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Bancarotta fraudolenta: conseguenze legali

La bancarotta fraudolenta cos'è? Quali sono le conseguenze legali? Vediamo insieme il significato di questo reato e tutto ciò che è legato ad esso.

La bancarotta fraudolenta è, dunque, un reato penale. Per meglio capire come si identifica questo reato ovvero quando si incorre nel commetterlo, facciamo subito un esempio che faccia ben comprendere il reato stesso.

Analizziamo questo caso. Un imprenditore riceve alcuni crediti da alcuni investitori e a garanzia di questi crediti offre i beni aziendali. In questo modo ha fatto sì che i finanziatori si fidassero: si sono fidati perché l'azienda ha garantito con beni mobili, immobili o altri beni come macchinari eccetera. Se, però, l'imprenditore non paga i suoi crediti e, anzi, sperpera o distrugge i beni aziendali che facevano da garanzia per gli investitori in modo consapevole e volontario allora compie bancarotta fraudolenta.

Il problema, è bene ricordarlo, si ha quando l'imprenditore non paga i suoi debiti: se in qualche modo paga gli investitori ovvero i suoi creditori, non ci sono problemi anche se rovina i macchinari. La bancarotta fraudolenta si ha quando questa pratica viene compiuta ed i creditori non vengono pagati perché viene meno l'impegno verso di essi da parte dell'imprenditore stesso.

Questo è stato ben definito e considerato dalla Corte di Cassazione che, con la sentenza 49622/15 ha definito che se l'imprenditore o amministratore impoverisce in modo enorme i beni aziendali, ma comunque ha a disposizione altre rilevanti risorse per garantire i creditori, non sta commettendo il reato di bancarotta fraudolenta.

Bancarotta fraudolenta o semplice?

Una distinzione che è bene fare è quella fra bancarotta fraudolenta e bancarotta semplice.

La bancarotta fraudolenta è un reato molto grave ed avviene quando l'imprenditore sperpera il denaro in modo consapevole e volontario. Questo tipo di reato p punito con la reclusione fino a 10 anni. La bancarotta fraudolenta è disciplinata dall'articolo 216 del codice penale sulla Legge Fallimentare.

La bancarotta semplice, invece, è sì un reato, ma meno grave ed avviene quando l'imprenditore utilizza il denaro aziendale in modo poco consapevole o quando usa il denaro dell'azienda per operazioni personali o familiari.

Detto ciò, la bancarotta semplice è disciplinata dall'articolo 217 del codice penale e stabilisce che questo tipo di reato sia punito con la reclusione fino a 2 anni. Infatti, seppur non in modo da costituire un atto di distruzione, c'è comunque una manifesta avventatezza nell'uso del denaro aziendale che porta - e questo è sempre il risultato finale - all'insolvenza dell'azienda nei confronti dei creditori.

Bancarotta fraudolenta: chi può compierla?

La bancarotta fraudolenta avviene quando l'imprenditore fa operazioni riguardanti beni aziendali, documenti dell'impresa o su libri e scritture contabili.

Ma quali sono i soggetti che possono incorrere nel reato di bancarotta fraudolenta?

  • ​Ditte individuali commerciali;
  • Società di capitali (e dunque società srl o spa) nella persona identificata come amministratore o direttore generale.

Pene e conseguenze

Prima di parlare di quelle che sono le conseguenze della bancarotta fraudolenta e di quanti anni di carcere sono previsti dalla legge (anche se in parte abbiamo già dato un'occhiata), occorre fare una distinzione fra le tipologie di bancarotta fraudolenta:

  1. Documentale: si ha quando l'imprenditore distrugge o manomettele scritture contabili aziendali rendendo impossibile risalire a tutto ciò che potrebbe essere garanzia per i creditori;
  2. Patrimoniale: si verifica quando l'imprenditore sperpera o distrugge i beni aziendali dati in garanzia a dei creditori rendendo impossibile assolvere ai suoi doveri nei confronti dei creditori stessi;
  3. Preferenziale: ovvero quando l'imprenditore paga prima alcuni creditori rispetto ad altri e questo perché simula, in qualche modo, diritti di prelazione inesistenti.

A seconda della gravità dei fatti commessi e dunque a seconda della gravità del reato, il codice penale prevede una diversa quanttà di anni di carcere da scontare. Vediamo insieme e nel dettaglio quanto detto:

  • Reclusione fino ad un massimo di 5 anni in caso di bancarotta fraudolenta patrimoniale o documentale;
  • Reclusione da 3 ad un massimo di 10 anni in caso di bancarotta fraudolenta preferenziale.

