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Diritto dell’energia: di che cosa si tratta?

Negli ultimi decenni il diritto dell’energia si è affermato con crescente interesse a livello nazionale ed internazionale in materia regolamentare, autorizzativa e contrattualistica.

Il settore energetico è indubbiamente uno dei più complessi ed articolati del nostro Paese; è richiesta una grande esperienza in ambito giuridico, nonché la conoscenza del mercato e delle dinamiche che lo regolamentano. Ma quali sono gli aspetti normativi ed economici del diritto dell’energia? Di che cosa si tratta?

Diritto dell’energia: cenni storici

È necessario fare un passo indietro per notare come il termine “energia” sia stato utilizzato negli anni per descrivere fenomeni e situazioni eterogenee, difficilmente riconducibili ad un’unica nozione.
Fino a qualche secolo fa l’unica fonte di energia a disposizione dell’uomo derivava dalla combustione della legna: è soltanto a partire dalla seconda metà dell’800 che inizia a farsi strada l’impiego del carbone fossile, impiegato soprattutto per la produzione di vapore. In quel periodo il diritto si occupava di queste fonti alla stregua di qualsiasi altro bene con valore economico anche se con alcune eccezioni: era previsto, infatti, un diritto speciale per i mulini che sfruttavano i corsi d’acqua ed il vento per la produzione di energia elettrica.

Proprio nell’800, con la nascita dell’energia elettrica, il Codice penale ne riconosce l’importanza considerandola quale “bene mobile”. Il petrolio farà la sua comparsa molti anni dopo ed il suo sviluppo esponenziale porterà alla nascita di veri e propri monopoli (in parte ancora presenti), rendendo necessaria una rapida evoluzione del diritto dell’energia per fronteggiare le emergenti necessità regolative.

La legislazione comunitaria, in questo settore, si è adoperata per definire una sorta di “diritto alla fornitura dell’energia elettrica” al fine di garantire a tutti i clienti civili e alle imprese un servizio universale, che rispetti determinati standard qualitativi, con prezzi accessibili e comparabili.

Contesto normativo

L’attuale contesto normativo italiano, valido per il settore energetico, è piuttosto articolato e prevede tre attori principali:

  • Governo;
  • Parlamento;
  • ARERA (Autorità di Regolazione per l’Energia le Reti e l’Ambiente).

Governo e Parlamento operano in materia di diritto dell’energia detenendo il potere legislativo, affiancati anche dell’ARERA per la regolazione del mercato.

​Autorità per l’energia

Chi si occupa delle problematiche relative alla disciplina del diritto dell’energia in Italia? Tra i principali soggetti attivi in materia vi è ARERA, l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Questo organismo del tutto indipendente ha il compito di favorire lo sviluppo di mercati concorrenziali nelle filiere elettriche e del gas naturale, attraverso l’emanazione di delibere e regolamenti. Le principali competenze di ARERA sono:

  • stabilire le tariffe per l’utilizzo delle infrastrutture e garantire la parità d’accesso;
  • assicurare la pubblicità e la trasparenza delle condizioni di servizio;
  • promuovere più elevati livelli di concorrenza ed i migliori standard di sicurezza negli approvvigionamenti, ponendo particolare attenzione all’armonizzazione della regolazione per l’integrazione delle reti e dei mercati anche a livello internazionale;
  • definire e stabilire i livelli minimi di qualità dei servizi;
  • promuovere l’uso razionale dell’energia e l’efficientamento energetico, favorendo l’adozione di misure adeguate per uno sviluppo sostenibile;
  • aggiornare le condizioni economiche con cadenza trimestrale;
  • incrementare le misure di tutela, consapevolezza e informazione ai consumatori;
  • monitorare e svolgere attività di controllo e vigilanza per il settore elettrico (qualità del servizio, sicurezza, tariffe, incentivi alle fonti rinnovabili ecc.).

​​Che cos’è il Codice del consumo

Il codice del consumo è una legge della Repubblica italiana, emanata con il decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, in materia di diritti del consumatore. È una raccolta di disposizioni destinata a tutelare i consumatori, siano essi persone fisiche o piccole imprese, nei vari settori della contrattazione. Sono annoverati, quindi, anche tutti i contratti relativi alla fornitura elettrica, inclusi quelli stipulati online.

In materia di diritto dell’energia, suddetto Codice prevede una serie di obblighi a carico del venditore:

  • fornire un’adeguata informazione precontrattuale;
  • consegnare un contratto scritto che indichi la durata e le condizioni post-vendita;
  • l’onere di comunicare un prezzo comprensivo di imposta.

I diritti garantiti ai consumatori prevedono:

  • la possibilità di inviare dei reclami e di riceverne risposta;
  • la possibilità di recesso o ripensamento per tutte le proposte commerciali accettate a distanza oppure online (il contratto può essere annullato entro 14 giorni dalla stipula senza necessità di fornire giustificazioni o documentazione extra).

Ma chi si occupa di vigilare sul rispetto delle regole stabilite dal Codice del consumo? L’ente preposto e incaricato a tale funzione è l’AGCM, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

​Fonti normative:

  • ​decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206
DIRITTO DELL’ENERGIA ENERGIA
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