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Truffa aggravata: cos’è e come viene punita?

La truffa aggravata si verifica quando il reato è commesso ai danni dello Stato, provocando una sensazione di pericolo nella vittima, o nei confronti di soggetti particolarmente deboli e con poche armi di difesa come ad esempio gli anziani.

Oggi sentiamo spesso parlare truffe, non sempre però si conosce esattamente di cosa si tratta. Non tutti sanno che si tratta di un reato che prevede alcune specifiche aggravanti.

Effettuare dei raggiri e degli artifizi atti a confondere un soggetto non hanno la stessa rilevanza giuridica in tutti i casi. Si pensi ad esempio ad un vecchietto che vive solo, che viene preso alla sprovvista da un individuo che si finge amichevole per portare a buon fine il delitto.

Ma non solo. Può accadere ad esempio che qualcuno metta in atto una strategia per ingannare lo Stato, evitando di adempiere degli obblighi od ottenendo dei benefici di cui non ha diritto.

Nei suddetti casi il codice penale prevede pene più severe rispetto al reato semplice. Vediamo quindi di capire esattamente come funziona e come può difendersi la vittima.

Il reato di truffa

Il reato di truffa è disciplinato dall’art. 640 del codice penale, che afferma quanto segue:

Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da cinquantuno euro a milletrentadue euro

Da quanto possiamo leggere, quindi, chi induce in errore un soggetto attraverso artifizi e raggiri, procurando per sé o per altri un profitto, viene punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con una multa da 51 a 1032 euro.

In un certo senso viene sfruttata l’ignoranza altrui, mettendo in scena un’azione preparata nei minimi dettagli a discapito della vittima. Si tratta di un reato che prevede il dolo generico, cioè la volontà di arricchirsi a danno di altri.

Può avvenire in modi diversi:

  • portando un soggetto a compiere una certa azione
  • con una omissione, ad esempio quando la vittima non chiede la restituzione del credito di cui ha diritto, in quanto convinta che sia ormai prescritto
  • attraverso un contatto o negozio giuridico

Ad ogni modo ci deve essere almeno uno dei seguenti elementi:

  • l’artifizio: simulazione di circostanze inesistenti, oppure esistenti, ma in ogni caso viene modificata la realtà. Ad esempio il colpevole può fare apparire vera una situazione che non esiste portando diverse prove a supporto. E’ ciò che avviene quando un promotore spinge investimenti in un società inesistente
  • il raggiro: un atteggiamento volto a far cambiare la realtà, con una situazione falsa.

Non è sufficiente, quindi, una semplice bugia, ma ci devono essere dei veri e propri intrighi ai danni della vittima. Quest’ultima è in qualche modo partecipe, dal momento in cui si fida e crede al colpevole, cadendo nell’inganno.

Tipologie di truffa

Prima di capire esattamente in quali casi si può parlare di truffa aggravata, ovvero di un comportamento messo in atto nei confronti dello Stato o di persone deboli, vediamo quante tipologie possono esistere di questo reato.

In realtà non è possibile definire in modo esaustivo tutte le varianti che possono essere messe in atto dai truffatori. Non esiste un freno alla fantasia in tal senso.

Ad ogni modo è possibile elencare le situazioni più diffuse, per mettere in guardia i cittadini, aiutandoli a riconoscere scenari simili.

Ad esempio è necessario aprire gli occhi per quanto riguarda la truffa:

  • contrattuale: raggiri all’interno di un rapporto negoziale, una compravendita, una locazione, ecc. Il contratto sottoscritto può generare dei danni alla parte lesa. Per prevenire situazioni di questo tipo è consigliabile affidarsi a contraenti affidabili o chiedere una consulenza ad un avvocato civilista per analizzare che tutto sia corretto. 
  • online: probabilmente la più diffusa in assoluto, soprattutto per quanto riguarda le vendite di prodotti non conformi alle aspettative o inerenti alla richiesta illecita di dati sensibili agli utenti

Cos’è la truffa aggravata?

Dopo avere fornito delle utili premesse nei paragrafi precedenti, ci concentriamo ora ad analizzare il cuore del nostro argomento, ovvero la truffa aggravata.

Possiamo trovare una definizione nel secondo comma dell’art. 640 c.p., che sottolinea:

La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da trecentonove euro a millecinquecentoquarantanove euro:
1) se il fatto è commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico o col pretesto di far esonerare taluno dal servizio militare;
2) se il fatto è commesso ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario o l'erroneo convincimento di dovere eseguire un ordine dell'Autorità
2-bis) se il fatto è commesso in presenza della circostanza di cui all’articolo 61, numero 5).
Il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo che ricorra taluna delle circostanze previste dal capoverso precedente o la circostanza aggravante prevista dall'articolo 61, primo comma, numero 7.

Ovviamente, come accade per tutti i reati, in presenza di aggravanti la pena è superiore. In questo caso viene considerato più grave effettuare raggiri e artifizi nei confronti dello Stato o di persone deboli, non in gradi di difendersi in modo adeguato.

Purtroppo nella maggior parte dei casi, le vittime sono proprio soggetti deboli, considerati le prede più facili.

Nella fattispecie aggravante si procede d’ufficio, quindi chiunque può denunciare il fatto, a differenza di quanto accade per il reato semplice procedibile soltanto su querela da parte della persona offesa.

In particolare si può parlare di truffa aggravata nelle seguenti tre ipotesi:

  • danni commessi nei confronti dello Stato o ente pubblico: ad esempio l’ottenimento di determinati benefici senza averne il diritto 
  • generazione del timore di pericoli immaginari: quando il colpevole ingenera nella vittima la paura che possa accadere qualcosa di pericoloso
  • sfruttamento delle debolezze altrui: quando il responsabile sceglie di raggirare una persona anziana o debole, quindi non in grado di difendersi

Come viene punita al truffa aggravata?

La truffa aggravata, come abbiamo visto, è considerata molto più pericolosa rispetto alla fattispecie normale del reato.

Per questo motivo la pena prevista in genere, ovvero la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la multa da 51 euro a 1032 euro, viene aumentata nei seguenti modi:

  • reclusione da 1 a 5 anni
  • multa da 309 a 1549 euro

Il reato di truffa aggravata si prescrive in sei anni, dato che se non è ancora arrivata una sentenza definitiva, secondo la legge un soggetto non può essere un imputato per troppo tempo.

Il corso della prescrizione, non viene interrotto o sospeso, come può accadere per altre fattispecie delittuose, quindi è necessario affrettare le tempistiche per potere punire il responsabile. 

Come difendersi dalla truffa aggravata?

La truffa aggravata è un reato procedibile d’ufficio, e non solo a querela di parte come nella fattispecie semplice.

La legge prevede che chiunque possa denunciare alcuni fatti, quando sono considerati particolarmente gravi, quindi pericolosi per la vittima ma anche per la collettività. In tal caso lo Stato decide di agire in modo più serrato per proteggere i cittadini.

Si procede d’ufficio, invece, quando i fatti sono particolarmente gravi e pericolosi non solo per la vittima ma anche per la collettività, quindi lo Stato decide di agire per proteggere i propri cittadini. 

Fonti normative

  • Art. 640 c.p.​
TRUFFA AGGRAVATA REATO IMPUTATO
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