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Ricorso contro bocciatura scolastica: come funziona?

La bocciatura è una decisione che può avere un impatto significativo sulla carriera scolastica e sulla vita di uno studente. Tuttavia, esistono situazioni in cui tale decisione può essere percepita come ingiusta o non basata su una valutazione obiettiva.

In un sistema educativo come quello italiano, in cui l'istruzione ha un ruolo centrale nella formazione dell'individuo e nella preparazione per il mondo del lavoro, la bocciatura scolastica può rappresentare un momento di particolare difficoltà e stress per gli studenti e le loro famiglie. La decisione della scuola di non promuovere un alunno all'anno successivo è sempre il risultato di una valutazione complessa che prende in considerazione vari fattori, tra cui il rendimento scolastico, l'assiduità e il comportamento. Ma cosa succede se gli studenti o i loro genitori ritengono che tale decisione sia ingiusta o frutto di valutazioni non obiettive? Esiste una procedura, regolamentata dalla normativa italiana, che permette di presentare un ricorso contro la bocciatura.

Quando fare ricorso contro una bocciatura ingiusta

La bocciatura è una decisione che può avere un impatto significativo sulla carriera scolastica e sulla vita di uno studente. Tuttavia, esistono situazioni in cui tale decisione può essere percepita come ingiusta o non basata su una valutazione obiettiva. Ecco alcune circostanze in cui potrebbe essere appropriato considerare un ricorso:

  • Motivazioni insufficienti o vaghe: Se la scuola non fornisce ragioni chiare e dettagliate a sostegno della bocciatura, o se le motivazioni sono vaghe, questo potrebbe costituire un terreno valido per un ricorso.
  • Trattamento discriminatorio: Se si ritiene che la bocciatura sia frutto di pregiudizi o discriminazioni basati su genere, etnia, religione, disabilità o qualsiasi altro motivo illegittimo, è essenziale agire.
  • Procedure irregolari: Se la scuola non ha seguito le procedure standard o ha omesso passaggi cruciali nel processo decisionale, potrebbe esistere una base per contestare la bocciatura.
  • Mancata considerazione di circostanze attenuanti: Se lo studente ha affrontato situazioni particolari (come malattie gravi, problemi familiari o altre circostanze personali) che hanno influenzato le sue prestazioni e se queste non sono state considerate adeguatamente, un ricorso potrebbe essere opportuno.
  • Errore nella valutazione: Errori di calcolo nei voti, erronea compilazione del registro elettronico o valutazioni che non riflettono effettivamente le prestazioni dello studente possono fornire una base solida per una contestazione.
  • Assenza di supporto didattico: Se uno studente non ha ricevuto il dovuto supporto, come programmi di recupero dei debiti scolastici o opportunità per migliorare un voto insoddisfacente, questo potrebbe giustificare un ricorso.

È essenziale agire tempestivamente: la legge prevede termini precisi entro i quali presentare ricorso, generalmente 60 giorni dalla notifica della bocciatura per il TAR e 30 giorni per l'Ufficio Scolastico Regionale. In ogni caso, prima di procedere, è consigliabile consultare un avvocato o un esperto in materia scolastica per valutare la solidità del proprio caso e definire la migliore strategia d'azione.

​Opzioni di ricorso alla bocciatura

Se uno studente ritiene di essere stato ingiustamente bocciato, esistono due principali vie di ricorso:

  1. Ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR):
    Il TAR è un organo di giustizia amministrativa presente in ogni regione italiana e ha la competenza di decidere su controversie che riguardano atti e provvedimenti della pubblica amministrazione, come quelli scolastici. La procedura per presentare ricorso al TAR prevede:
    Motivazione: È fondamentale avere una chiara e solida motivazione per il ricorso, che sostenga che la bocciatura è stata il risultato di una valutazione ingiusta o di procedure non corrette.
    Assistenza legale: Presentare un ricorso al TAR richiede l'assistenza di un avvocato. Egli sarà in grado di fornire una guida attraverso il complesso processo legale e di garantire che tutti i dettagli siano gestiti correttamente.
    Tempi: Il termine per presentare ricorso al TAR è di 60 giorni dalla notifica della bocciatura.
    Decisione: Se la decisione del TAR non è favorevole, è possibile fare ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, che rappresenta l'organo di giustizia amministrativa di secondo grado.

  2. Ricorso all'Ufficio Scolastico Regionale (USR):
    L'USR è un organo amministrativo che ha il compito di sovrintendere e coordinare le attività delle istituzioni scolastiche nella rispettiva regione. La procedura di ricorso presso l'USR è:
    Documentazione: È necessario raccogliere tutta la documentazione pertinente, come i dettagli della bocciatura, i voti e qualsiasi altra informazione rilevante.
    Richiesta formale: Si deve presentare una richiesta formale all'USR, esponendo dettagliatamente le ragioni del disaccordo con la decisione scolastica e fornendo tutte le prove a sostegno.
    Tempi: La richiesta di ricorso all'USR deve essere presentata entro 30 giorni dalla notifica della bocciatura.
    Decisione: Se l'USR decide a favore dello studente, può chiedere alla scuola di riconsiderare la sua decisione. Se la decisione non è favorevole, resta la possibilità di ricorrere al TAR.
    È importante sottolineare che, in alcune regioni come Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige, la procedura di ricorso all'USR può variare leggermente, quindi è sempre buona pratica verificare le specificità locali.

​Limiti e Obblighi dell'Insegnante

Mentre la possibilità di contestare una decisione scolastica esiste, è cruciale comprendere che la legge riconosce una certa discrezionalità professionale ai docenti. Il Tar, infatti, non può sovraintendere alle valutazioni fatte dai docenti quando fatte nel rispetto dell’ordinamento scolastico. Gli insegnanti, nel loro ruolo, devono però attenersi a precise linee guida:

  1. Basare le valutazioni sul rendimento scolastico: La valutazione deve essere esclusivamente basata sul rendimento degli studenti.
  2. Motivare le valutazioni: Ogni giudizio deve essere chiaro e accompagnato da un voto numerico.
  3. Evitare giudizi personali: Gli insegnanti non devono esprimere opinioni personali sugli studenti.

Il diritto di fare ricorso nei confronti dell'insegnante o dell'istituto scolastico emerge in situazioni quali:

  • ​Disparità di trattamento tra gli alunni.
  • Assenza di programmi di recupero dei debiti scolastici.
  • Mancata possibilità di migliorare un voto insoddisfacente attraverso interrogazioni o compiti.
  • Errori nel registro elettronico.

​Il Tar: cosa è e come funziona

Il Tar, acronimo di Tribunale amministrativo regionale, è l’organo di giustizia amministrativa di primo grado presente in ogni regione italiana. Si occupa di questioni che coinvolgono la pubblica amministrazione, come quelle scolastiche.

Conforme all'art. 113, comma 1 della Costituzione, è possibile ricorrere contro atti della Pubblica Amministrazione che violino diritti e interessi legittimi. Se si ritiene di aver subito un’ingiustizia, è possibile presentare ricorso presso il Tar entro 60 giorni dalla notifica dell'evento.

Il Tar non ha il potere di promuovere direttamente uno studente. La sua competenza è valutare la correttezza delle procedure e delle motivazioni (art. 40 c.p.a.). Se i motivi del ricorso sono ritenuti validi, può annullare la bocciatura, indirizzando la scuola a una nuova valutazione dell'alunno. La decisione del Tar può, in seguito, essere impugnata presso il Consiglio di Stato.

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