Ogni giorno nei momenti liberi da lavoro e incombenze quotidiane ci ritroviamo col telefono in mano a controllare cosa avviene sui social. Apriamo Facebook per rimanere aggiornati sulle ultime novità di amici e parenti, mettiamo una reazione ad un post, guardiamo qualche storia. Poi, annoiati, ci rivolgiamo sull'altro social per eccellenza, Instagram. Scrolliamo lo schermo, mettiamo like, postiamo foto e guardiamo storie.
Non possono mancare, tra le persone seguite, anche personaggi famosi o influencer, personaggi noti che, soprattutto negli ultimi anni, hanno cominciato a vendere prodotti sulle piattaforme social in collaborazione con le aziende. Provano prodotti, testano trucchi, ci fanno vedere come stanno con indosso abiti bellissimi, propongono lezioni di make up. Tutti con un unico obiettivo, vendere quello che ci mostrano. Oltre a questo, c'è un'altra tecnica che viene sempre più usata, quella del Giveaway.
Cos'è il Giveaway?
Il Giveaway deriva dalla termine inglese Give Away, che tradotto significa "dare via" o, meglio, regalare. Il Giveaway può essere considerata una strategia di marketing usata su siti web, ma soprattutto sui social network per promuovere nuovi prodotti, servizi, per fare conoscere il proprio brand. In sostanza, l'obiettivo è quello di ottenere nuovi potenziali clienti. Più raramente, ma si tratta di casi eccezionali, viene fatto per ringraziare i propri follower.
Arrivato dall'America dove è già in uso da qualche tempo, il Giveawayconsente agli utenti di vincere dei premi in cambio di azioni che richiedono pochissimo tempo. Ecco quali:
- Se il Giveaway viene organizzato su un sito web, può essere richiesta la compilazione di un form con i dati personali del potenziale cliente. Al termine della compilazione, viene effettuata un'estrazione che premierà i più fortunati;
- Se viene creato sui social, la possibilità di vincere si verifica, ad esempio, dopo aver condiviso un contenuto o una storia, commentato un post, taggato altri utenti. Anche in questo caso, avviene un'estrazione. Non sempre è tutta questione di fortuna. A volte, infatti, influencer e grandi marchi preferiscono gratificare con il Giveaway chi ha avuto il dito più veloce.
Come viene regolamentato il Giveaway?
Essendo una pratica ancora molto recente, oggi in Italia non esiste una legge che regolamenta esclusivamente i Giveaway. Tuttavia, per le sue dinamiche di svolgimento, viene equiparato ai concorsi a premi che prevedono la messa in palio di diverse tipologie di prodotti. A stabilire cosa si può vincere e cosa no è il Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico. Chi vince un Giveaway può infatti ottenere:
- beni, anche immobili;
- servizi o sconti di prezzo.
Non possono invece essere "regalati" denaro, i titoli di prestito pubblici e privati, i titoli azionari, le quote di capitale societario e dei fondi comuni di investimento, le polizze di assicurazione sulla vita. Trattandosi di una tipologia di concorso a premi, "l 'assegnazione dei premi dipende dalla sorte; da un congegno o da macchina; dall'abilità dei concorrenti chiamati ad esprimere giudizi o pronostici relativi a manifestazioni sportive, letterarie, culturali o a rispondere a quesiti o ad eseguire lavori; dall'abilità dei concorrenti ad adempiere per primi alle condizioni stabilite dal regolamento della manifestazione".
Inoltre, la partecipazione deve rimanere gratuita: il concorrente non deve effettuare nessun esborso di denaro. Fanno eccezione, le spese di spedizione ed, eventualmente, quelle telefoniche.
Ma non è finita qui: per essere considerato valido, è infatti necessario inviare una comunicazione al Ministero entro 15 giorni dall'inizio dell'evento. Devono essere inviati:
- Il regolamento, in cui vengono indicati, per esempio, i soggetti promotori, la durata, il luogo di svolgimento, le modalità di svolgimento, il valore indicativo dei premi messi in palio;
- E' necessario anche versare una cauzione, che ha un valore pari al 100 per cento dei premi del Giveaway;
- Durante l'estrazione dei premi è necessaria la presenza di un notaio, che rediga un documento che attesti l'assegnazione dei premi e la chiusura dell'evento. Diversamente da quanto accadeva fino a prima del 2018, oggi la presenza di un notaio è considerata obbligatoria anche per i Giveaway che prevedono riconoscimenti che non hanno un elevato valore economico.
Il Giveaway sui social network
La pratica di regalare prodotti è servizi è diventata famosa soprattutto negli ultimi anni, dopo l'avvento dei social network grazie alla grossa visibilità che i brand riescono a raggiungere in pochi secondi. Ed è proprio per questo motivo che anche il Ministero dello Sviluppo Economico si è soffermato anche su questo tema, a cui ha dedicato anche una Faq (aggiornata al 13 febbraio 2020).
In particolare, per far sì che la partecipazione ad un Giveaway venga considerata valida su un social sono necessarie alcune condizioni senza le quali si può incorrere in sanzioni:
- I dati dei partecipanti devono essere salvati su server in Italia, pertanto i social network, che hanno sede oltre oceano, dovranno appoggiarsi a piattaforme esterne;
- Essere iscritti al social network su cui è stato organizzato il Giveaway prima del suo inizio. Il Mise ha infatti dichiarato che dovrebbero essere proprio i promotori a verificare affinchè questa condizione sia rispettata. "E’ evidente, in tal caso, che il soggetto promotore o suo delegato debbano verificare che l’iscrizione prima della data di inizio del concorso risponda al vero, sicchè si suggerisce di scrivere nel regolamento che il promotore/delegato si riserva il diritto di chiedere ai partecipanti e/o vincitori, in qualsiasi momento della manifestazione a premio, la prova dell’iscrizione al social
network prima della data di inizio del concorso a premio e che, qualora essa non sia
fornita, il partecipante e/o vincitore verrà escluso". - Se questo non avviene, l'impresa commette un illecito in quanto, non avendo
garantito la pari opportunità per tutti i partecipanti, darà luogo ad un’ipotesi
di manifestazione vietata. Potrebbe quindi incorrere in una sanzione.
Fonti:
- Dpr n.430/2001
- Faq del Mise del 13 febbraio 2020
