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Stato di necessità: quando si verifica?

Moltissime volte, soprattutto negli ultimi mesi, abbiamo sentito utilizzare dal Governo il termine "stato di necessità". A causa della pandemia causata dal Coronavirus, ogni spostamento era limitato: si poteva uscire solamente in caso di necessità o urgenza. Ma cosa significa? 

Una mamma che investe un'altra persona per salvare il proprio figlio da una situazione di pericolo. Un medico costretto a scegliere quale paziente curare. Un naufrago che ne fa cadere in mare un altro  durante una tempesta pur di salvarsi.  Potrebbero essere considerati tutti esempi di reati perseguibili per legge, se non fossimo in presenza di situazioni particolari. 

In determinate circostanze previste dalla legge, infatti,  alcuni reati commessi vengono definiti non perseguibili, ovvero non vengono considerati tali. Succede quando ci si trova in situazioni di pericolo in cui l'unica soluzione per salvarsi è proprio quella di commettere un reato. 

Qualche volta però succede che gesti del genere salvano noi, ma causano, inevitabilmente, dei danni a qualcun altro. In questo caso si parla di Stato di necessità.


Stato di necessità: cos'è?

In Giurisprudenza, lo Stato di necessità è regolato dal Codice Penale e sostiene che non può essere punito dalla legge chi, per salvare la propria vita o quella degli altri da un grave pericolo, è costretto a commettere un reato. Si verifica quindi uno stato di necessità in cui si è costretti a violare la legge senza però essere perseguiti. In sostanza, si commette un reato perchè si è obbligati a farlo.

L'articolo 54 infatti recita: "Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo. Questa disposizione non si applica a chi ha un particolare dovere giuridico di esporsi al pericolo." 

Lo stato di necessità non può essere applicato a chi ha un particolare dovere giuridico di esporsi al pericolo, ma per sussistere deve essere compiuto da un terzo soggetto e questa può essere considerata la principale differenza che intercorre con la legittima difesa. Spesso, infatti, i due termini vengono utilizzati come se fossero dei sinonimi ma in realtà delle differenze, seppur minime, ci sono. In entrambi i casi, però, si commette un reato per potersi "salvare" da una situazione. 

​Le scriminanti

Lo stato di necessità rientra nelle cosiddette "scriminanti", che rendono lecite azioni che in altre situazioni vengono considerate un illecito.

Ecco quali possono essere  alcuni degli altri casi per cui non si può essere perseguiti se si commette un illecito:

  • Caso fortuito: ​non può essere punito chi commette un reato per caso o per forza maggiore;
  • Costrizione fisica o violenza: Può succedere che chi compie il fatto subisca delle violenze fisiche a cui non è in grado di opporsi e pertanto si trovi nella condizione di dover compiere atti illeciti. In tal caso, del fatto commesso dalla persona costretta risponde l'autore della violenza;
  • Errore: si è esclusi dalla punibilità se il fatto viene commesso per errore. Se però l'errore è determinato da una colpa, si dovrà rispondere in sede di giudizio; 
  • Non è punibile chi lede o pone in pericolo un diritto se questo avviene col consenso della persona e nemmeno se viene commesso perchè ingannati da altri.
  • Uso legittimo di armi: non è punibile il pubblico ufficiale che, al fine di adempiere al proprio dovere fa uso o ordina di far uso delle armi o di un altro mezzo di coazione fisica, quando vi è costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza.
  • Legittima difesa: non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa.

​Stato di necessità e legittima difesa: le differenze

Può capitare che lo stato di necessità venga confuso con la legittima difesa, Ecco le principali differenze tra i due termini:

  • ​Quando ci si trova in uno stato di necessità, i soggetti coinvolti sono tre. Viene commesso un reato da parte del primo, si ha una reazione da parte del secondo e si causa una reazione al terzo. Nel caso della legittima difesa, i soggetti coinvolti sono solamente due;
  • Dopo che si verifica un illecito per stato di necessità, la vittima può ricevere un risarcimento;
  • Diversamente da quanto accade quando ci si difende in modo legittimo, nel caso di necessità non si difendono i diritti patrimoniali.

Naturalmente, in sede di giudizio sarà poi necessario dimostrare di essere stati "costretti" a compiere un danno.

Fonti:

  • ​Articoli 45 - 54 del Codice civile.

STATO DI NECESSITÀ LEGITTIMA DIFESA CODICE PENALE
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