Inoltre, oltre al carcere, tutti i casi di bancarotta fraudolenta hanno anche la pena accessoria. Questa pena vieta all'imprenditore accusato, di aprire attività d'impresa commerciale o di assumere cariche direttive presso altre imprese per 10 anni.

Concorso in bancarotta fraudolenta

La bancarotta fraudolenta è un reato proprio e, dunque, può essere commesso solamente dall'imprenditore che commette il reato ovvero che sperpera il denaro, distrugge atti, paga un creditore prima di un altro eccetera. Però, se ne l processo criminoso si insinua un terzo soggetto - che potrebbe essere anche completamente estraneo all'azienda - e se questo contribuisce alle conseguenze delle azioni compiute dall'imprenditore in maniera diretta o indiretta, questo terzo soggetto sarà accusato di concorso in bancarotta fraudolenta.

La Corte di Cassazione, ad esempio, ha stabilito che è accusato di concorso in bancarotta fraudolenta il consulente fiscale che aiuta (anche in senso lato) l'imprenditore nell'occultamento o dissipamento dei beni aziendali. La sentenza è la numero 8349/2016 della sezione V, Cassazione Penale.

Il patteggiamento

Il patteggiamento è una procedura che è prevista dall'articolo 444 e successivi del Codice di Procedura Penale. E', in sostanza, un compromesso, o un'intesa che viene raggunta tra imputato e Pubblico Ministero e Giudice. Con il patteggiamento, l'imputato rinuncia alla causa, al dibattito ed a dimostrare la propria innocenza: in cambio di ciò fruisce di uno sconto di pena. Il patteggiamento è una pratica prevista anche per il reato di bancarotta fraudolenta. Ma quali sono i vantaggi o gli svantaggi del patteggiamento in questo caso?

Partiamo dai vantaggi:

  • ​Non sono applicabili le pene accessorie e quindi, per ciò che abbiamo detto prima, l'imprenditore in questo caso potrà aprire impresa o assumere incarichi direttivi in altre aziende anche se non sono trascorsi i 10 anni.
  • L'imputato è esonerato dal pagamento delle spese processuali.
  • Il Pubblico Ministero, una volta che il giudice da il consenso al patteggiamento non si può più appellare.
  • Sconto della pena detentiva che può arrivare fino ad un terzo di riduzione della pena.
  • Sconto della pena pecuniaria che può essere ridotta anch'essa fino ad un terzo della pena normalmente prevista.
  • Se la parte lesa si costituisce parte lesa, avrà il risarcimento delle sole spese legate al compenso dell'avvocato. Per ottenere altri risarcimenti dovrà avviare una nuova causa civile con prolungamento del tempo della causa ed ulteriori costi. Proprio per questo, spesso, ciò non avviene.
  • Si evita un processo lungo e, di conseguenza,una maggiore spesa legale.
  • Se l'imputato chiede subito il patteggiamento vengono evitati i dibattiti pubblici e nella camera di giudizio non potranno entrare neanche i giornalisti.

Ed ora analizziamo i contro del patteggiamento:

  • ​In un certo modo è come se l'imputato accettasse di essere colpevole e, dunque, accetta la pena definitiva seppur scontata. Non potrà appellarsi a questa nè in Appello e nè in Cassazione.
  • L'imputato rinuncia ai tempi della giustizia italiana che, non sempre, sono celeri. In questo modo, dunque, se ci fosse un'amnistia o una depenalizzazione del reato non ne potrebbe usufruire.

Prescrizione per la bancarotta fraudolenta

L'articolo 157 del codice penale stabilisce i tempi di prescrizione dei reati. Questo stabilisce che i tempi di prescrizione sono pari alla pena massima prevista dalla legge e che, comunque, i tempi non possono mai essere inferiori ad anni 6 in caso di multa e di 10 anni in caso di reatidi natura penale.

Per ciò che riguarda in modo particolare la bancarotta fraudolenta, dunque, essendo la pena massima di 10 anni, così è anche per la prescrizione: questa si applica dopo 10 anni. I tempi per la prescrizione non partono dal giorno in l'imprenditore commette il reato ma dalla sentenza di fallimento.

Fonti normative

  • Cassazione: sentenza 49622/15​;
  • Cassazione: sentenza 8349/2016;
  • Articolo 444 e successivi del Codice Penale;
  • Articolo 157 del Codice Penale.
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