Diritto privato e diritti civile vengono spesso confusi, ma si riferiscono a normative diverse del sistema giuridico italiano. Come prima cosa è necessario distinguerli dal diritto pubblico, che viene utilizzato per regolare i rapporti tra Stato e cittadini.
Quando si parla di diritto, per i non addetti ai lavori, non è sempre facile capire bene i termini e i concetti. Esiste, infatti, spesso un po’ di confusione in merito e c’è il rischio di scambiare un argomento per un altro.
Conoscere il funzionamento del nostro sistema giuridico è però davvero importante, perché si tratta di norme in grado di regolare il vivere civile, e in qualsiasi momento tali conoscenze potrebbero essere utili.
La prima cosa da capire è che l’ordinamento italiano è suddiviso in due grandi settori, quello del diritto pubblico e del diritto privato. Si tratta di due macro argomenti in grado di definire i rapporti tra soggetti diversi. Nel primo casi vengono regolati i rapporti tra Stato e cittadini, mentre nel secondo vengono disciplinate le relazioni tra privati.
Il diritto civile è solamente una delle tante sfere di pertinenza del diritto privato, ma non lo rappresenta nella sua totalità, come vedremo a breve.
In Italia quando di parla di leggi, ci si riferisce a tutte le norme in vigore in un determinato periodo. Ciò significa che vengono prese in considerazione i nuovi decreti approvati dal Parlamento, ma anche quelli più vecchi, ancora validi.
Alcune normative risalgono a molti anni fa. Ad esempio il pagamento del canone Rai è stato istituito nel 1938, quando ancora il nostro Paese non era una repubblica. Oppure basti pensare al codice penale, che fu istituito nel 1930.
In ogni caso, rientrano nel cosiddetto ordinamento giuridico italiano tutte le leggi attualmente in vigore, indipendentemente dalla loro data di approvazione.
Come può essere possibile? Come fanno norme così vecchie a regolare la vita di oggi?
La risposta in realtà è molto semplice, si tratta di leggi astratte e generali, e non di ipotesi concrete. Ciò significa che possono venire applicate anche a contesti che cambiano con il tempo. Con gli anni alcune norme vengono modificate, oppure sostituite da nuove disposizioni, ma ciò non toglie che alcune siano davvero datate.
Tutte le leggi attive hanno lo scopo di regolamentare il nostro vivere civile, stabilendo diritti e doveri dei vari soggetti coinvolti.
Nella giurisprudenza italiana la distinzione più significativa è quella tra diritto privato e diritto pubblico. Entrambi presentano, poi, varie ramificazioni al loro interno, andando a disciplinare specifici settori della vita sociale.
Il diritto pubblico ha lo scopo di regolare il rapporto tra Stato ed enti pubblici e i cittadini. Si tratta, quindi, di disciplinare diritti e doveri di soggetti titolari di poteri diversi.
Il diritto privato, invece, si occupa delle questioni relative a soggetti privati, che si trovano in un piano paritario.
Vediamo, allora, in seguito di approfondire queste due macro tematiche, sottolineando anche la differenza tra diritto privato e diritto civile.
Si tratta di una branca del diritto che regola i rapporti tra soggetti che non si trovano in una posizione paritaria. Infatti, uno dei due occupa una posizione di supremazia e autorità nei confronti dell’altro. Il soggetto privilegiato e con più potere, in questo caso, è lo Stato.
L’insieme delle leggi in ambito pubblico hanno lo scopo di disciplinare il funzionamento degli enti, delle istituzioni, e dei loro rapporti con altri soggetti.
All’interno di questo macro settore possiamo trovare, quindi, le norme in grado di stabilire l’organizzazione dello Stato e di tutti i suoi organi, come il Parlamento, il Governo, le varie Corti, gli Enti locali, e la Pubblica Amministrazione.
In particolare, le varie discipline che lo compongono sono:
Abbiamo chiarito che l’ordinamento giuridico italiano si può suddividere in due grandi aree che sono il diritto privato e quello pubblico.
Per quanto riguarda la sfera pubblica, le norme hanno lo scopo di regolare i rapporti tra gli enti statali e le persone fisiche o giuridiche. I soggetti coinvolti non si trovano in un posizione paritaria, in quanto lo Stato ha una maggiore autorità e supremazia.
Il diritto privato, invece, tratta le questioni tra individui che si trovano sullo stesso piano, in una condizione di parità. Le leggi, in questo caso, servono a disciplinare i rapporti tra i cittadini.
Esso si può dividere in diversi rami, tra i quali i più importanti sono: diritto civile, diritto commerciale. diritto di famiglia, diritto societario, diritto delle successioni, diritto industriale, diritto dell’economia.
Se ci dobbiamo chiedere, quindi, quale sia la differenza tra diritto privato e diritto civile, possiamo dire che il secondo rappresenta solo una parte del primo. Il diritto civile, in altre parole, è parte del diritto privato.
Nel diritto civile sono presenti le norme che regolano i rapporti tra privati. Si può trattare ad esempio di obbligazioni e contratti tra vari soggetti, definiti nel dettaglio nel libro di riferimento che si chiama “codice civile”.
Nel codice civile sono presenti circa tremila articoli, spesso collegati ad altre leggi complementari che hanno ampliato, ma a volte anche complicato il sistema.
Tutte le varie normative sono organizzate in sei diversi libri, in particolare:
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