La fideiussione solidale prevede che il garante debba coprire il debito, anche se il creditore non ha ancora agito nei confronti del debitore originario. Se, però, è stato concesso un prestito in mala fede può contestare i fatti.
In Italia, complice la crisi economica degli ultimi, si è diffuso molto lo strumento della fideiussione. Ma si cosa si tratta?
Molto semplicemente possiamo dire, che sottoscrivendo un contratto di questo tipo un soggetto, detto garante, si impegna a pagare il debito di un altro individuo nel caso in cui quest’ultimo non fosse in grado di far fede agli obblighi presi.
Viene spesso richiesto dalle banche quando devono concedere dei prestiti, ma anche di proprietari che intendono affittare degli immobili, per assicurarsi che gli inquilini riescano sempre a versare il canone di locazione concordato.
Il garante può essere una persona qualsiasi, oppure un istituto di credito o un ente assicurativo, in tal caso si parla di fideiussione bancaria e assicurativa.
La fideiussione è un contratto sottoscritto da due parti:
In realtà esiste un terzo soggetto, il debitore originario, che può essere anche del tutto estraneo al contratto.
La garanzia può essere data da diverse tipologie di soggetto, ad esempio:
Ad ogni modo, firmando il contratto, il fideiussore si obbliga con il proprio patrimonio a prestare garanzia nei confronti di un determinato obbligo preso da altri. Ciò significa che, se il debitore principale non paga, il creditore avrà la possibilità di agire nei confronti del garante.
Viene definita fideiussione omnibus quella che prevede una garanzia per tutti i debiti, sia presenti che futuri, di un determinato soggetto, solitamente un imprenditore, che deve fare fronte a molte spese per portare avanti la propria attività. Per essere valido, tuttavia, il contratto deve sempre prevedere un tetto massimo, di valore ragionevole. Se ciò non viene stabilito dalle parti, l’accordo viene considerato nullo.
Va sottolineato anche che, se l’obbligazione principale risulta essere non valida, ciò determina anche l’invalidità della garanzia, se si tratta di una clausola contrattuale accessoria e non di un contratto autonomo di garanzia
L’accordo può avere una durata temporale, che le parti hanno espressamente previsto nel contratto, oppure in mancanza di informazioni particolari, si considera concluso quando si procede con l’adempimento dell’obbligazione principale.
In genere il creditore deve agire prima nei confronti dell’obbligato principale, e soltanto quando sia impossibile ottenere il pagamento da quest’ultimo può interpellare il garante.
In alcuni casi, comunque, le parti possono pattuire la cosiddetta fideiussione solidale, prevedendo che l’interessato possa scegliere liberamente a chi rivolgersi per ottenere ciò che gli spetta di diritto.
Con altre parole, non è necessario attendere l’azione nei confronti del debitore originario.
Contrariamente a quanto accade con il beneficio di escussione, in questo caso il fideiussore deve rispondere subito personalmente, quindi con il proprio patrimonio per assolvere all’obbligazione.
In pratica il fideiussore solidale garantisce “in solido” il pagamento dei debiti attuali ed anche futuri di un determinato soggetto, entro specifici limiti predeterminati in sede contrattuale.
Il garante risponde con tutto il suo patrimonio se il debito, nel senso che il creditore ha la facoltà di agire nei confronti di quest’ultimo, effettuando eventualmente anche il pignoramento dei beni, nel caso in cui il pagamento non avvenisse correttamente.
Quindi il fideiussore deve pagare per intero i debiti contratti da un altro soggetto, come stabilito nel contratto.
Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, egli, può decidere di recedere dal contratto in qualsiasi momento, comunicando la decisione ai diretti interessati. Ad ogni modo, egli rimane obbligato per i debiti assunti dal debitore originario, fino alla data della disdetta della fideiussione solidale. Inoltre, deve assolvere anche eventuali obbligazioni sorte successivamente, ma direttamente collegate alla precedente
Per capire cosa cosa significa fideiussione solidale, perciò, è importante porre attenzione in merito al tipo di impegno che si assume il garante. Risulta, ovvio, che il rischio sia molto più elevato se il creditore ha la facoltà di agire in modo autonomo nei confronti di uno o dell’altro soggetto obbligato. Infatti, può ritiene essere più facile e più sicuro chiedere direttamente il pagamento al fideiussore, invece di interpellare l’obbligato principale.
Quando si parla di beneficio di escussione, invece, il rischio è minore, dato che l’interessato deve prima procedere nei confronti del debitore originario, e soltanto in un secondo momento può interpellare il garante.
Se le parti hanno deciso di sottoscrivere una fideiussione solidale, significa che non non è prevista la cosiddetta preventiva escussione, ovvero la necessità di agire prima nei confronti del soggetto che ha contratto il debito. Il creditore, infatti, può chiedere l’adempimento in modo indifferente ai due soggetti coinvolti.
In particolare chi deve recuperare la cifra di cui ha diritto può agire in due modi diversi:
Va chiarito che, se anche il fideiussore solidale, risulta essere inadempiente, l’interessato può agire contro di lui, convocandolo in giudizio.
In pratica entrambi i soggetti sono obbligati in solido, quindi devono rispondere con il loro patrimonio, se non adempiono alle obbligazioni prese. L’unica differenza in questo caso è il fatto che non esiste il beneficio di escussione per il garante, che si ritrova ad occupare la stessa identica posizione di chi ha contratto il debito inizialmente.
In certi casi può accadere che, pur conoscendo la difficile situazione economica in cui versa il debitore, il creditore decida di concedere ulteriori prestiti, facendo affidamento sul garante.
Un situazione di questo tipo non è sempre legittima. Prima di concedere altri prestiti, il creditore ha l’obbligo di informare il fideiussore, dato che ne deriva un peggioramento della situazione e una maggiore difficoltà a soddisfare il credito stesso.
Per procedere quindi è necessaria l’autorizzazione del garante.
Se ciò non avviene, chi ha prestato la garanzia non è tenuto a rispondere del debito contratto in mala fede.
A tal proposito la Cassazione ha sottolineato che, soltanto se il garante è un coniuge, l’informativo e l’autorizzazione non è obbligatoria, in quanto si ritiene che il soggetto sia consapevole delle condizioni del garantito. Quindi una eventuale erogazione di un ulteriore prestito da parte della banca, non salva il marito o la moglie garante da un decreto ingiuntivo in caso di mancato pagamento.
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