La concussione è un reato previsto dal codice penale. Le norme vengono spesso modificate per potere garantire ai cittadini che la legge è davvero uguale per tutti, quindi anche per i politici e i pubblici ufficiali. Vediamo, quindi, di cosa si tratta.
I reati contro la Pubblica Amministrazione sono sempre al centro di accesi dibattiti e discussioni politiche. Tra i vari delitti, comunque, il più grave è senza dubbio quello di concussione, dato che il soggetto agente abusa della sua qualità e quindi sfrutta la propria carica per ottenere dei vantaggi a danno di altri. La legge 6 novembre 2012 n. 190, ha introdotto il reato di concussione come forma più grave di corruzione e ha previsto pene più severe per i responsabili.
La natura del reato è non patrimoniale e la gravità del comportamento è sottolineata anche dalla punizione prevista dal legislatore per i colpevoli: la pena per la concussione è la reclusione da 6 a 12 anni, mentre in caso di tentativo di concussione, la pena viene ridotta a metà.
Vediamo, quindi, di analizzare le caratteristiche di tale illecito, cercando di capire da chi può essere realizzato e in quali circostanze. Inoltre, come vedremo, è importante non confondere il reato in oggetto con la corruzione.
La concussione è un reato che può essere commesso da un pubblico ufficiale: viene definita come l'induzione indebita a dare o promettere utilità, attraverso la minaccia o l'abuso di potere da parte di un incaricato di pubblico servizio. Rappresenta una grave violazione della libertà di autodeterminazione e dell'imparzialità della pubblica amministrazione.
come descrive l’art. 317 del codice penale:
Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro od altra utilità, è punito con la reclusione da sei a dodici anni [32 quater]
Per chiarire possiamo fare un esempio di concussione. Un poliziotto che minaccia un cittadino di pagare una somma di denaro, facendosi forte del distintivo commette un illecito di questo tipo.
Letteralmente è possibile cercare il significato del termine andando ad analizzare l’etimologia della parola. In latino «concussio» significa scossa, e il verbo «concutere» vuol dire sbattere, agitare.
Con tale parola si intende il gesto di scuotere un albero per fare cadere i frutti e poi raccoglierli.
Solo successivamente il termine è stato connesso ad un grave delitto che può essere compiuto da un soggetto qualificato (funzionario pubblico) che abusa del proprio potere per evitare un danno ingiusto o per ottenere un vantaggio ingiusto.
La concussione è un delitto molto grave commesso da un incaricato di pubblico servizio. Infatti, oltre alla punizione descritta dall’art. 317 c.p., il colpevole viene anche interdetto per sempre dai pubblici uffici. Se ci sono delle attenuanti, comunque, la reclusione è inferiore, ovvero fino a 3 anni e l’interdizione solamente temporanea, come afferma l’art. 317-bis c.p.:
La condanna per i reati di cui agli articoli 314, 317, 318, 319, 319 bis, 319 ter, 319 quater, primo comma,320, 321, 322, 322 bis e 346 bis importa l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e l'incapacità in perpetuo di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio.
Si tratta, perciò, di una pena accessoria particolarmente gravosa, dato che il condannato viene privato del diritto di elettorato sia attivo che passivo. Il soggetto, in pratica, non può votare ed essere votato, in riferimento a qualsiasi tipo di incarico pubblico.
L’elemento psicologico del reato in questione è il dolo, cioè il soggetto attivo deve essere consapevole di commettere un crimine abusando del proprio potere per interessi personali. In particolare il soggetto sfrutta la propria carica per costringere la vittima a consegnare o promettere qualcosa.
Va detto, comunque, che dopo la riforma del 2012, viene considerato concussione soltanto un comportamento effettuato con costrizione, cioè quando la vittima è costretta ad accettare quanto proposto per non subire dei danni. In altre parole avviene una minaccia da parte dell’autore del reato.
