Cerchi un avvocato esperto in
Penale
Guide diritto penale

Ricettazione: caratteristiche e pena

La ricettazione è un reato compiuto da chi acquista, occulta o riceve denaro oppure oggetti provenienti da un delitto. A differenza di quanto accade con l’incauto acquisto il colpevole è consapevole di quanto sta facendo.

Nella vita di tutti i giorni, può succedere che, per risparmiare dei soldi si acquistino prodotti dalla dubbia provenienza, ad esempio smartphone venduti fuori di canali ufficiale a costi sensibilmente più bassi, ma anche borse o abbigliamento di brand di lusso.

Non tutti riflettono sulle motivazioni del prezzo molto più basso rispetto al normale, spesso è più importante possedere quel determinato bene. Tuttavia, agire in questo modo può essere pericoloso.

Ma, risulta essere ancora più grave decidere di concludere un affare, avendo la certezza che l’oggetto in questione deriva da un delitto. In tal caso si rischia di essere accusati di ricettazione.

Vediamo, quindi, di analizzare le caratteristiche e le pene previste dalla legge per questo reato.

Cos’è la ricettazione?

Il reato di ricettazione si verifica quando un soggetto acquista, riceve od occulta qualcosa che proviene da un delitto, come sottolinea l’art. 648 del codice penale:

Fuori dei casi di concorso nel reato [110], chi, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farle acquistare, ricevere od occultare, è punito con la reclusione da due ad otto anni e con la multa da cinquecentosedici euro a diecimilatrecentoventinove euro [709, 712]. La pena è aumentata quando il fatto riguarda denaro o cose provenienti da delitti di rapina aggravata ai sensi dell'articolo 628, terzo comma, di estorsione aggravata ai sensi dell'articolo 629, secondo comma, ovvero di furto aggravato ai sensi dell'articolo 625, primo comma, n. 7-bis)

Si tratta di un reato contro il patrimonio, che si verifica quando qualcuno:

  • acquista, riceve, occulta
  • cose o denaro
  • per ottenere un ingiusto profitto per sé o altri
  • o si intromette per farli acquistare, ricevere o occultare ad altri

La condizione necessaria perché si possa parlare di ricettazione è la consapevolezza della provenienza illecita dell’oggetto, che può essere un cellulare, una borsa, un’arma, ecc.

Quindi possiamo dire che il presupposto è l’esistenza di un reato collegato all’oggetto in questione, e la consapevolezza dell’illiceità da parte del ricettatore.

Riassumendo ci devono essere:

  • un reato presupposto
  • la sussistenza del dolo, ovvero la consapevolezza 

Ricettazione e reato presupposto

Come abbiamo già accennato perchè si possa configurare la ricettazione è necessario che ci sia un reato presupposto, cioè che il ricettatore acquisti, riceva o occulti un bene che previene da un illecito.

Esso può essere una rapina, un’estorsione, un furto, o altro, e non è obbligatorio che sia già stato accertato. In altre parole, non è indispensabile che ci sia un procedimento penale in corso, dato che è sufficiente la provenienza delittuosa del bene.

Il fatto che sia stata sporta una querela o una denuncia, perciò, non è determinante per valutare la colpevolezza del soggetto. Infatti, se un cellulare è stato rubato da un minorenne, quindi non imputabile, chi effettua l’acquisto consapevole della provenienza dello stesso, può essere accusato di ricettazione.

Come viene punita la ricettazione?

Fino ad ora abbiamo visto che il delitto di ricettazione si può verificare quando un individuo acquista o detiene qualcosa che deriva da un illecito penale, come il furto o la rapina. Cerchiamo ora di analizzare quali possono essere le conseguenze.

Il colpevole rischia la reclusione da 2 a 8 anni e una multa da 516 a 10.329 euro, come sottolineato dall’art. 648 del codice penale. Ad ogni modo la pena può essere superiore se il bene proviene da estorsione, furto o rapina aggravati, ad esempio quando è stata utilizzata un’arma.

La punizione, però, potrebbe anche essere più lieve, ovvero fino a 6 anni di reclusione e fino a 516 euro di multa, se viene accertata la particolare tenuità del fatto. In particolare ciò avviene se è stato procurato un danno patrimoniale di lieve entità alla vittima.

Inoltre, trattandosi di un reato perseguibile d’ufficio, non è indispensabile la querela della persona offesa per potere attivare il procedimento penale.

E’ previsto l’arresto facoltativo in flagranza oppure obbligatorio se si tratta di estorsione, rapina o furto aggravati.

L’incauto acquisto

In molte circostanze può succedere che un soggetto decida di comprare qualcosa, attratto dal prezzo molto basso, inconsapevole in merito alla provenienza dello stesso. In tal caso il semplice sospetto non accertato può fare scattare una contravvenzione, ovvero un incauto acquisto.

L’art. 712 del codice penale, a tal proposito afferma:

Chiunque, senza averne prima accertata la legittima provenienza, acquista o riceve a qualsiasi titolo cose, che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per la entità del prezzo, si abbia motivo di sospettare che provengano da reato, è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda non inferiore a dieci euro.
Alla stessa pena soggiace chi si adopera per fare acquistare o ricevere a qualsiasi titolo alcuna delle cose suindicate, senza averne prima accertata la legittima provenienza

Risulta evidente, quindi, che prima di comprare qualcosa bisogna prestare la massima attenzione, soprattutto se ci sono degli indizi che fanno presumere qualche stranezza in merito.
Il prezzo troppo basso è un indicatore, ad esempio.

Chi agisce in modo imprudente senza porsi delle domande, oppure ignorando le risposte, può essere punito con l’arresto fino a 6 mesi o con l’ammenda di almeno 10 euro. 

Ricettazione: ultime sentenze

In giurisprudenza si discute molto per quanto riguarda la ricettazione e l’incauto acquisto. Vediamo, quindi, di analizzare cosa hanno evidenziato le ultime sentenze in materia.

La sentenza della Corte di Cassazione 27983/2019 ha sottolineato la presenza dell’elemento psicologico, ovvero il dolo, in una proposta contrattuale, dato che non sarebbe giustificabile altrimenti.

Con una sentenza del 14 novembre 2014, invece, la Corte affermava che guidare un’auto con un falso certificato di autorizzazione al transito al parcheggio riservato agli invalidi, riservato a una persona defunta può essere considerato ricettazione.

Nella pronuncia di legittimità 42866/2017 si è chiarito che la particolare tenuità deve essere valutata in modo complessivo, considerando anche la personalità dell’imputato e le modalità d’azione.

DIRITTO PENALE RICETTAZIONE INCAUTO ACQUISTO
Condividi l'articolo:
CERCHI UN AVVOCATO ESPERTO IN PENALE?
Ho preso visione dell’informativa sulla privacy e acconsento al trattamento dei dati.*

Quanto costa il servizio?
Il costo della consulenza legale, qualora decidessi di proseguire, lo concorderai direttamente con l'avvocato con cui ti metteremo in contatto.