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Sigaretta elettronica: dove si può fumare?

La sigaretta elettronica è in commercio da diversi anni, ma non tutti cosa prevedono le leggi italiane in merito al suo utilizzo, ovvero dove è possibile cioè in quali luoghi.

Ormai tutti conoscono le cosiddette e-cigarettes, ma ci sono diverse questioni poco chiare rispetto al loro utilizzo. Innanzitutto non è stato dimostrata una loro reale efficacia per smettere di fumare le sigarette classiche, e ci sono dubbi in merito agli effetti sulla salute.

A parte ciò, è utile sottolineare in quali casi si possono fumare liberamente, senza rischiare una sanzione amministrativa.

Nelle prossime righe analizzeremo il contenuto delle norme di riferimento.

Dove si può fumare la sigaretta elettronica?

Va detto subito che, il cartello “vietato fumare”, non si riferisce alla sigaretta elettronica, ma a quelle classiche, perciò bisogna verificare se ci sono cartelli con divieti specifici.

Tutti i giorni possiamo notare soggetti che “svapano” nei luoghi pubblici, senza problemi, si tratta di una violazione alle leggi, o è tutto regolare? Proviamo a chiarire.

Inizialmente l’utilizzo delle e-cigarettes era consentito ovunque, ma dopo la loro ampia diffusione sul mercato, sono state introdotte delle limitazioni.
I divieti si riferiscono all’uso in alcuni luoghi e mezzi pubblici, ma non esiste una normativa in merito, ovvero le decisioni vengono prese in modo arbitrario dai singoli gestori.

La normativa in vigore, ovvero il decreto scuola del 2013, non descrive alcun divieto generale per le e-cigarettes nei luoghi pubblici, visto che non sono considerate alla pari del tabacco.
Detto ciò, se non ci sono dei divieti particolari decisi in modo discrezionale dal soggetto responsabile, è possibile fumare anche al cinema, al teatro, al ristorante, ecc.

Tuttavia, è sempre vietato utilizzare la sigaretta elettronica:

  • a scuola, sia per i docenti che per gli studenti;
  • nelle comunità di recupero;
  • negli istituti minorili;
  • nei centri per l’impiego.

Nel luogo di lavoro, la decisione viene presa dall’azienda, che sceglie se apporre o meno un divieto e una sanzione per il loro utilizzo.

Lo stesso vale per i mezzi pubblici, anche se in linea generale, quasi tutti hanno imposto il divieto. Infatti, non è possibile “svapare” sulle Frecce e su Italo, ad esempio.

Un soggetto alla guida, invece, dovrebbe utilizzare il buonsenso ed evitare distrazioni che potrebbero causare incidenti, ma non deve rispettare alcun divieto specifico, se non quello di evitare di fumare in presenza di donne in gravidanza o minori.

Chi, ignora i divieti presenti in alcuni uffici o luoghi pubblici commette un illecito amministrativo, quindi deve pagare una multa, che nei casi più gravi può ammontare a 500 euro.

Sul luogo di lavoro o nei mezzi pubblici, invece, è necessario leggere il regolamento per conoscere le sanzioni relative.

Possiamo, dunque, dire che, alla sigaretta elettronica non è stato imposto un divieto generalizzato applicabile a tutti i luoghi pubblici, come sancito dalla legge n.3 del 2003 per il tabacco classico, ma bisogna controllare di volta in volta quali sono le limitazioni.

Cosa contiene la sigaretta elettronica?

Le sigarette elettroniche sono dei dispositivi elettronici progettati per sostituire i sistemi tradizionali considerati più dannosi per la salute. Esse possono contenere quantità minime di nicotina, e altre sostanze chimiche che vengono vaporizzate.

La miscela viene trasformata in vapore, per effetto del calore, evitando la combustione classica caratterizzata da residui di sostanze tossiche come il catrame. Proprio per questo motivo le e-cigarettes vengono considerate meno dannose di quelle tradizionali.

Ad ogni modo i reali benefici e i possibili rischi connesso sono ancora tematiche di discussione. Essendo una tecnologia relativamente nuova, sono ancora in corso degli studi per analizzare gli effetti del loro utilizzo.

In alcuni casi, senza dubbio, essa può essere utile per smettere di fumare, quindi per evitare di esporre il corpo a rischi per la salute, ma il collegamento non è ancora stato accertato.

Per capire esattamente come funziona e per quali motivi ci sono ancora incertezze in merito ai benefici che può apportare, è utile analizzare i componenti, ovvero:

  • soluzione liquida: può contenere aromatizzanti e in alcuni casi delle concentrazioni di nicotina
  • cartuccia: utile come serbatoio e come filtro
  • vaporizzatore: composta da un piccolo elemento riscaldante 
  • fonte di alimentazione: una batteria ricaricabile

Come funziona?

La sigaretta elettronica funziona grazie a un flusso d’aria che aziona un sensore presente nella batteria. Il vaporizzatore riscalda il liquido contenuto nella cartuccia, simulando di fatto la combustione. L’utente ottiene uno sbuffo di gas caldo, da inalare come se fosse il fumo del tabacco.

Il vapore, simula visivamente il fumo delle sigarette tradizionali, aiutando il soggetto a perdere il vizio gradualmente, anche se non è dimostrato.

Ad ogni modo, è importante considerare in quali luoghi è possibile o vietato il loro utilizzo, come abbiamo descritto nelle righe precedenti. chi non rispetta determinati divieti rischia di pagare delle multe anche salate.

Quali sono gli effetti sulla salute?

La sigaretta elettronica viene spesso pubblicizzata come un mezzo idoneo e sostitutivo al tabacco, per smettere di fumare. In modo particolare il marketing dei principali produttori si concentra soprattutto su due aspetti:

  • potere fumare ovunque, anche dove ci sono dei divieti
  • fumare riducendo i danni alla salute

Ad ogni modo, come abbiamo già visto, ci possono essere delle limitazioni anche per quanto riguarda l’uso di e-cigarettes.
Inoltre, in riferimento al secondo punto, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, dal 2013, ha preso posizione dichiarando che non ci sono ancora degli studi rigorosi per determinare l’efficacia delle sigarette elettroniche. Nel 2014, infatti, l’OMS ha invitato i governi a vietare la vendita delle stesse ai minori e alle categorie vulnerabili come le donne incinte.

La comunità scientifica da un lato considera le e-cigarettes utili o meglio meno dannose del tabacco classico, ma dall’altro non può affermare che si tratti di una modalità innocua, a causa delle presenza di alcuni metalli pesanti nel vapore.

Fonti normative

  • Decreto scuola del 2013​
SIGARETTA ELETTRONICA
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