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Varco attivo: si rischia la multa?

La scritta “Varco attivo” che possiamo leggere nei cartelli che indicano una zona a traffico limitato, ZTL, spesso trae in inganno per il suo significato meramente linguistico, ma indica che il divieto di ingresso è attivo, quindi possono transitare solo i veicoli dotati di permesso. Tutti gli altri verranno multati.

Quando ci rechiamo in auto in città che non conosciamo bene, il rischio di prendere una multa è più alto, in quanto ci potrebbe sfuggire qualche indicazione e segnaletica.
Siamo molto concentrati a capire se la strada che stiamo percorrendo sia quella corretta per giungere a destinazione, e può succedere di non controllare i cartelli presenti.

Uno dei più grandi nemici degli automobilisti, in questo senso, è il cartello che indica una zona a traffico limitato, ZTL. A quasi tutti, infatti, è successo almeno una volta nella vita di entrare erroneamente in una zona vietata, dovendo pagare una multa per infrazione del Codice della Strada.

Le norme impediscono l’ingresso a tutti nei centri storici delle città con lo scopo di preservarne la bellezza e la ricchezza, che sarebbero compromesse da un traffico automobilistico eccessivo.

A volte, però, notiamo il cartello che indica una zona in cui non possiamo entrare, ma siamo tratti in inganno dalla scritta varco attivo, e ci mettiamo a ragionare sul suo significato. Per chi non viaggia spesso in città, infatti, l’indicazione non è così ovvia.

Un varco attivo è in poche parole una segnalazione che il divieto è attualmente attivo, perciò è vietato il passaggio per tutti coloro che sono privi di permesso.

Le zone a traffico limitato 

La ZTL è un’area urbana nella quale possono entrare solo coloro che sono stati autorizzati dal Comune, in quanto residenti nella zona, o hanno un pass ad esempio per invalidi.
Si tratta di una autorizzazione data al veicolo e non alla persona, quindi non è valida se si usa un’auto diversa.

Il divieto è solitamente valido solo per specifiche fasce orarie, stabilite dall’amministrazione comunale, in base a quanto emanato dalla Regione. Esso può essere riferito a tutti i mezzi o solo ad alcune categorie di veicoli. 

In ogni caso, è davvero difficile non prendere una multa, violando tale norma, dato che dal 2005 è obbligatorio l’utilizzo di telecamere per immortalare le infrazioni. Si tratta, infatti, di un deterrente che dovrebbe impedire l’ingresso degli automobilisti in zone dal particolare pregio archeologico, architettonico e storico, preservandone così la bellezza. 

Per determinare in quali orari il divieto è in atto ci deve essere la scritta varco attivo, che, come vedremo in seguito, non è sempre così chiara e può ingannare le persone.

Chi passa in tali zone mentre il varco è attivo, infatti, può essere visto grazie al controllo elettronico, cioè a telecamere collegate a un database con le targhe autorizzate a circolare. Se l’auto non è presente nella lista viene scattata una fotografia e inviata alla centrale operativa della polizia. 

Il permesso per circolare nelle zona a traffico limitato, è concesso solo a determinate categorie di soggetti:

  • residenti
  • dimoranti
  • per attività lavorative
  • per manutentori
  • per detentore di posto auto
  • per disabili

Cosa significa varco attivo?

In determinati casi le zone a traffico limitato sono sempre operative, ogni giorni e ogni ora, ma in altri invece i divieti sono validi solo in alcuni momenti. 

Per segnalare se è possibile transitare o meno, in presenza di un cartello che indica una ZTL, vengono utilizzate le seguenti scritte luminose:

  • varco attivo: non è consentito il transito a chi non ha il permesso, e la telecamera farà una foto ai veicoli con targa non presente nel database, la multa quindi è quasi certa
  • varco non attivo: significa che è possibile passare ed entrare nella zona a traffico limitato, senza infrangere alcun regolamento

Si tratta, però, di parole che possono trarre in inganno, chi non è pratico e non viaggia spesso in città. Varco, infatti significa passaggio, e letteralmente potrebbe essere inteso come una strada libera per tutti.

Il dubbio è talmente legittimo che il Giudice di Pace di Ravenna ha annullato, tempo fa, 17 verbali analizzando proprio la sintassi italiana, affermando che soggetti poco abituati a indicazioni di questo tipo possono fare facilmente confusione.

Il Codice della Strada impone infatti che la segnaletica sia chiara e ben visibile, in particolare l’art. 81 afferma che:

I segnali verticali sono installati, di norma, sul lato destro della strada. Possono essere ripetuti sul lato sinistro ovvero installati su isole spartitraffico o al di sopra della carreggiata, quando è necessario per motivi di sicurezza ovvero previsto dalle norme specifiche relative alle singole categorie di segnali

In alcuni Comuni, inoltre, si stanno ipotizzando scritte di tipo diverso per evitare di creare malintesi, ad esempio varco vietato in riferimento alle fasce orarie durante il quale il divieto è attivo. In altri, invece, si continua a utilizzare la scritta ingannevole, con l’obiettivo di fare cassa.

In ogni caso se leggiamo varco attivo in una indicazione di una ZTL, ci dobbiamo ricordare che non possiamo entrare, in caso contrario potremo ricevere una multa anche salata.

A quanto ammonta la multa?

Se si accede a una zona a traffico limitato, quasi sicuramente si riceve una multa che varia da un minimo di 80 euro a un massimo di 335 euro.

A tale cifra deve essere aggiunta la spesa di accertamento, di 14,20 euro, relativa al procedimento e alla notifica dell’atto presso la residenza del proprietario dell’auto. Quindi l’importo minimo da pagare è 94,20 euro.

Come abbiamo già accennato, infatti, dal 2005 sono obbligatorie le telecamere per verificare gli accessi. Il sistema è in grado di verificare in tempo reale se la targa di un veicolo è presente nell’elenco di quelle con un permesso, se l’esito è negativo viene scattata una foto e inviata alla polizia. 

Come per qualsiasi altra multa, è possibile avere uno sconto del 30% se si paga l’importo entro 5 giorni. Se non si paga entro 60 giorni, invece, l’importo aumenta diventando la metà della sanzione massima prevista. Poi, ogni sei mesi di ulteriore ritardo è prevista una maggiorazione del 10%, oltre agli interessi di mora.

Come si fa ricorso?

Per contestare una multa ricevuta per essere transitati in un varco attivo bisogna fare ricorso entro 60 giorni dalla notifica dell’atto.

Una delle prime cose da controllare è se la multa contiene dei vizi, cioè delle inesattezze, che possono essere:

  • formali: errori o mancanze nella compilazione
  • sostanziali: il motivo della contravvenzione

Il ricorso può essere fatto nei seguenti modi:

  • autotutela: inviando una lettera all’ente che ha emesso la multa, contestando la decisione
  • presso il Prefetto: inviando sempre una lettera, ma a una autorità giudiziaria.

Non è obbligatorio avvalersi della consulenza di un avvocato, anche se consigliabile, per evitare errori, e per procedere in modo più determinante. Inoltre, dal 2018, è previsto un rimborso totale delle spese per un legale, nel caso in cui la multa venga annullata.

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