Colf, badanti, collaboratrici domestiche: fanno tutte parte della stessa categoria di lavoratori. Sono dei lavoratori dipendenti che prestano la propria opera al funzionamento della vita familiare.
Se hai dei genitori anziani, probabilmente conosci questo tipo di lavoratori. Non sai che figura assumere? Sappi che tra colf e collaboratrice domestica non esiste differenza. Semplicemente, il termine “colf” è un’abbreviazione che può ricomprendere diverse categorie di lavoratori domestici, tra cui anche le badanti.
Capiamo allora quali sono le differenze tra colf e badante, come si inquadrano dal punto di vista lavorativo, quali sono i livelli di retribuzione, gli orari di lavoro e le modalità di assunzione.
Se è corretto affermare che non ci sia una reale differenza tra colf e collaboratrice domestica in generale, è anche vero che non tutte le categorie di collaborazioni domestiche sono identiche.
In particolare, possiamo distinguere le figure di colf e badante, ma solo dal punto di vista delle mansioni che svolgono all’interno della casa:
L’unica differenza quindi si ha nella tipologia di mansioni che andranno a svolgere, ma non differiscono per inquadramento contrattuale.
La legge e il contratto collettivo per colf e badanti è infatti lo stesso. Le uniche distinzioni che si possono fare riguardano l’esperienza, la specificità delle mansioni e le responsabilità.
Stabilito che non sussiste differenza tra colf e collaboratrice domestica, vediamo quali sono i livelli d’inquadramento dei lavoratori domestici.
I diversi livelli dipendono sia dalle mansioni che dall’esperienza. Il CCNL del lavoro domestico individua 6 inquadramenti:
La colf, come la badante, può essere inquadrata in uno dei 6 livelli in base alla propria esperienza lavorativa e alle specifiche mansioni.
Per stabilire quale retribuzione assegnare a colf e badanti, è necessario far riferimento al contratto collettivo dei lavoratori domestici. Il CCNL contiene la disciplina relativa a:
Questi sono i valori dello stipendio minimo mensile dei collaboratori domestici, riferiti all’anno 2021 (i valori cambiano in base all’inquadramento):
Per quanto riguarda la paga base per l’assistenza notturna, i valori aumentano e vanno di pari passo con l’inquadramento (valori riferiti all’anno 2021):
Il CCNL dei lavoratori domestici indica anche quello che dev’essere l’orario giornaliero di lavoro, che non può essere superato. L’orario varia a seconda che la collaboratrice sia assunta come convivente oppure no.
I limiti orari giornalieri sono i seguenti:
Parlando invece sulla settimana, gli orari massimi sono:
Per quanto riguarda i riposi e le pause, il contratto collettivo stabilisce che i collaboratori domestici in generale hanno diritto al riposo giornaliero di almeno 11 ore consecutive.
Relativamente alle colf e badanti, si aggiungono 2 ore al giorno non retribuite, nelle quali possono uscire dall’abitazione del datore di lavoro.
Sulla settimana il riposo deve essere di almeno:
Stai pensando di assumere una colf o una badante e vuoi sapere come fare? Questi sono i passaggi da seguire.
Innanzitutto, è necessario richiedere al lavoratore una serie di documenti, tra cui un documento d’identità valido e un documento sanitario per valutare l’idoneità al lavoro e l’assenza di patologie che possano essere pericolose per il lavoratore stesso o per la famiglia presso la quale andrà a lavorare.
Quindi si concordano con il collaboratore domestico le mansioni, il livello d’inquadramento e l’orario lavorativo, in base alle disposizioni del CCNL di riferimento.
A questo punto, prima di iniziare l’attività, il datore deve consegnare al lavoratore un contratto di lavoro, altrimenti detto “lettera di assunzione”, che indichi:
Consegnata la documentazione al lavoratore, è necessario procedere con la comunicazione preventiva all’INPS entro 24 dall’inizio del rapporto lavorativo. Tale comunicazione può avvenire tramite il sito web dell’Inps o attraverso il contact center al numero 803.164 ( se da rete mobile, al 06164164).
Fonti normative:
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