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Autocertificazione carichi pendenti: quando è utile?

L’autocertificazione carichi pendenti è utile se il datore di lavoro chiede informazioni in merito alla condotta giuridica, prima di decidere in merito all’assunzione. Ma è legittima tale richiesta? Scopriamolo con il seguente articolo.

In alcuni casi, durante un colloquio di lavoro un soggetto può ricevere una richiesta particolare dal datore di lavoro, ovvero un certificato dei carichi pendenti. Ma di cosa di tratta?

In pratica, per potere essere assunti è necessario dimostrare di avere la fedina penale pulita, e di non avere nemmeno dei procedimenti penali in corso, ovvero di non essere imputati o indagati.

Ma chi rilascia questo tipo di documento, è possibile effettuare un’autocertificazione dei carichi pendenti?

Cosa sono i carichi pendenti?

Prima di capire come fare un’autocertificazione carichi pendenti è utile sottolineare di cosa si tratta esattamente.

Esso consiste in un documento nel quale vengono riportati tutti i procedimenti in corso, riguardanti un soggetto specifico. Non sono presenti le sentenze definitive o informazioni inerenti alle indagini preliminari, ma solo le azioni penali non ancora divenute irrevocabili.

La polizia giudiziaria, infatti, effettuando le indagini preliminari, cerca delle prove a supporto della colpevolezza del soggetto, ma se non sono sufficienti, non sarà possibile procedere con il processo in Tribunale. Soltanto una volta individuati degli indizi validi, si può parlare di imputato, e di carichi pendenti.

Gli interessati possono fare una esplicita richiesta per ottenere il certificato che indica tali informazioni. Ad esempio un datore di lavoro potrebbe informarsi in tal senso prima di assumere un dipendente, anche se non è sempre legittimo, come vedremo.

Il documento viene rilasciato dall’ufficio del casellario giudiziale, presso la Procura della Repubblica del Tribunale competente sul luogo di residenza del soggetto.

I carichi pendenti, comunque, si riferiscono anche a irregolarità fiscali che si possono verificare chiedendo le informazioni all’Agenzia delle Entrate.

In generale, possiamo dire quindi che si tratta di definire i gravami in attesa di definizione, quindi procedimenti penali, giudizi di impugnazione, o contenziosi con il Fisco.

Il certificato può essere chiesto anche online, i tempi di attesa per ottenerlo sono generalmente di 30 giorni, ed è valido per 6 mesi.

Spesso viene confuso con il certificato penale, o casellario giudiziale, che descrive invece le sentenze di condanna definitive.

Come si ottiene il certificato carichi pendenti?

Il certificato è rilasciato dall’ufficio del casellario giudiziale, presso la Procura della Repubblica del tribunale nel luogo di residenza del soggetto. 

Il certificato dei carichi pendenti è rilasciato dall’ufficio del casellario giudiziale (normalmente istituito presso la Procura della Repubblica) presso il Tribunale che ha giurisdizione sul luogo di residenza dell’interessato e riporta i procedimenti pendenti presso detto ufficio nonché quelli in corso presso le procure distrettuali antimafia. Non sussistono comunque divieti al rilascio da parte di una Procura diversa da quella di residenza, in tal caso il certificato riporterà i soli procedimenti pendenti presso il relativo Tribunale.

Il certificato dei carichi pendenti può essere richiesto:

  • dall’interessato o da persona da lui delegata;
  • dalle pubbliche amministrazioni o dai gestori di pubblici servizi, quando il certificato è necessario per l’espletamento delle loro funzioni;
  • dall’autorità giudiziaria penale, che provvede direttamente alla sua acquisizione;
  • dal difensore della persona offesa dal reato e del testimone.

La richiesta va presentata dall’interessato, o da persona da lui delegata, muniti di documento di riconoscimento in corso di validità. L’interessato può presentare la richiesta personalmente o per posta e in tal caso deve allegare una copia del suo documento di riconoscimento in corso di validità. I cittadini extracomunitari sprovvisti di passaporto devono presentare la copia del permesso di soggiorno. Il certificato ha una validità di sei mesi dalla data di rilascio.

Esistono poi alcuni casi particolari per la richiesta del certificato dei carichi pendenti:

  • per i minorenni, la domanda va presentata dal soggetto esercente la potestà genitoriale, se il minore non ha compiuto sedici anni;
  • per gli interdetti, la domanda va presentata dal tutore, che deve esibire il decreto di nomina;
  • a persona detenuta, o inserita in una comunità terapeutica, può inoltrare la richiesta per posta o tramite un delegato, o, se sprovvista di documenti, con richiesta vistata dal direttore ovvero dall’ufficio matricolare del carcere;
  • richiesta dall’estero, la domanda può essere presentata dall’interessato per posta o tramite un delegato.

L’autocertificazione carichi pendenti

A partire dal 2012, il certificato carichi pendenti rilasciato all’interessato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai gestori di pubblici servizi. La disposizione è stata adottata per favorire l’autocertificazione, cioè la dichiarazione con cui il soggetto direttamente interessato attesta, sotto la propria responsabilità, di non avere procedimenti penali in corso.

In buona sostanza, se partecipi a qualche concorso pubblico, non occorrerà che tu vada in procura a chiedere il rilascio del tuo certificato carichi pendenti: è sufficiente un’autocertificazione dove assicuri che non sei imputato in alcun procedimento. Così facendo, eviterai code agli sportelli con conseguente snellimento della procedura. Di norma, anche i datori di lavoro privati chiedono una semplice autocertificazione. Vediamo cos’è e come si fa.

Autocertificazione carichi pendenti per l’assunzione

L’autocertificazione carichi pendenti per assunzione non è altro che una dichiarazione sostitutiva di certificazione con la quale si dichiara, sotto la propria responsabilità penale, che ciò che si attesta corrisponde la vero. In pratica, la tua dichiarazione sostituisce in tutto e per tutto il certificato che, altrimenti, la pubblica amministrazione (nel nostro caso, la procura o l’ufficio del casellario giudiziale) dovrebbe rilasciarti. Resta ferma la possibilità per il datore di lavoro di verificare la veridicità dei dati da te riportati.

Puoi preparare da solo un’autocertificazione carichi pendenti per assunzione. Farlo è molto semplice: è sufficiente che indichi le tue generalità e dichiari di non essere a conoscenza di essere sottoposto a procedimenti penali. L’unica formalità riguarda il richiamo alle sanzioni penali per le ipotesi di falsità in atti e dichiarazioni mendaci: ed infatti, l’autocertificazione falsa, così come l’esibizione di un atto contenente dati non più rispondenti al vero, è punita ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia. Infine, è sempre bene allegare un documento d’identità in corso di validità.

Poiché le dichiarazioni sostitutive hanno la stessa validità temporale degli atti che sostituiscono, la tua autocertificazione carichi pendenti per assunzione avrà una validità di sei mesi.

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