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Falso ideologico: quando è un reato?

Il falso ideologico è un reato che può essere commesso da un pubblico ufficiale o da un privato falsificando il contenuto di atti pubblici. Vediamo di cosa si tratta esattamente e come viene punito.

Accertare la verità non è sempre facile. Quando accade qualcosa ci sono spesso opinioni e versioni discordanti. I processi civili, penali o amministrativi hanno proprio lo scopo di accertare cosa sia successo veramente, sentendo anche eventuali testimoni o analizzando alcuni documenti.

Ovviamente bisogna considerare attendibili sia le persone che gli atti. Proprio per questo motivo il legislatore ha deciso di punire chi rende delle dichiarazioni false o produce documenti non veritieri.
Nel primo caso si tratta di falsa testimonianza, nel secondo invece di falso ideologico o materiale.

Le punizioni, come vedremo, sono piuttosto pesanti. 

Cos’è il falso ideologico?

Si tratta di un reato attraverso il quale viene attestato un contenuto non corrispondente alla realtà, in un documento che non è stato materialmente falsificato. La falsità infatti, può essere ideologica o materiale.

Il codice penale prevede delle punizioni piuttosto serie per i pubblici ufficiali che sottoscrivono contenuti non veri in certificati o autorizzazioni amministrative, ma anche per i privati che sostengono fatti non veri in atti pubblici.

Come ogni reato, anche in questo caso, è utile analizzare l’elemento oggettivo e quello soggettivo, per riuscire a comprendere meglio di cosa si tratta.

L’elemento oggetto si riferisce alla condotta concreta che deve commettere un soggetto per essere considerato colpevole, in questo caso attraverso l’attestazione di avvenimenti non veri o negando fatti accaduti realmente, ovvero dichiarando qualcosa che non corrisponde alla realtà.

L’elemento soggettivo, invece, riguarda la condizione psicologica dell’agente, che deve avere la precisa consapevolezza di formare un documento non vero, cioè deve agire con dolo generico.

Il falso ideologico è un reato sia proprio che comune, dato che può essere commesso sia da un pubblico ufficiale che da un privato.

Ad ogni modo è utile sottolineare che il bene giuridico tutelato è la pubblica fede, ovvero la fiducia che generalmente tutti hanno per quanto riguarda ciò che riguarda il valore che l’ordinamento giuridico attribuisce a determinati atti giudiziari.
Il funzionamento della società, infatti, deve basarsi su alcune certezze, e la legge deve punire chi mina la credibilità delle stesse.

Differenze con il falso materiale

Come abbiamo visto nel paragrafo precedente un atto falso è menzognero, ovvero non dice la verità. ma la falsità può essere di due tipi:

  • materiale
  • ideologica

Nel primo caso si parla di contraffazione o alterazione di un documento che inizialmente era genuino, ad esempio quando un soggetto modifica ed altera il contenuto di un atto, trasformando una lettera in un numero, o aggiungendo qualcosa in un momento successivo. Rientra in tale tipologia anche la creazione di un documento che contiene la firma di altri.

Il reato di falso ideologico, invece, non riguarda l’esteriorità di un documento, ma il suo contenuto. Si verifica quando un individuo attesta qualcosa di non vero, certificando il tutto con un documento. Ad esempio un notaio potrebbe affermare che la sottoscrizione di un atto è avvenuta in presenza di 3 persone anziché due.
In questo caso, l’atto non risulta essere materialmente falsificato, ma l’autore dello stesso afferma qualcosa di non veritiero. In pratica si tratta di un menzogna contenuta in un documento vero, cioè non contraffatto.

E’ importante comprendere la differenza tra le due diverse fattispecie di reato, soprattutto dal punto di vista della punibilità. 

Falso ideologico del pubblico ufficiale

Il reato di falso ideologico prevede delle conseguenze diverse in base al tipo di soggetto responsabile. Infatti, esistono diverse tipologie di reato, a seconda della persona e dell’atto in oggetto.

Come accennato nelle righe precedenti il colpevole può essere un pubblico ufficiale o incaricato di un servizio pubblico. Ma chi sono esattamente questi soggetto?

L’art. 357 c.p. afferma che:

Agli effetti della legge penale, sono pubblici ufficiali coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa.
Agli stessi effetti è pubblica la funzione amministrativa disciplinata da norme di diritto pubblico e da atti autoritativi, e caratterizzata dalla formazione e dalla manifestazione della volontà della pubblica amministrazione o dal suo svolgersi per mezzo di poteri autoritativi o certificativi

L’incaricato al pubblico servizio, invece, svolge funzioni residuali, come ad esempio un infermiere, o soggetti investiti di una concessione pubblica, come potrebbero essere quelli occupati nel settore della concessione radiotelevisiva.

Ad ogni modo tali soggetti possono compiere tre tipi di falso ideologico. Vediamoli di seguito.

Il primo avviene attestando di avere compiuto qualcosa che non corrisponde alla realtà, oppure omettendo dichiarazioni ricevute: la pena è la reclusione da 1 a 6 anni, come descritto nell’art. 479 c.p.:

Il pubblico ufficiale, che ricevendo o formando un atto nell'esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente che un fatto è stato da lui compiuto o è avvenuto alla sua presenza, o attesta come da lui ricevute dichiarazioni a lui non rese, ovvero omette o altera dichiarazioni da lui ricevute, o comunque attesta falsamente fatti dei quali l'atto è destinato a provare la verità, soggiace alle pene stabilite nell'art. 476

Il secondo si verifica quanto l’ufficiale attesta falsamente alcuni fatti, per i quali l’atto è destinato a provarne la verità, la punizione corrisponde alla reclusione da 3 mesi a 2 anni. L’art. 480 c.p, dice:

Il pubblico ufficiale, che, nell'esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente, in certificati o autorizzazioni amministrative, fatti dei quali l'atto è destinato a provare la verità, è punito con la reclusione da tre mesi a due anni

La terza tipologia riguarda chi, durante l’esercizio di una professione sanitaria o forense, o di un altro servizio pubblico attesta certificati falsi. Il fatto viene punito con la reclusione fino a 1 anno o con una multa, come precisa l’art. 481 c.p.:

Chiunque, nell'esercizio di una professione sanitaria o forense, o di un altro servizio di pubblica necessità, attesta falsamente, in un certificato, fatti dei quali l'atto è destinato a provare la verità, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da cinquantuno euro a cinquecentosedici euro.
Tali pene si applicano congiuntamente se il fatto è commesso a scopo di lucro.

Falso ideologico del privato in atto pubblico

Il reato di falso ideologico in atto pubblico può essere commesso anche da un privato. In questo caso la legge prevede la reclusione in carcere fino a 2 anni, o comunque per un periodo non inferiore a 3 mesi.

Ma quando di verifica?
Un cittadino che attesta falsamente ad un pubblico ufficiale un particolare documento inerenti a fatti che devono provare la verità, diventa colpevole di un reato. Ciò può avvenire sia in forma scritta che orale.

Fonti normative

  • Art. 479 c.p.
  • Art. 480 c.p.
  • Art. 481 c.p.
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