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Sinistro Stradale: risarcimento per insidie stradali

Un sinistro stradale rappresenta uno dei momenti più traumatici per un automobilista. Si tratta di un evento che può verificarsi in un'ampia varietà di situazioni e può coinvolgere diversi soggetti. Tuttavia, quando l'incidente è causato da insidie stradali, le circostanze possono diventare particolarmente complesse e richiedere un'attenta analisi giuridica.



Insidie stradali: un pericolo sottovalutato

Le insidie stradali, compresi elementi come buche, cedimenti, manto stradale deteriorato o mancanza di adeguata segnaletica, possono rappresentare un grave pericolo per la sicurezza dei conducenti. 

Questi ostacoli imprevisti possono provocare gravi incidenti stradali, con ripercussioni che vanno ben oltre i danni fisici. L'impatto economico di un sinistro stradale di questo tipo, infatti, può essere devastante, causando danni al veicolo, costi di riparazione e possibili conseguenze sulla capacità di lavorare.

La normativa italiana sul sinistro stradale: il risarcimento

La normativa italiana affronta in maniera specifica la questione dei sinistri stradali causati da insidie. L'articolo 2051 del Codice civile, in particolare, prevede la responsabilità del proprietario o del gestore della strada in caso di sinistro stradale causato da insidie. 

Un'importante riforma della normativa, entrata in vigore il 12 febbraio 2022, ha chiarito ulteriormente i criteri di risarcimento e le modalità di dimostrazione della responsabilità. Vediamoli insieme.

In caso di sinistro stradale dovuto a insidie stradali, la legge italiana prevede che il proprietario o gestore della strada sia tenuto a risarcire il danneggiato. Il risarcimento dovuto copre le seguenti tipologie di danno:

  • danno materiale (ad esempio il veicolo danneggiato);
  • danno biologico, ovvero le eventuali lesioni subite dalla vittima dell'incidente.

L'entità del risarcimento dipenderà da vari fattori, tra cui la gravità dell'incidente, l'entità del danno subito e le eventuali conseguenze a lungo termine.

La responsabilità per colpa in relazione alle insidie stradali (Art. 2043 c.c.)

La responsabilità per colpa (o 'neminem laedere') è un principio giuridico che per lungo tempo ha rappresentato il criterio predominante seguito dalla Giurisprudenza. Questo principio sottolinea l'obbligo dell'Amministrazione Pubblica di mantenere il proprio patrimonio stradale in condizioni tali da evitare situazioni di pericolo per gli utenti della strada. Tuttavia, l'onere della prova per la parte danneggiata può essere piuttosto oneroso.

È infatti necessario fornire prove convincenti in relazione ai seguenti aspetti:

  • la natura e l'entità del danno subito;
  • l'azione o la mancanza di azione da parte dell'Amministrazione Pubblica;
  • il collegamento diretto tra l'azione (o inazione) e l'incidente.

Quando si tratta di responsabilità per colpa nell'ambito della supervisione e gestione dei beni pubblici, la discrezionalità dell'Amministrazione Pubblica è vincolata dalle leggi, dai regolamenti, dai principi di prudenza e diligenza generalmente accettati, così come dal principio fondamentale di non causare danno ad altri.

La responsabilità per le cose in custodia in caso di insidie stradali (Art. 2051 c.c.)

Solo a seguito della decisione della Corte costituzionale (sentenza n. 156/99), è stato possibile includere la responsabilità dell'Amministrazione Pubblica sotto la forma di responsabilità del custode ai sensi dell'art. 2051 del Codice civile, offrendo un vantaggio alla vittima per quanto riguarda l'onere della prova.

L'articolo 2051 c.c. prevede un caso di responsabilità oggettiva, in cui si presume la colpa dell'Amministrazione Pubblica.

In questa situazione, basta dimostrare il legame tra la cosa sotto custodia e il danno causato per la parte lesa. Invece, l'Amministrazione Pubblica deve fornire la prova che l'incidente può essere attribuito a un caso fortuito o che le azioni della parte lesa hanno creato le condizioni per il danno.

Tuttavia, la sentenza n. 15383/2006 della Corte Suprema di Cassazione ha precisato che la responsabilità del custode ai sensi dell'articolo 2051 non si applica nei casi in cui la vastità del bene pubblico rende estremamente complesso per l'Amministrazione Pubblica effettuare un controllo efficace.

Conclusione: prevenire è meglio che curare

Sebbene la normativa italiana preveda una chiara responsabilità del proprietario o gestore della strada in caso di sinistro stradale dovuto a insidie e garantisca alle vittime il diritto a un adeguato risarcimento, è evidente che la prevenzione rimane la soluzione migliore

Mantenere la strada in condizioni di sicurezza adeguata è un dovere imprescindibile di chi la gestisce, al fine di garantire la sicurezza dei conducenti e prevenire potenziali sinistri.

In conclusione, un sinistro stradale causato da insidie stradali può avere conseguenze serie, sia dal punto di vista fisico che economico. Tuttavia, la normativa italiana offre a chi ne è vittima strumenti adeguati per ottenere il giusto risarcimento e per garantire che i responsabili delle insidie stradali vengano ritenuti responsabili.

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