E' stato definitivamente approvato il Decreto fiscale, con l’approvazione della Camera. Tra le novità c’è anche la proroga del cosiddetto Bonus Bebè o assegno di natalità, valido solo per il primo anno di vita del bambino, ed è previsto un aumento del 20% nel caso di un secondogenito.
Avere dei figli, lo sappiamo bene, è un grosso impegno. Ma non si tratta solo di energie fisiche e psicologiche, infatti anche il nostro portafoglio ne risente, spesso molto di più di quanto avevamo ipotizzato.
Le spese impreviste sono sempre dietro l’angolo, e tra confezioni di pannolini, prodotti vari per l’igiene, medicine, pappe, giocattoli, vestiti, culle, passeggini, il nostro stipendio vola via in pochi giorni.
Le famiglie che già si ritrovano in una condizione di ristrettezza economica, fanno molta fatica a pagare tutto il necessario per fare crescere i propri figli.
Proprio per questo motivo, lo Stato, già da qualche anno, ha pensato a delle misure tali da poter aiutare i nuclei familiari in difficoltà, soprattutto per i primi anni di vita dei bambini.
L’aiuto erogato si chiama “bonus bebè”, un assegno indirizzato ai genitori con un reddito basso, per il primo anno di vita del loro figlio.
Per il 2019 il bonus bebè è stato prorogato, con l’approvazione alla Camera del nuovo Decreto Fiscale firmato M5S e Lega, con alcune novità, come vedremo a breve.
Il bonus bebè’, detto anche assegno di natalità, è una agevolazione prevista per aiutare le famiglie a sostenere le spese nel momento in cui arriva un nuovo figlio, in caso di nascita, di adozione o di affidamento.
L’assegno viene erogato dall’Inps, solamente ai nuclei familiari con un reddito basso, dimostrato dal modello Isee.
Nel 2017 l’assegno veniva dato per i primi tre anni di vita o di adozione di un figlio, mentre dal 2018 e confermato anche per il 2019 il bonus bebè viene erogato solamente per il primo anno.
Si tratta di un provvedimento che rientra in un “pacchetto famiglia”, cioè un insieme di iniziative volte a tutelare e aiutare i nuclei familiari italiani più deboli.
Assieme all’assegno di natalità, infatti, ci sono altre misure, che elenchiamo di seguito:
Il bonus bebè’ 2019 è un incentivo che viene corrisposto, attraverso un assegno, a partire dal giorno di nascita di un bambino, o dal momento in cui entra a fare parte di una famiglia con una adozione o un affido.
L’assegno di natalità viene erogato fino al compimento del primo anno di età, o fino al primo anno di ingresso nel nucleo familiare.
Per avere diritto a tale provvedimento assistenzialistico, i genitori devono avere determinate caratteristiche:
Abbiamo visto che, lo Stato italiano ha deciso di intervenire per aiutare le famiglie, residenti nel nostro Paese a coprire le spese, a volte considerevoli, nel primo anno di vita o di adozione di un figlio.
Si tratta di un aiuto importante, proprio perché i primi mesi con un bambino sono i più difficili, e serve del tempo per riuscire a fare combaciare tutto nella maniera giusta. I genitori devono avere il modo di organizzarsi, anche a livello economico.
Da qualche giorno, è stato approvato il nuovo bonus bebe’ 2019, attraverso il Decreto fiscale, passato alla camera con 272 voti favorevoli e 143 contrari.
Il provvedimento ideato dal governo M5S e Lega è quindi diventato effettivamente una legge. In particolare la proroga dell’assegno e il pacchetto famiglia sono stati sostenuti e proposti dal ministro Fontana.
Ma vediamo di evidenziare quelli che sono le novità inserite nel Decreto Legislativo n.119/2018:
Come abbiamo già evidenziato per poter ricevere il bonus bebè’ è necessario avere un basso reddito Isee. Essendo, infatti, un aiuto fornito dallo Stato è destinato solamente a chi ne ha davvero bisogno.
I limiti di reddito sono gli stessi degli anni passati, in particolare:
Possono fare domanda tutte le famiglie che rientrano nelle fasce di reddito che abbiamo indicato, quindi sotto i 25 mila euro annui.
Bisogna essere residenti in Italia e non importa se i genitori sono occupati, disoccupati o hanno contratti di collaborazione, la cosa importante è dimostrare di avere dei guadagni bassi, attraverso la compilazione dell’Isee.
La domanda va inviata per via telematica all’Inps e in particolare ci sono tre modi per compilare i moduli richiesti:
La domanda deve essere accompagnata dall’autocertificazione per dimostrare di possedere i requisiti necessari per l’assegno di natalità. Tutti i moduli devono essere inviati entro 90 giorni dalla data di nascita o di adozione del bambino. Inoltre è doveroso sottolineare che bisogna presentare l’istanza una sola volta per ciascun figlio.
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