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Prodotti scaduti al supermercato: come tutelarsi?

Il commercio dei generi alimentari è regolato da un rigido regolamento a tutela della salute. Per questo i supermercati hanno l'obbligo di mettere in vendita esclusivamente prodotti freschi, lontani dalla scadenza e sottoposti a una serie di controlli. 

Il supermercato e la ditta produttrice del prodotto in vendita sono obbligati a effettuare tutti i controlli e offrire al consumatore tutte le garanzie del caso. Queste regole esistono proprio in virtù del fatto che il consumatore potrebbe non essere in grado di fare da solo valutazioni sulla sicurezza del prodotto e tale responsabilità e dovere va quindi al fornitore e venditore della merce. Questo vale soprattutto per i prodotti freschi da banco come il pesce,  i formaggi freschi, la carne e i salumi. Spesso infatti, come tutti sappiamo, capita di fare la spesa frettolosamente e di portare a casa ad occhi chiusi prodotti che riteniamo freschi, ma purtroppo non è sempre così. I formaggi freschi e i prodotti ittici (come le cozze ad esempio) rischiano di deteriorarsi da un giorno all'altro, motivo per cui è lecito e giusto ritenere il venditore responsabile ed esercitare un severo controllo su questo tipo di prodotti. 

Il supermercato deve adottare un sistema che controlli lo stato igienico degli ambienti dove vengono allestiti gli alimenti e che controlli lo stato degli stessi, per poi passare a redigere dei documenti che devono essere messi a disposizione in caso di controllo da parte delle autorità competenti. 


​Prodotti scaduti al supermercato: diritti del consumatore

Può capitare durante la spesa al supermercato, come già detto precedentemente, di comprare per errore un prodotto scaduto e accorgersene solo una volta arrivati a casa quando si sistema la spesa. In questo caso il consumatore ha diritto al rimborso del prodotto scaduto oppure alla sostituzione dello stesso, sempre con lo scontrino ovviamente. Il consumatore però, in questo caso, deve riuscire a dimostrare che le condizioni dell'alimento non sono tali per causa sua. Ad esempio, qualora l'alimento sia stato tenuto per ore in macchina sotto il sole, è ovvio che non si possa avanzare nessun diritto di recesso.

Se invece il consumatore capisce di aver consumato un prodotto scaduto solo dopo essere stato male, in questo caso è possibile chiedere un risarcimento al venditore per il danno alla salute subìto. In questo caso, occorre come sempre conservare lo scontrino del supermercato ed essere in grado di provare dal punto di vista medico le conseguenze dannose provocate dal cibo avariato (con un certificato del proprio medico di base ad esempio) ed, eventualmente, avere dei testimoni che confermino l'accaduto. 

In questi casi, quindi, il consumatore è tutelato e le conseguenze per il supermercato possono essere anche penali: aver messo in vendita prodotti scaduti e dannosi per la salute è la fattispecie punita dall'art. 5 della L. 282/1962

Caso differente è quello dei prodotti scaduti messi in sconto dal supermercato per evitare lo spreco di cibo. In questo caso la Cassazione ha stabilito che un prodotto scaduto e messo in vendita scontato in virtù della lotta contro gli sprechi alimentari non sia soggetto agli stessi parametri del diritto di recesso. Il supermercato può vendere quindi il prodotto scaduto (o in scadenza) segnandolo sulla confezione dove ci sarà ovviamente anche la data della scadenza. In questo caso, quindi, il consumatore sa perfettamente che tipo di prodotto sta portando a casa e conosce le condizioni dell'alimento. Certamente, un prodotto appena scaduto o in scadenza non può far male alla salute; il consumatore perciò deve fare le sue personali considerazioni in merito alle condizioni del prodotto. Se quest'ultimo è segnalato e venduto dal supermercato come scaduto o vicino alla scadenza, si deve essere consapevoli che, in caso di ripensamento, non si può avanzare nessuna pretesa

​Prodotti scaduti al supermercato: chi è il responsabile?

Quasi tutti gli alimenti che acquistiamo arrivano al supermercato dopo una lunga catena che va dal produttore delle materie prime, passando per le varie fasi di lavorazione, fino all'impacchettamento, al trasporto e alla vendita finale. Dietro ogni prodotto ci sono, quindi, molti produttori, situati in diverse città e regioni, anche all'estero. Come si individua quindi il responsabile? 

La legge stabilisce che il responsabile per il danno causato dal difetto di qualunque prodotto di consumo sia il produttore, compresi gli alimenti. Nel caso di alimenti non trasformati il produttore è:

  • ​l'agricoltore (per la frutta e la verdura)
  • l'allevatore o il cacciatore (per la carne)
  • il pescatore (per il pesce)

Se invece parliamo di alimenti trasformati il produttore è colui che ha fornito la materia prima o ha effettuato la trasformazione che ha causato il danno: ad esempio, se il danno è dovuto alla modalità di confezionamento di un prodotto, il responsabile sarà chi ha confezionato il prodotto; se invece il danno è dovuto da una singola materia prima sarà responsabile il produttore di questo ingrediente. 

Di norma, non sono responsabili né il trasportatore, né il distributore o il rivenditore finale. Se però il danno è stato causato da un problema nel trasporto il trasportatore potrà essere chiamato a rispondere del danno, anche se non ha direttamente contribuito alla produzione. 

Se il prodotto scaduto è stato prodotto in un Paese fuori dall'Unione Europea il responsabile è colui che per primo lo ha importato all'interno dell'UE. 

Il produttore, comunque, di norma è facilmente individuabile dal consumatore poiché il suo nome è indicato nell'etichetta del prodotto, ma ciò non accade sempre. Se non accade, il consumatore può chiedere il nome del produttore al supermercato, il quale dovrà rispondere per iscritto entro tre mesi dalla richiesta: se non risponde entro questo termine, diventa in automatico lui il responsabile del danno del cliente. 

La richiesta del cliente deve essere fatta per iscritto e deve contenere:

  • ​il prodotto scaduto del supermercato che ha causato il danno
  • il luogo e la data dell'acquisto del prodotto scaduto
  • se possibile, una foto del prodotto scaduto consumato. Per questo motivo il consumatore che subisce un danno dopo aver consumato un prodotto dovrebbe fotografare l'alimento e/o la sua confezione.



Fonti normative

  • art.5 della L. 282/1962
PRODOTTI SCADUTI PRODOTTI SUPERMERCATO
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