La prescrizione delle multe dopo quanti anni si verifica? A partire da quale data iniziano a decorrere i termini utili? Quando si interrompe lo scorrere del tempo? Proviamo a rispondere insieme a queste domande.
Quando comunemente si parla di multa, si fa riferimento alla cosiddetta sanzione amministrativa pecuniaria prevista in caso di violazione alla norme del Codice della Strada. Spesso, comunque, oltre a una somma da pagare sono prevista anche delle misure accessorie come la sospensione o revoca della patente e il fermo amministrativo del veicolo.
Sono legittimati a contestare una contravvenzione i carabinieri, la guardia di finanza, la polizia di stato, la polizia stradale, provinciale e comunale, e gli ausiliari del traffico.
Ma cosa avviene avviene esattamente quando un soggetto riceve una multa? Entro quando deve essere pagata? Può essere contestata? Quando cade in prescrizione?
Un automobilista può essere multato in due diversi modalità:
Nel primo caso, il soggetto viene bloccato da un carabiniere o poliziotto, viene compilato subito il verbale e quindi notificata la multa da pagare. Nel documento vengono riportate tutte le informazioni inerenti al fatto compiuto e alle generalità dell’interessato. Ad ogni modo quest’ultimo non è obbligato a firmare il verbale, anche se i fatti non cambiano, visto che inizieranno comunque a decorrere i tempi per effettuare il pagamento, per il ricorso e per la prescrizione.
Se, però, il trasgressore non è il proprietario del veicolo, deve essere inviata una notifica anche a quest’ultimo entro 100 giorni, dato che si tratta di un soggetto obbligato in solido.
In alcuni casi, comunque, non è possibile fermare subito il trasgressore, per questo motivo la documentazione viene inviata in modo differito. In particolare l’atto deve essere notificato entro 90 giorni dall’avvenimento, con una raccomandata o PEC.
Per i residenti all’estero le tempistiche diventano di 360 giorni.
A volte il responsabile dell’infrazione, potrebbe essere un soggetto diverso dal proprietario del veicolo, ma se non è possibile fermare subito il trasgressore, la notifica viene inviata direttamente alla persona obbligata in solido.
In modo particolare non è possibile notificare immediatamente una multa nei seguenti casi:
La contravvenzione, comunque, per essere valida deve arrivare al destinatario entro i termini che abbiamo specificato. In caso contrario il soggetto può fare ricorso.
Bisogna considerare però la data di spedizione e non di ricezione, visto che eventuali ritardi potrebbero essere causati dalle poste e non dagli uffici amministrativi.
Se non vengono rispettate le scadenze che abbiamo evidenziato nel precedente paragrafo, il cittadino può chiedere di annullare la contravvenzione ed evitare così di pagare la cifra in oggetto.
Ma, il ricorso non è l’unico modo per sperare di non dovere sostenere tale pagamento. Nel diritto infatti esiste la prescrizione, valida anche nel caso di multe per infrazioni al Codice della Strada.
In particolare la Pubblica Amministrazione può riscuotere le sanzioni entro 5 anni. Quindi se in tale periodo non vengono notificati ulteriori atti, quindi non viene fatto valere alcun diritto, la sanzione si prescrive, e non potrà essere chiesto più nulla al trasgressore.
Sebbene possa sembrare strano, non si tratta di una possibilità remota, dato che, molto spesso gli uffici amministrativi si riducono all’ultimo momento per inviare i solleciti e gli atti, e può accadere che vengano spediti oltre il termine consentito.
E’ però, molto importante capire quando inizia a decorrere il tempo utile, ovvero:
Va precisato, comunque, che nell’arco dei 5 anni l’automobilista non deve ricevere solleciti di pagamento o altri atti, in quanto tali azioni implicano di iniziare a conteggiare nuovamente, da capo, i 5 anni.
In sostanza la prescrizione viene utilizzata in giurisprudenza, per evitare che le controversie rimangano aperte per un periodo di tempo indefinito. Il legislatore ha, infatti, considerato che, se un diritto non viene fatto valere, significa che l’interessato non ha più interessi a riguardo, quindi si può chiudere la pratica.
Abbiamo già accennato prima che, il decorso del termine per la prescrizione delle multe può interrompersi se la P.A. compie un atto e fa valere i propri diritti. In questo caso è necessario ripartire da capo con il conteggio dei 5 anni.
Quindi, ogni volta che il trasgressore riceve un sollecito di pagamento, il conteggio riparte da zero.
Inoltre, l’interruzione può verificarsi anche a seguito del ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace effettuato dall’automobilista per contestare il verbale ricevuto.
Lo stesso discorso vale in merito alla ricezione della Cartella di pagamento inviata dall’Agente della riscossione, per riscuotere il credito.
Nelle righe precedenti abbiamo illustrato quali sono i termini per la prescrizione delle multe, e in quali casi vengono interrotti e ricalcolati nuovamente, vediamo ora cosa può fare un cittadino per fare valere la prescrizione.
Diciamo subito che, se il notifica del verbale non viene fatta entro i 90 giorni, si parla di decadenza e può essere richiesta nei seguenti modi:
In caso contrario il verbale si autoconvalida e non sarà più possibile contestarlo in futuro.
E’ possibile fare valere la prescrizione delle multe quando vengono notificate con molto ritardo, quindi dopo 5 anni dal fatto, in questo caso le modalità per agire sono le stesse che abbiamo elencato sopra.
Ma, è possibile richiederlo anche dopo l’arrivo della cartella di pagamento, se è trascorso troppo tempo.
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