La persona concussa, quindi, di deve trovare “con le spalle al muro” e costretta ad assecondare il concussore.
Dopo avere visto, nei paragrafi precedenti, in quali circostanze si verifica la concussione, analizziamo ora chi effettivamente può commettere un illecito penale di questo tipo.
Innanzitutto va detto che si tratta di un reato proprio, ovvero che può essere effettuato soltanto da precisi soggetti, diversamente da quelli comuni, che possono essere realizzati da chiunque.
Il concussore, quindi, può essere soltanto un individuo che riveste la carica di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio.
Ma esattamente quali sono le figure interessate?
L’art. 357 c.p. ci fornisce dei chiarimenti in merito:
Agli effetti della legge penale, sono pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa.
Agli stessi effetti è pubblica la funzione amministrativa disciplinata da norme di diritto pubblico e da atti autoritativi, e caratterizzata dalla formazione e dalla manifestazione della volontà della pubblica amministrazione o dal suo svolgersi per mezzo di poteri autoritativi o certificativi
Da quanto possiamo leggere, perciò, possono essere concussori i soggetti che esercitano una funzione:
I dubbi sorgono in merito all’ultima categoria, visto che si riferisce ad un raggio d’azione piuttosto esteso, ovvero tutti coloro che lavorano nella P.A., quindi anche insegnanti, medici, ecc.
L’incaricato pubblico, invece, svolge funzioni residuali, come ad esempio un infermiere.
L’art. 358 c.p. in proposito afferma:
Agli effetti della legge penale, sono incaricati di un pubblico servizio coloro i quali, a qualunque titolo, prestano un pubblico servizio.
Per pubblico servizio deve intendersi un'attività disciplinata nelle stesse forme della pubblica funzione, ma caratterizzata dalla mancanza dei poteri tipici di questa ultima, e con esclusione dello svolgimento di semplici mansioni di ordine e della prestazione di opera meramente materiale
I non addetti ai lavori spesso fanno confusione tra due diverse tipologie di reato, ovvero:
Nel primo caso, come abbiamo descritto nei precedenti paragrafi, il concusso cerca di evitare un danno, nella seconda ipotesi, invece, cerca di ottenere un vantaggio.
Nella corruzione, quindi, la vittima in un certo senso cerca di ottenere dei benefici dalla situazione.
Essa può essere:
In alcuni casi si può parlare anche di corruzione ambientale, un fenomeno molto pericoloso che determina una percezione sbagliata e distorta negli individui, che percepiscono alcuni comportamenti come sbagliati, ma in fondo “normali”. In un certo senso alcuni illeciti vengono “accettati” in quanto considerati come una consolidata prassi popolare, pur essendo consapevoli del fatto che si tratti di atti non legali.
L’art. 318 c.p. ci fornisce una definizione di corruzione:
Il pubblico ufficiale , che, per l'esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da tre a otto anni.
In alcuni casi, il reato di concussione può essere considerato sinonimo di truffa aggravata, poiché il responsabile ottiene un vantaggio ingiusto ai danni di un'altra persona o di un ente pubblico. Tuttavia, la truffa aggravata si verifica quando il responsabile ottiene il vantaggio attraverso l'inganno o la frode, mentre la concussione implica l'esercizio di un potere pubblico o di un'autorità.
Art. 317 c.p. “Concussione”
Art. 317-bis c.p. “Pene accessorie”
Art. 357 c.p. “Nozione del pubblico ufficiale”
Art. 358 c.p. “Nozione della persona incaricata di un pubblico servizio”
Art. 318 c.p “Corruzione per l'esercizio della funzione”
A questo link trovi le informazioni e la possibilità di attivarla con lo sconto del 50% ovvero 60€ + iva anziché 120€.
Scopri l'AcademyA questo link trovi le informazioni e la possibilità di attivarla con lo sconto del 75% ovvero 90€ + iva anziché 360€.
Scopri il servizio Premium