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Doping: quando è un reato?

Il Doping riguarda sia l'etica sportiva sia la salute pubblica, sebbene abbastanza diffuso, si tratta di un'azione severamente vietata dalla legge italiana che viene punita penalmente.


Norma fondamentale nella repressione del "fenomeno doping" è la legge 376 del 2000 che punisce il consumo e la commercializzazione di sostanze dopanti.

Affinché vi sia rilevanza penale è necessario che la sostanza illecita dopante sia destinata ad alterare la prestazione sportiva agonistica dell'atleta o a modificare l'esito dei controlli antidoping. 

La norma ha dunque rilevanza per l'ambito delle competizioni ufficiali ed agonistiche.

Doping: cosa dice la legge?

La legge n.376/2000 regola l'utilizzo di sostanza dopanti all'interno dell'ambito sportivo professionistico e definisce così il doping:

"Costituiscono doping la somministrazione o l'assunzione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l'adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche ed idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell'organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti"

Secondo la legge, costituisce reato:

  • procurare, somministrare e favorire l'utilizzo di sostanza biologicamente o farmacologicamente attive, al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti;
  • adottare o sottoporsi a pratiche mediche non giustificate da condizioni psicofisiche e al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti;
  • commerciare farmaci o sostanza farmacologicamente o biologicamente attive in luoghi diversi dalla farmacia e altri parimetri autorizzati.

Ne consegue che la semplice assunzione non è sanzionabile a livello penale, a meno che non sia dimostrata la volontà di manipolare una competizione sportiva.

Doping: quando è reato

Si può riassumere che, al fine di combattere il fenomeno del doping, la legislazione penale italiana punisce chiunque sia coinvolto nell’attività dopante intesa in senso lato. Viene dunque punito penalmente sia lo sportivo, sia chi, anche non rivestendo una particolare qualità, favorisce l’assunzione di doping.

La legge, differenzia le situazioni, prevedendo un aumento di pena se:

  • dal fatto deriva un danno per la salute;
  • il fatto è commesso nei confronti di un minorenne;
  • il fatto è commesso da un componente o da un dipendente del Coni (Comitato olimpico nazionale italiano) ovvero di una federazione sportiva nazionale, di una società, di un’associazione o di un ente riconosciuti dal Coni.

Se il fatto è commesso da chi esercita una professione sanitaria, alla condanna segue sempre l’interdizione temporanea dall’esercizio della professione mentre per coloro che commerciano farmaci, sostanze o pratiche dopanti al di fuori dei canali consueti previsti dalla legge, la pena è più elevata (da due a sei anni, con una multa fino a 77.468 euro).

Doping: quando non è reato

Vi sono tuttavia situazioni in cui l'assunzione di sostanze dopanti non costituisce reato. Non lo è ad esempio quando l'assunzione di tali farmaci è giustificata dalle condizioni di salute dell’atleta

Inoltre, doparsi non costituisce reato quando lo si fa senza prendere parte ad alcuna competizione, oppure partecipando a competizioni di livello amatoriale. La legge, infatti, fa espresso riferimento a prestazioni agonistiche: devono quindi intendersi escluse tutte le attività di stampo amatoriale.

Doping: quali sono le sostanze vietate

Oltre a migliorare le performance sportive nel breve momento, il doping può determinare gravi rischi ed effetti nocivi per la salute. Spesso non vengono presi in considerazione i rischi potenziali e gli effetti collaterali negativi, provocati dall'assunzione delle sostanze dopanti.

Per di più, ci sono farmaci che possono anche creare dipendenza sia fisica che psicologica, per cui, quando si smette di assumerli, potrebbero verificarsi i problemi inerenti all’astinenza.

Tra le sostanze più comuni vi sono:

  • Anabolizzanti: sostanze che imitano gli effetti del testosterone e possono essere assunti tramite pillole e iniezioni;
  • Androstenedione: ormone prodotto da ghiandole surrenali, ovaie e testicoli. Viene normalmente convertito in testosterone ed estradiolo negli uomini e nelle donne, disponibile legalmente solo previa prescrizione;
  • Ormone della crescita: noto anche come gonadotropina, è un ormone che ha un effetto anabolico e viene assunto dagli atleti per migliorare la massa e la forza muscolare e le prestazioni, disponibile solo previa prescrizione medica e somministrata tramite iniezione;
  • Stimolanti: agiscono sul sistema nervoso centrale aumentando la vigilanza e riducendo la stanchezza. Sono proibite in gara. 
  • Cannabis: conosciuta anche con il nome di marijuana, sostanza illecita che genera euforia e rilassamento. 
  • Diuretici: le sostanze che aiutano a espellere l’acqua dal corpo vengono usate dagli atleti che hanno bisogno di controllare il proprio peso corporeo. 

Doping: Agenzia Mondiale Antidoping (AMA)

Per volontà del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), nel 1999 a Losanna, venne creata l'Agenzia mondiale antidoping con il fine di coordinare la lotta contro il doping nello sport. La sede di tale fondazione viene spostata, nel 2002 a Montréal anche se giuridicamente resta una fondazione, di diritto privato, regolata dal diritto civile svizzero.

L'AMA ha redatto il Codice Mondiale Anti-Doping, adottato da più di 650 organizzazioni sportive, incluse Federazioni Sportive Internazionali, Organizzazioni Nazionali Anti-Doping, CIO ed il Comitato Internazionale Paralimpico. 

Le attività più importanti svolte dalla fondazione comprendono ricerche scientifiche, formazione, sviluppo di modalità anti-doping ed il monitoraggio del Codice Mondiale Anti-Doping.

Il Codice Mondiale Anti-doping è un documento redatto al fine di conformare i regolamenti anti-doping in tutti gli sport e in tutte le nazioni. All'interno dello stesso è presente una lista, aggiornata ogni anno, delle sostanze proibite e dei metodi che gli sportivi non possono utilizzare o assumere. Dal 1 gennaio 2021 entrerà in vigore una nuova versione aggiornata del Codice.


Fonti Normative

legge n.376/2000

DIRITTO ALLO SPORT DOPING
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