Le case popolari rappresentano una forma di edilizia pubblica realizzata per consentire alle persone in difficoltà di potere disporre di un’abitazione. Ma chi ne ha diritto? Come si effettua la richiesta?
Lo Stato mette a disposizione di soggetti non abbienti o con particolari condizioni psicofisiche, degli alloggi, comunemente definiti come case popolari. Si tratta di un’occasione per potere vivere una vita più dignitosa, ma ci sono alcuni requisiti da rispettare per potere accedere a tale beneficio, e si deve seguire una procedura specifica.
Nelle prossime righe andremo a spiegare chi esattamente ha diritto ad ottenere un alloggio pubblico e come deve essere presentata la domanda
Le case popolari sono immobili pubblici, costruiti dallo Stato per aiutare le persone più bisognose, e permettere ad esse di potere vivere sotto un tetto.
Non tutti sanno, comunque, che l’assegnazione non viene fatta a titolo gratuito, ma è necessario versare un canone di locazione, di molto inferiore a quello del mercato immobiliare.
Il canone da pagare viene stabilito considerando la situazione reddituale del soggetto interessato. Se si tratta di una persona nullatenente, può consistere in pochi euro.
La gestione dell’edilizia pubblica è affidata all’istituto autonomo case popolari, che ha il compito di assegnare le varie case ai meno abbienti, attraverso bandi e graduatorie. Si tratta di enti presenti nei vari territori provinciali, con competenze limitate al territorio di riferimento.
Abbiamo detto che l’edilizia pubblica è destinata ai soggetti meno abbienti, ma di chi si tratta esattamente?
Le case popolari sono destinate a:
Ad ogni modo, è necessario visionare i dettagli dei singoli bandi di assegnazione che vengono pubblicati periodicamente dei vari Comuni e Regioni. In modo particolare devono essere analizzati con cura i requisiti necessari per potere partecipare, che solitamente sono:
Per ottenere una casa popolare, è necessario presentare l’Isee, o meglio l’Isee-erp, ovvero l’indicatore della situazione economica equivalente per l’Edilizia residenziale pubblica (Erp).
Si tratta di un documento molto importante, dato che di solito soltanto chi non supera i 20 mila euro può presentare la domanda, ma non solo, in base a quanto dichiarato nell’Isee-erp viene stabilito il canone d’affitto da pagare. Comunque, come accennato prima, bisogna sempre fare fede a quanto stabilito in ogni singolo bando.
Le case popolari, come descritto nel paragrafo precedente, vengono assegnate attraverso un bando pubblico, in base ai punteggi che vengono calcolati considerando diversi fattori.
Per partecipare, comunque, è necessario fare una domanda apposita, al comune, provincia o regione di residenza, a seconda di chi emette il bando. Nella domanda devono essere inseriti tutti i dati richiesti per potere essere inseriti in graduatoria.
In seguito, quando saranno disponibili nuovi alloggi, o quando saranno liberati quelli già esistenti, l’ente di riferimento provvederà ad assegnarli a chi ne ha diritto.
Quindi, chi ha i requisiti espressi nel bando, deve inoltrare la domanda di partecipazione, presentando anche:
Non sono in molti a sapere che, la legge n. 560 del 24 dicembre 1993, prevede la possibilità di potere acquistare una casa popolare, ovvero, gli assegnatari o i loro familiari possono riscattare l’alloggio.
Per fare ciò è necessario possedere i seguenti requisiti:
Anche in questo caso per procedere è necessario attendere il bando. Il costo della casa è ovviamente inferiore a quelli di mercato.
Una volta acquistata, comunque, la casa può anche essere venduta, rispettando le seguenti regole:
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