Il reato di falso in bilancio è un reato societario che può portare anche alla reclusione.
Il reato di falso in bilancio è un reato societario che può portare anche alla reclusione, analizziamo di seguito nel dettaglio.
Il reato di falso in bilancio (detto anche reato di false comunicazioni sociali), fa parte del diritto societario. Disciplinato dall’articolo 2621 del Codice Civile, sostituito dall’art. 9 della Legge 27 maggio 2015 n. 69 entrata in vigore lo scorso 14 giugno 2015, questo reato si verifica nel momento in cui vengono compilate false comunicazioni sociali o un rendiconto non veritiero e corretto dei fatti accaduti e degli indicatori espressi nel bilancio d’esercizio dell’impresa.
Il bilancio d’esercizio viene compilato dagli amministratori della società ed è un documento composto da dati “oggettivi”, redatto per fornire informazioni sulla società a soci e a terzi come ad esempio investitori, classi lavoratrici e alla collettività. Di conseguenza, una falsa compilazione di questo documento contabile implica una falsa rappresentazione della situazione aziendale. Per questo motivo tale reato è punibile, più avanti vedremo come.
Secondo normativa, gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio rendendo nota la reale situazione economica e patrimoniale dell’impresa di ogni periodo amministrativo di riferimento, riportando:
Il falso in bilancio è un “metodo” contabile che consiste nella compilazione non corretta di questo documento, con lo scopo di pagare meno tasse o di ottenere un vantaggio economico per chi amministra l’impresa.
Nel bilancio di un’azienda vengono riportati dati oggettivi, dati di stima e anche dati congetturali. Esistono, infatti, tre diverse tipologie di falso in bilancio a seconda di quali dati vengono falsificati e/o omessi:
Anni fa il falso in bilancio era regolamentato nel Codice Civile dall’articolo 2621 e prevedeva una detenzione che andava da 1 a 5 anni e una sanzione amministrativa con multe comprese tra 10 e i 100 milioni di Lire.
Negli anni la normativa ha subito varie modifiche volte a penalizzare maggiormente le società quotate in borsa, mentre per le società non quotate in borsa sono previste pene meno rigide, in particolare per i casi in cui il giudice verifica una lieve entità dei danni causati all’azienda, ai soci o ai creditori.
Ad oggi, la disciplina del falso in bilancio stabilisce:
Il falso in bilancio, secondo le norme, va in prescrizione a 6 anni dal momento in cui viene compiuto il reato. Nel caso in cui avvenga un'interruzione può arrivare anche a 7 anni e sei mesi. Oltre questo termine, chi ha commesso il reato di falso in bilancio non è più perseguibile. La prescrizione viene calcolata dal giorno in cui viene consumato il reato, cioè nel momento in cui il bilancio viene comunicato.
Frode fiscale e falso in bilancio sono collegati poiché si concretizzano attraverso due documenti, il bilancio e la dichiarazioni dei redditi, che sono fortemente correlati e perché la commissione di un reato appartenente ad una delle due categorie implica, inevitabilmente, il rischio di commettere anche un reato appartenente all’altra categoria.
La differenza tra i due reati sta nel fatto che il reato di falso in bilancio si ha quando si falsifica appunto il bilancio di un'azienda, la frode fiscale, invece, si ha quando si falsifica la dichiarazione dei redditi. La frode fiscale, infatti, è un reato compiuto al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto mediante uso di fatture false o altri documenti per operazioni inesistenti.
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