Congedo di paternità obbligatorio : di cosa si tratta?

Il congedo di paternità obbligatorio è uno dei temi più discussi degli ultimi anni. Avere un bambino è uno dei momenti più belli . Che si tratti del primo o del secondo figlio, mettere al mondo una nuova vita è sicuramente un'emozione unica, sia per la mamma che per i papà.
Ascoltare per la prima volta un cuore che batte all'impazzata, incrociare per la prima volta gli occhi del nuovo arrivato sono eventi che rimarranno impressi nella memoria dei genitori per sempre. Si tratta di momenti particolarmente delicati, che necessità di attenzione e cura. Per godersi questi momenti in tutta calma e serenità è quindi necessario avere del tempo a disposizione da dedicare. Per questo motivo, l'ordinamento giuridico italiano prevede la possibilità di richiedere il congedo parentale.
Cos'è il congedo di paternità?
Prima di affrontare il discorso del congedo di paternità, bisogna spiegare in cosa consiste il congedo parentale. Si tratta di un diritto, riconosciuto e regolamentato dalla legge, che consente sia alla madre che al padre lavoratori di astenersi dal lavoro per un determinato periodo di tempo nei primi anni di vita del figlio. E' fruibile anche nei casi di affidamento e adozione nazionale e internazionale e può essere richiesto da entrambi i genitori in forma autonoma, nei modi previsti dalla legge.
Inoltre, il Dipartimento per le Politiche della Famiglia sostiene che "Il congedo parentale spetta al genitore richiedente anche qualora l’altro genitore non ne abbia diritto".
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Bisogna specificare che fino anni fa, quando si affrontava questo il tema della nascita, il pensiero comune si rivolgeva sempre alla maternità, i mesi messi a disposizione delle neo mamme al momento della nascita di un figlio. Si parlava poco del congedo di paternità e, per questo motivo, erano poche le famiglie a conoscere quali erano i diritti dei padri.
Con il passare del tempo, grazie anche ad una presa di posizione a livello istituzionale e ad una campagna di comunicazione sulla parità dei sessi, anche i neo papà hanno iniziato ad essere consapevoli dei loro diritti.
Esistono due tipi di congedo di paternità, regolamentate dal Testo unico sulla maternità e paternità:
- Facoltativo: consente al genitore lavoratore di astenersi dal lavoro per tutta la durata del periodo di maternità o per la parte residua che sarebbe spettata alla madre lavoratrice, in caso di morte, di grave infermità o in caso di affidamento esclusivo del bambino al padre;
- Obbligatorio: permette al genitore lavoratore di astenersi dal lavoro usufruibile dalla ventottesima settimana di gestazione e fino al quinto mese dalla nascita.
Congedo di paternità obbligatorio 2021: cosa prevede
E' stato introdotto per la prima volta dalla Legge Fornero del 2012 ed ed è stata successivamente prorogata e modificata fino ai nostri giorni. Inizialmente era limitato ad un giorno solo, per poi essere elevati a due e a quattro negli anni seguenti. Fino all'anno scorso, per i parti, le adozioni e gli affidamenti avvenuti nel 2020, i giorni di congedo obbligatorio erano fissati a sette.
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Con la nuova Legge di Bilancio 2021 (legge 30 dicembre 2020, n. 178), il congedo di paternità obbligatorio è stato elevato da sette a dieci giorni e può essere utilizzato, anche "in via non continuativa, entro i cinque mesi di vita o dall’ingresso in famiglia del minore. Inoltre, è previsto e ampliato il congedo obbligatorio e facoltativo dei padri anche nel caso di morte perinatale del figlio".
Cosa succede in caso di morte del neonato
La circolare 11 marzo 2021, n. 42 dell'Inps ha chiarito si considera morte perinatale se si verifica tra l’inizio della 28ma settimana di gravidanza e i primi sette giorni di vita del minore. Il Ministero della Salute ha però esteso la possibilità si utilizzare i giorni di permesso fino al decimo giorno. Il congedo di paternità obbligatorio non può quindi essere utilizzato se il decesso del figlio si verifica dopo il decimo giorno.
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Il congedo di paternità obbligatorio è un diritto autonomo, pertanto va ad aggiungersi a quello usufruito dalla madre. Inoltre, i papà in congedo di paternità obbligatorio hanno diritto:
- Ad aggiungere un altro giorno di congedo in più se questo non viene usufruito dalla madre. Si tratta di un congedo facoltativo, pertanto il padre può decidere di non usufruirne;
- Ad un'indennità giornaliera a carico dell'Inps che deve essere pari al cento per cento della retribuzione. La somma dovuta verrà quindi anticipata dal datore di lavoro e
Come si presenta la domanda di congedo
Come già anticipato, la domanda di congedo di paternità obbligatorio può essere effettuata da tutti i padri lavoratori dipendenti e pertanto deve essere presente un rapporto di lavoro.
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La domanda del "congedo papà" può essere fatta in due modi:
- Se il pagamento viene effettuato a conguaglio, la richiesta deve essere effettuata in forma scritta al datore di lavoro, che anticipa l'indennità dovuta. Il lavoratore deve comunicare con un preavviso di almeno quindici giorni le date di cui vorrà usufruire;
- In alcuni casi previsti dalla legge, il pagamento può avvenire in forma diretta da parte dell'Inps, la domanda può essere presentata in forma telematica sul sito internet dell'Ente, nella sezione dedicata, compilando l'apposito form. In alternativa, ci si può rivolgere al Contact center dell'Ente o ai patronati.
Una volta presentata la richiesta, il genitore ha anche la facoltà di annullarla.
Diversa, invece, è la situazione dei neo papà che lavorano nelle Pubbliche Amministrazioni. In questo caso, l'Inps ha fatto sapere che "il Ministro per la Pubblica Amministrazione dovrà approvare una norma che individui e definisca gli ambiti, le modalità e i tempi di armonizzazione della discilplina".
Cosa succede se il papà perde il lavoro
Come avviene per il congedo facoltativo, la circolare n.40 del 14/03/2013 dell'Inps ha chiarito che il congedo obbligatorio può essere richiesta anche se il lavoratore percepisce "un'indennità di disoccupazione (ASpI) e mini ASpI, nel periodo transitorio durante la percezione dell’indennità di mobilità e del trattamento di integrazione salariale a carico della cassa integrazione guadagni".
Fonti:
- Testo unico sulla maternità e paternità;
- Legge di Bilancio 2021 (legge 30 dicembre 2020, n. 178)
- Circolare n.42 11 marzo 2021 dell'Inps;
- Circolare n.40 14 marzo 2013 dell'Inps.