Si effettua il cosiddetto "Incauto acquisto" quando si acquistano beni di sospetta provenienza. Si tratta di un’azione punibile penalmente anche con l’arresto, poiché in un certo senso ci rendiamo complici di un reato contro il patrimonio.
Quando acquistiamo qualcosa, tutti noi cerchiamo il miglior prezzo possibile, per riuscire a risparmiare i soldi che ci siamo faticosamente guadagnati.
Succede quindi che la nostra parte “commerciale” esce allo scoperto e cerchiamo di trattare con i negozianti per strappare il famoso “sconticino”.
Probabilmente conosciamo qualche amico o parente che si vanta di riuscire sempre a strappare un prezzo di favore, con tecniche ormai consolidate da anni di esperienza, e altri invece che si vergognano a chiedere ulteriori ribassi accettando le proposte iniziali.
Trattative a parte dobbiamo, in ogni caso, stare attenti quando i prezzi dei prodotti che stiamo per acquistare sono troppo bassi. E’ necessario capire il motivo di uno sconto fuori dal comune, per capire se si tratta di merce proveniente da mercati illeciti.
Se decidiamo di procedere all’acquisto, essendo consapevoli che la provenienza potrebbe essere sospetta, potremo essere complici di un atto illecito. Potrebbe trattarsi infatti di “incauto acquisto”.
L’incauto acquisto viene descritto nell’art 712 del codice penale, che lo descrive nel seguente modo:
Chiunque, senza averne prima accertata la legittima provenienza, acquista o riceve a qualsiasi titolo cose, che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per la entità del prezzo, si abbia motivo di sospettare che provengano da reato , è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda non inferiore a dieci euro
In parole semplici è considerata una condotta criminosa l’acquisto di un bene per il quale ci sia il dubbio sulla sua reale provenienza. Ad esempio un prezzo troppo basso potrebbe essere un valido indicatore, oppure la vendita avvenuta attraverso canali non ufficiali.
Con l’incauto acquisto, perciò, è presente la colpa, in quanto siamo consapevoli che esiste qualcosa di strano, ma decidiamo di ignorarlo, finanziando così gli autori del reato.
Proviamo a fare un esempio. Un nostro conoscente ci racconta di avere trovato un noto modello di smartphone a un prezzo davvero ottimo, e decidiamo di comprarne uno anche noi, per fare un regalo al nostro partner. Effettuiamo quindi l’acquisto, anche se in effetti la cosa ci sembra strana, ma siamo felici di potere fare bella figura spendendo meno soldi del previsto.
Se il cellulare in questione era stato rubato possiamo essere in guai seri.
Ma non solo, nel momento in cui il nostro partner inserisce la sim e accende il telefono potrebbe venire intercettato, attraverso la localizzazione dello smartphone per il quale era stata fatta una denuncia di furto, e rendersi complice di quanto successo.
In merito agli acquisti di prodotti di dubbia provenienza, bisogna fare una distinzione tra due reati, che hanno implicazioni diverse:
La differenza sostanziale sta nella volontà e nell’effettiva consapevolezza di compiere un atto criminoso. Sostanzialmente possiamo dire l’incauto acquisto viene fatto con colpa, mentre la ricettazione con dolo.
Per capire il significato di dolo e colpa bisogna considerare l’intenzione del soggetto:
In particolare, la ricettazione è descritta nell’art 648 del codice penale:
Fuori dei casi di concorso nel reato chi, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farle acquistare, ricevere od occultare.
Il dolo può essere quindi due tipologie:
A volte la differenza tra incauto acquisto e ricettazione potrebbe risultato poco chiaro, come avviene del resto tra colpa e dolo.
L’aspetto determinante che viene valutato in questi casi è l’elemento psicologico, cioè la conoscenza o meno del rischio e la sua accettazione.
Per la maggior parte di noi, è ormai diventato una consuetudine l’acquisto di prodotti online. Anzi spesso passiamo ore a cercare il migliore affare, per poter risparmiare dei soldi.
Si tratta di una modalità davvero comoda per farci arrivare direttamente a casa ciò che desideriamo, senza il minimo sforzo, se non economico.
La diffusione delle vendite online ha fatto crescere in maniera esponenziale anche le possibilità a disposizione delle organizzazioni criminali, che possono proporre i loro prodotti derivanti da mercati illegali, in più canali, aumentando le probabilità di vendita.
Risulta perciò evidente che il rischio è molto alto, e ci potrebbero essere conseguenza anche per chi acquista, come abbiamo visto.
Cosa dobbiamo fare per proteggerci?
La prima cosa da verificare è l’identità del venditore, cercando tutte le informazioni disponibili relative alla società, alla sede ma anche analizzando le opinioni di altri utenti del web. Se chi vuole venderci qualcosa risulta in qualche modo “sconosciuto” alla rete, dobbiamo porci qualche domanda in merito
Un altro campanello d’allarme è il prezzo. Anche se lo sconto ci attira verso l’acquisto dobbiamo inevitabilmente ragionare sulle motivazione di una cifra troppo bassa rispetto agli standard del mercato.
In altre parole è necessario essere vigili, e non cadere nelle trappole create ad hoc da organizzazioni criminali, sfruttando il fatto che siamo attratti dalle super offerte, convinti di fare l’affare della nostra vita.
Abbiamo detto che l’incauto acquisto e la ricettazione rientrano tra i reati penalmente perseguibili, in quanto si tratta di complicità in illeciti patrimoniali.
Le pene previste possono essere però diverse, proviamo ad elencarle:
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