Cerchi un avvocato esperto in
Bancario e Finanziario
Guide diritto bancario e finanziario

Contenzioso bancario: le varie procedure

Il contenzioso bancario è una situazione nella quale esiste una lite o un disaccordo un cliente e una banca. Vediamo quali sono le procedure per valere valere i propri diritti.

Cosa devono fare i privati cittadini, le aziende, i professionisti, e più in generali i clienti quando l’istituto bancario con la quale hanno sottoscritto un contratto, non opera in modo corretto?

La tematica può essere particolarmente complessa, per chi non è esperto del settore, pertanto il primo consiglio è quello di affidarsi ad un avvocato con competenze specifiche in diritto bancario e finanziario.

Detto ciò, nelle prossime righe illustreremo le procedure che si possono seguire per risolvere le liti.

Cos’è un contenzioso bancario?

Il contenzioso bancario, nella maggior parte dei casi riguarda imprenditori che si trovano in difficoltà a causa di interessi bancari illegittimi, o investitori che si ritrovano a dovere pagare costi occulti. Ma, anche il comune cittadino può trovarsi a fronteggiare delle problematiche.

Ad ogni modo va precisato che una causa civile è spesso molto lunga e costosa, considerando anche che in caso di vittoria viene restituita al cliente solo una piccola percentuale del dovuto. Il credito viene recuperato solo in parte, perciò un’azione di questo tipo non è consigliabile per un piccolo correntista, che può individuare eventualmente altre azioni da intraprendere assieme al legale.

Quando si parla di controversie bancarie, comunque, si fa riferimento a una serie di procedure sia giudiziali che stragiudiziali, utili per risolvere delle liti tra clienti e banche. Il processo, quindi, è solo una delle varie strade percorribili.

Negli ultimi anni, infatti, si sono diffusi sempre di più strumenti di risoluzione alternativi, per arrivare ad una composizione bonaria della controversia.

Ad esempio è possibile optare per:

  • la mediazione obbligatoria
  • l’Arbitrato Bancario Finanziario (ABF)
  • l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF)

Valutazioni preliminari

Come già abbiamo accennato, quando si tratta di liti con le banche è di fondamentale importanza valutare quali risultati è possibile raggiungere e il costo delle procedure.

A tal proposito un avvocato esperto in diritto bancario può fornire delle valide indicazioni, dopo avere esaminato la documentazione. Se l’interessato dovesse avere smarrito i contratti, può richiedere alla banca il materiale. Quest’ultima, infatti, è obbligata a fornire il fascicolo completo entro 3 mesi dalla domanda. Solo se il conto corrente è stato chiuso da oltre 10 anni non è più possibile ottenere la documentazione.

Attraverso un’analisi dettagliata il professionista può rilevare eventuali irregolarità e consigliare il modo migliore per fare valere i diritti del cliente.

In particolare viene stimato l’ammontare che il soggetto può effettivamente recuperare. Se si tratta di una cifra troppo bassa, non in grado di coprire i vari costi del processo, vengono considerate altre azioni.

La procedura in Tribunale

Se il cliente, sceglie di portare la lite in Tribunale, deve sostenere di costi relativi a:

  • iscrizione a ruolo della causa: da 37 euro a 1466 euro, a seconda del valore della causa stessa
  • trascrizione dei documenti oggetto di contestazione: 5 centesimi di euro per ogni rigo
  • patrocinio legale

Se la controversia riguarda importi ridotti la procedura si svolge presso il Giudice di Pace.

Va detto che, una volta considerati gli effettivi vantaggi che si possono ottenere con un processo, non bisogna farsi intimorire dal fatto che la controparte è un colosso potente. Infatti, non si tratta di istituti non scalfibili dalle pretese dei clienti.

Sono molte le recenti pronunce giurisprudenziali in materia di diritto bancario che vedono vittoriosi i clienti bancari.

D’altra parte, sono ancora più incoraggianti le statistiche inerenti alla buona riuscita delle procedure stragiudiziali, che prevedono la possibilità di trovare degli accordi favorevoli ad entrambe le parti.

Non è, quindi, un’utopia riuscire a fare valere i propri diritti nei confronti degli istituti di credito.

Contenzioso bancario e mediazione obbligatoria

Dopo avere valutato, assieme ad un avvocato, la fattibilità dell'azione giudiziaria, il primo passo è quello di trattare con la banca interessata.

Se quest’ultima non si dimostra aperta alle trattative, è possibile rivolgersi ad un organismo di mediazione competente.

Va detto, infatti, che nel diritto bancario è prevista la mediazione obbligatoria, anzi si tratta di una condizione di procedibilità per potere proseguire poi in giudizio in caso di esito negativo.

Si tratta di una modalità introdotta con il decreto legislativo n. 28/2010 per evitare di intasare ulteriormente le aule dei tribunali. Inoltre, la risoluzione “pacifica” della lite può avere diversi vantaggi, ad esempio dei costi minori, delle procedure più rapide, e la possibilità di individuare soluzioni su misura.

In pratica risolvendo il contenzioso bancario attraverso la mediazione, è possibile ottenere un risarcimento senza ricorrere in Tribunale. Perciò, sebbene sia una modalità imposta per legge, si tratta anche di una vera e propria opportunità per le parti coinvolte.

Procedure alternative

E’ possibile evitare l'azione in tribunale anche ricorrendo al cosiddetto Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF). Si tratta di una procedura utile soprattutto per chi non intende avviare una causa o non ha le possibilità economiche per farlo. L’accesso a tale sistema, infatti, è gratuito.

L’ACF è un organismo nato il 4 maggio 2016 in seguito alla delibera n. 19602 Consob, e divenuto operativo dal 9 gennaio 2017. Lo scopo è quello di rendere più veloci e snelle le operazioni di mediazione.

Tutto, infatti, viene svolto online, attraverso un portale, nel quale è possibile monitorare in tempo reale l’avanzamento delle trattative. Ovviamente gli arbitrati sono imparziali.

Non essendo una tipologia di intervento a pagamento, è particolarmente indicata per i piccoli risparmiatori o investitori che intendono fare valere i propri diritti.

In genere vengono prese delle decisioni in tempi molto ridotto, al massimo 90 giorni.

Ad ogni modo è possibile sottoporre un contenzioso bancario all’ACF soltanto se riguarda violazioni agli obblighi di trasparenza, informazione, correttezza e diligenza, e per un valore massimo di 500 mila euro.

Se l’interessato non dovesse ottenere dei risultati soddisfacenti, può comunque decidere di ricorrere in tribunale, in seguito.

Per le cause antecedenti al 1 gennaio 2009 è anche possibile rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario.

Prima di proseguire, comunque, è necessario presentare un reclamo formale alla banca, ovvero tentare una risoluzione pacifica del contenzioso bancario.

Le decisioni dell’ABF arrivano in circa 100 giorni.

Fonti normative

  • Decreto legislativo n. 28/2010
  • Delibera n. 19602 Consob
DIRITTO BANCARIO CONTENZIOSO BANCARIO
Condividi l'articolo:
CERCHI UN AVVOCATO ESPERTO IN BANCARIO E FINANZIARIO?
Ho preso visione dell’informativa sulla privacy e acconsento al trattamento dei dati.*

Quanto costa il servizio?
Il costo della consulenza legale, qualora decidessi di proseguire, lo concorderai direttamente con l'avvocato con cui ti metteremo in contatto.