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Reati predatori: quali sono e come vengono puniti?

I reati predatori colpiscono il patrimonio delle vittime, che a volte vengono coinvolte in prima persona. Vediamo quali sono e come vengono puniti dalla legge.

Quando si parla di reati, nel nostro ordinamento giuridico si fa riferimento a fatti particolarmente gravi, per i quali non è sufficiente una sanzione amministrative, come punizione.

La pena, infatti è la reclusione in carcere o una multa, insomma qualcosa in gradi di evitare che il colpevole possa reiterare tale comportamento.

Il codice penale, comunque, prevede diverse tipologie di delitti o contravvenzioni, ad esempio possono essere omissivi, abituali, permanenti, presupposti, ostativi, di pericolo, e tra le tante categorie esistono anche i reati predatori. Vediamo quindi di capire di cosa si tratta e quali sono le punizioni previste dalla legge.

Cosa sono i reati predatori?

Per capire cosa sono i reati predatori è necessario fare prima una piccola parentesi per analizzare come vengono distinti i reati nell’ordinamento italiano.

Le principali categorie sono:

  • i delitti
  • le contravvenzioni

Nel primo caso si tratta di comportamenti gravi per i quali è previsto l’ergastolo, la reclusione e la multa. Nell’altro, invece, la pena consiste in un ammenda o nell’arresto.

Essendo diversa la gravità che contraddistingue le tue tipologie, sono differenti anche le conseguenze. Ad esempio le contravvenzioni si prescrivono in genere in 4 anni, mentre i delitti almeno in 6.

Ma non solo.Infatti nelle contravvenzioni non è determinante l’elemento psicologico, ovvero la condotta che può essere sia colposa che dolosa. I delitti, invece, sono sempre dolosi.

In poche parole possiamo dire che il diritto penale prevede regole diverse per reati di minore importanza, rispetto a quelli più gravi.

Il legislatore ha deciso di essere più severo nei confronti di comportamenti in grado di suscitare particolare allarme sociale.

Ma cosa sono esattamente i reati predatori?

Si tratta di azioni volte ad aggredire beni mobili altrui, anche con l’uso della forza o dell’astuzia. Spesso avviene un contatto fisico tra il reo e la vittima, ovvero il patrimonio altrui.

In un certo senso la vittima diventa preda delle intenzioni del colpevole, che come un cacciatore punta il suo bersaglio per ottenere dei vantaggi.

La forza può essere utilizzata direttamente sulla cosa che si desidera ottenere, ma anche nei confronti della vittima.

Rientrano in questa tipologia:

  • furto con strappo
  • furto aggravato
  • rapina
  • estorsione

Caratteristiche dei reati predatori

I reati predatori provocano un particolare senso di insicurezza nella vittima, quindi volendo ampliare il discorso nell’intera società.

Chiunque, infatti, può essere coinvolto in situazioni di questo tipo, temendo per la propria incolumità.
Si tratta di comportamenti puniti in modo abbastanza pensate, basti pensare che la rapina e l’estorsione prevedono la reclusione fino a 10 anni, o 20 se ci sono delle aggravanti.

L’oggetto del reato è il patrimonio, infatti l’obiettivo è proprio quello di sottrarre qualcosa dal legittimo proprietario, anche usando la violenza se necessario.

Non rientrano nella tipologia comportamenti messi in atti attraverso artifici complessi, come la truffa. In questo caso la vittima non è una preda in senso stretto dato che arricchisce il colpevole in modo spontaneo, in seguito a dei raggiri.

Il furto

Il furto semplice è descritto dall’art. 624 del codice penale come segue:

Chiunque s'impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da centocinquantaquattro euro a cinquecentosedici euro.
Agli effetti della legge penale, si considera cosa mobile anche l'energia elettrica e ogni altra energia che abbia un valore economico.
Il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo che ricorra una o più delle circostanze di cui agli articoli

Come possiamo leggere, il concetto di cosa mobile è piuttosto ampio, e comprende anche l’energia elettrica e qualsiasi cosa che abbia un valore economico.

Il procedimento penale si attiva con la querela di parte, ovvero della persona offesa, che deve avere l’intenzione di procedere per incriminare il colpevole.

Si procede d’ufficio, invece, quando si tratta di furto aggravato, molto più frequente, dato che il legislatore ha inserito un numero davvero consistente di aggravanti, tra le quali:

  • uso di violenza sulle cose, o di mezzi fraudolenti
  • avere della armi o dei narcotici, anche se non vengono utilizzati
  • uso di destrezza, o strappare qualcosa di mano alla vittima
  • più persone coinvolte, ovvero da tre o più soggetti
  • se l’oggetto dei reati predatori è rappresentato da bagagli dei viaggiatori
  • se il fatto è commesso su cose pubbliche o sottoposte a sequestro o pignoramento
  • se il comportamento avviene all’interno di mezzi di trasporto pubblici

Nei suddetti casi, come sottolinea l’art. 625 del codice penale la pena consiste nella reclusione da 2 a 6 anni e una multa da 927 a 1500 euro.

La rapina

Tra i reati predatori c’è anche la rapina, che si differenzia dal furto, in quanto l’impossessamento avviene con violenza o minaccia.

L’art. 628 c.p. afferma che:

Chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, mediante violenza alla persona o minaccia, s'impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, è punito con la reclusione da quattro a dieci anni e con la multa da 927 euro a 2.500 euro.
Alla stessa pena soggiace chi adopera violenza o minaccia immediatamente dopo la sottrazione, per assicurare a sé o ad altri il possesso della cosa sottratta, o per procurare a sé o ad altri l'impunità

Anche in questo caso sono previste delle aggravanti, in grado di fare aumentare la pena con la reclusione da 6 a 20 anni e con la multa da 2mila a 4mila euro.

Ciò avviene in questi casi:

  • la violenza è esercitata con armi
  • quando si pone qualcuno in uno stato di incapacità di volere o agire
  • se tale comportamento si verifica in luoghi tali da ostacolare la pubblica o privata difesa
  • se commesso all’interno di mezzi pubblici di trasporto
  • se commesso nei confronti di una persona con più di 65 anni

L’estorsione

L’estorsione rientra tra i reati predatori in quanto aggredisce il patrimonio altrui ed è considerato un grave delitto. Il riferimento normativo è dato dall’art. 629 c.p.:

Chiunque, mediante violenza o minaccia, costringendo taluno a fare o ad omettere qualche cosa, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno , è punito con la reclusione da cinque a dieci anni e con la multa da euro 1.000 a euro 4.000.
La pena è della reclusione da sette a venti anni e della multa da da euro 5.000 a euro 15.000, se concorre taluna delle circostanze indicate nell'ultimo capoverso dell'articolo precedente

Il colpevole quindi spinge un altro soggetto a fare o non fare qualcosa, attraverso la minaccia o la violenza. Da tale comportamento deriva un profitto ingiusto per se stesso o danni per altri.

Non si deve confondere tale reato con l’ipotesi di esercizio arbitrario delle proprie ragione con violenza, previsto dall’art. 393.c.p.
In questo caso, infatti, un soggetto decide di farsi giustizia da solo senza ricorrere al giudice. 

Fonti normative

  • Art. 629 c.p​
  • Art. 628 c.p
  • Art. 624 c.p.
REATI PREDATORI REATI CONTRO IL PATRIMONIO ESTORSIONE FURTO RAPINA
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