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Il Magistrato: chi è, come lo si diventa

Il Magistrato, dal latino "magistratus", è il titolare di un ufficio pubblico. Il termine designa funzionari investiti delle funzioni di giudice e, in alcuni ordinamenti, di pubblico ministero. 

Con riferimento ad ordinamenti del passato il termine magistrato viene usato per indicare la persona titolare di un ufficio pubblico, elettivo e di durata limitata nel tempo. 

​Il Magistrato: chi è 

Il Magistrato è un funzionario burocratico che appartiene a una carriera separata rispetto agli altri funzionari pubblici, nella quale entra a seguito di un concorso pubblico. aperto a coloro che hanno una formazione giuridica a livello universitario. Questa figura gode di una serie di garanzie di cui non godono gli altri funzionari pubblici, che sono volte ad assicurare l'indipendenza del potere giudiziario. Ci sono anche magistrati onorari, ai quali però normalmente è riservato un ruolo marginale. 

Al Magistrato, quindi, sono affidate le funzioni di Giudice e di Pubblico Ministero. Compito del Magistrato è di far rispettare e applicare il diritto vigente dello Stato attraverso la conduzione di un processo in tutte le sue fasi. 

​Quali attività svolge il Magistrato

Egli svolge due tipologie di attività: 

  • ​"giudicanti", quando il Magistrato è Giudice e quindi ha il potere di decidere sulle controversie o si pronuncia sugli affari di sua competenza
  • "requirenti", quando il Magistrato è Pubblico Ministero e quindi esprime richieste e conduce indagini in vista delle decisioni degli organi giudicanti. 

​Tipologie di Magistrato

​I Magistrati si distinguono in varie tipologie: 

  • PM o Pubblico Ministero, responsabile dell'esercizio dell'azione penale 
  • GIP o Giudice per le Indagini Preliminari, con funzioni che devono garantire l'indagato nelle indagini preliminari
  • GUP o Giudice dell'Udienza Preliminare, che decide sul rinvio a giudizio dell'imputato o sull'applicazione della pena 
  • Giudice Penale, che decide sull'accusa 
  • Giudice Civile, che prende decisioni relativamente alle liti tra privati
  • Giudice di Pace, che si occupa di cause civili o penali in cui vengono applicate solo sanzioni lievi
  • Giudice Amministrativo, che si occupa di controversie riguardanti la tutela di situazioni giuridiche nei confronti della pubblica amministrazione

Oltre a queste differenziazioni, ce n'è un'altra:

  • Magistrato togato, che è un dipendente pubblico e svolge il suo lavoro dipendendo dallo Stato (con un rapporto di lavoro a tempo indeterminato). Può scegliere di ricoprire il ruolo di Giudice o di Pubblico Ministero, ma per diventare magistrato deve vincere a un concorso pubblico
  • Magistrato onorario, che esercita il suo lavoro per periodi prestabiliti e viene nominato con specifiche procedure. Non riceve uno stipendio ma un'indennità per il lavoro svolto (un esempio è quello del giudice di pace).

​Differenza tra Magistrato e Giudice 

Innanzitutto, bisogna sottolineare che il Giudice deve essere obbligatoriamente anche Magistrato, ma il Magistrato non deve essere per forza anche Giudice. Questo vuol dire che la qualifica di Giudice è più "speciale" rispetto alla categoria più ampia di Magistrato. 

Il Giudice è un organo super partes (cioè imparziale, sopra le parti) il cui compito è quello di prendere una decisione su una causa a prescindere dal fatto che essa sia di natura civile, penale o amministrativa. 

Viceversa, il Magistrato è un organo autonomo e non condizionato dal potere legislativo o da quello esecutivo. 

Molto spesso si tende a fare confusione e si pensa che il Magistrato difenda la vittima di un reato. Nella realtà dei fatti, il PM (Pubblico Ministero) prende atto dell'avvenuta violazione di una norma chiedendo al giudice penale di condannare la persona che ha commesso il crimine. Il settore penale del nostro ordinamento, infatti, protegge una serie di beni giuridici (come la vita delle persone, la loro liberà, i beni patrimoniali e così via) e sono proprio questi beni a essere tutelati dal Magistrato davanti al giudice. poiché chi commette un reato non fa del male solo a una persona ma ad un'intera società. Dire, quindi, che un Magistrato difende una vittima è errato poiché se non ci sono prove sufficienti non ci sarà nessun processo davanti al giudice. 

​Magistrato: come lo si diventa

L'accesso alla professione di magistrato ordinario (non parliamo quindi né del giudice amministrativo né del giudice di pace) passa attraverso il superamento di un concorso pubblico per esami. Oltre alla laurea in Giurisprudenza, i requisiti di cui il candidato deve essere in possesso sono differenziati:  

  • ​tirocinio presso gli uffici giudiziari
  • tirocinio di 18 mesi presso l'avvocatura dello Stato
  • diploma presso una scuola di specializzazione per le professioni legali
  • dottorato in materie giuridiche
  • docenza universitaria di materie giuridiche 
  • abilitazione all'avvocatura

La professione è regolata dalla Legge sull'ordinamento giudiziario. La riforma dell'ordinamento è stata attuata attraverso sei decreti legislativi, emanati in base alla legge delega di riforma del 25 luglio 2005 n. 150, successivamente modificati dalla legge 30 luglio 2007 n.111 e dal decreto delle 21 giugno 2013 n.69, istituente il tirocinio per l'accesso al concorso.

Oltre a ciò, il futuro Magistrato deve possedere alcune soft skills  molto importanti, quali:

  • ​una buona abilità comunicativa
  • ottime capacità di problem solving
  • conoscenza della lingua inglese
  • conoscenza discreta dell'informatica
  • buone tecniche di gestione del personale e delle risorse umane 

Infine, è importante sottolineare che per svolgere al meglio questa professione, sul luogo di lavoro, si deve essere affidabili, accurati e precisi, bisogna sapere gestire bene lo stress e avere un grande controllo emotivo, bisogna avere un pensiero analitico e un'ottima propensione all'ascolto attivo e al dialogo. 

MAGISTRATO
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