Le ultime informazioni pervenute dall’Istat indicano che quasi 7 milioni di donne italiane tra i 16 e i 70 anni di età, almeno una volta nella vita hanno subito una qualche tipo di abuso (che sia fisica, morale o economica) il più delle volte ad opera dell’ex partner o dell’attuale compagno.
Con Il termine “violenza domestica” si indica una serie di comportamenti abusivi da parte di un soggetto appartenente al nucleo familiare nei confronti di un altro.
Si può però parlare realmente di “violenza” se il carattere dei maltrattamenti è reiterato nel tempo, altrimenti se questi abusi si fossero manifestati solamente in una singola occasione nel tempo rappresenterebbero un altro tipo di reato come ad es. lesioni, percosse, minacce, ecc
L’art. 572 del codice penale “Maltrattamenti contro familiari o conviventi” è quello che più si avvicina e racchiude al suo interno tutte le tipologie di maltrattamenti.
Adesso andremo ad analizzare le possibili tipologie di violenze domestiche che si possono verificare:
Quando ci rendiamo conto di esser vittima di una “violenza domestica” è fondamentale fare denuncia alle autorità competenti, chiamando le forze dell’ordine. Così facendo saranno loro a intervenire e a sostenervi nel percorso di tutela, indicandovi volta per volta i passi da fare.
Inoltre non tutti sanno che il Testo Unico in materia di Spese di Giustizia, l’ordinamento Italiano, ha fatto sì che le vittime di questi tipi di reati siano sempre assistite gratuitamente dal patrocinio in quanto tali costi restano a carico dello Stato, il tutto indipendentemente dal reddito del richiedente.
Tale servizio gratuito è fondamentale per incentivare le vittime a denunciare, in quanto spesso oltre alla paura di esporsi, le vittime hanno anche paura a precedere perchè pensano di non avere poi i fondi economici sufficienti atti a potersi permettere un’adeguata difesa.
Oltre a denunciare la violenza alle autorità competenti può essere inoltre utile contattare i centri antiviolenza e/o una delle tante associazioni del territorio all’interno delle quali tanti professionisti e volontari operano quotidianamente per permettere alle vittime di violenza di costruirsi un futuro diverso, ad esempio:
Il consiglio che lascio a tutte le vittime di violenza domestica e non è quello di pensare sempre prima al vs. bene e a quello delle persone care che vi sono vicino ( figli/genitori).
Nessuno ha il diritto di farvi del male o farvi stare male!
A tal ragione, anche se sembra difficile, vi stimolo a trovare la forza per uscire dal circolo vizioso di violenza che siete oramai abituati a subire , e a cercare aiuto.
Denunciare il problema è un primo passo per iniziare così il vs. percorso personale di guarigione dalle ferite, fisiche e psicologiche riportate.Nessuno può togliervi la voglia di vivere felici.
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