplicato.

Inoltre, a seguito del decreto, il titolo in oggetto diventa inefficace per terze persone che non potranno più chiederne il pagamento. Questa procedura si può ottenere solamente per assegni trasferibili mentre non può essere attuata per titoli che non siano trasferibili.

Chi può chiedere la procedura di ammortamento è solamente il beneficiario dell'assegno rubato, distrutto o smarrito mentre, nel caso in cui si parli di assegno circolare, la procedura può essere chiesta sia dal beneficiario che dalla banca che ha emesso il titolo in oggetto.

Ildecreto, così come emesso dal Presidente del Tribunale, viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Con la pubblicazione del decreto, il titolo oggetto del decreto stesso non è più valido e, di conseguenza, la banca può rilasciare il duplicato del titolo al beneficiario o pagare la somma relativa all'assegno una volta che siano trascorsi 30 giorni dalla notifica e dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.

Se, nel momento in cui il decreto viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il titolo non è ancora scaduto, il termine dei 30 giorni ha inizio dalla scadenza dell'assegno stesso.

Cosa fare dopo il decreto di ammortamento?

Come detto, una volta che il ricorrente ha tra le mani due copie autentiche del decreto di ammortamento, deve notificare il decreto stesso sia alla banca che ha emesseo l'assegno e sia al soggetto che lo ha emesso. Deve provvedere, inoltre, a pubblicare un estratto del decreto di ammortamento sulla Gazzetta Ufficiale.

Nel caso si tratti di un decreto ottenuto per un assegno circolare, la notifica deve essere fatta alla filiale della banca più vicina: sarà poi la filiale stessa a darne comunicazione a tutte le altre filiali del gruppo presso le quali l'assegno risulta pagabile.

Le spese per questo tipo di notifica sono a carico del ricorrente così come anche la pubblicazione dell'estratto del decreto di ammortamento sulla Gazzetta Ufficiale. Se non ci saranno opposizioni al decreto allora il beneficiario dell'assegno potrà chiederne il pagamento.

C'è però la possibilità che il possessore dell'assegno faccia opposizione così come prevede l'articolo 2019 del codice civile: in questo caso, solo se l'opposizione viene respinta il beneficiario può chiedere il pagamento del titolo.

Conclusioni

E' chiaro, dunque, che lo smarrimento, così come il furto o la distruzione di un assegno non vadano presi alla leggera, soprattutto se si tratta di titoli trasferibili o assegni circolari.

La comunicazione con la banca che ha emesso il titolo o presso la quale il titolo può essere incassato è fondamentale così come la denuncia presso le forze dell'ordine.

La procedura di ammortamento, comunque, è molto utile in quanto sarà direttamente un Presidente di Tribunale a decretare non più valido il titolo perso o rubato o distrutto facendo in modo che il beneficiario sia l'unico in grado di poter chiedere, nuovamente, una copia dell'assegno o il suo pagamento in quanto legittimo destinatario della ciffra indicata sull'assegno.

Come detto all'inizio, l'uso degli assegni è sempre meno diffuso nella società odierna anche per merito di metodi di pagamento più veloci e resti ancora più immediato dalle applicazionidi home banking che orami tutti i gruppi bancari offrono ai propri clienti. Esistono, però, dei casi in cui gli assengi - soprattutto circolari - vengono ancora utilizzati parecchio ed è dunque bene sapere come comportarsi in caso di furto di un assegno, del suo smarrimento o della distruzione dell'assegno stesso per evitare di trovarsi impreparati di fronte all'evenienza ed occorrere in spiacevoli inconvenienti.


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