La lettera di messa in mora è una intimidazione ufficiale, con la quale un creditore obbliga il debitore all’adempimento di un contratto precedentemente stipulato. Ha un valore legale e deve essere spedita come raccomandata A/R oppure tramite PEC.
Se hai un’attività, sai bene che uno dei problemi più grandi è quello del recupero crediti. Tutte le prestazioni che non ti vengono pagate, infatti, finiscono con il danneggiare il tuo lavoro, e rendere inutili i tuoi sforzi.
Che tu sia un professionista o un proprietario di una società, la questione del recupero crediti è un chiodo fisso, e motivo di ansia e preoccupazione.
Sei sicuramente felice di avere dei clienti, e stai lavorando con impegno e professionalità, valutando tutto nei minimi dettagli. Hai passato ore, e forse nottate, per impostare dei prezzi adeguati a coprire le tue spese e per ricavare dei guadagni soddisfacenti. Sei riuscito a “fare quadrare i conti”, almeno su carta.
La realtà dei fatti, però, a volte ci riserva delle sorprese. Ad un certo punto alcuni dei tuoi preziosi clienti iniziano a non pagare, e ti ritrovi in difficoltà: quei soldi ti servivano per effettuare a tua volta dei pagamenti, e rischi di essere anche tu insolvente nel confronto di altri.
Cosa dice la giurisprudenza italiana in merito? Sei tutelato in qualche modo? Come puoi ottenere i soldi di cui hai diritto? Scopriamolo assieme.
In un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo, sono purtroppo sempre più frequenti i casi in cui non riesci a recuperare i tuoi crediti. Alcuni clienti di cui ti fidavi non ti stanno pagando, e non sai bene come agire.
Hai avuto pazienza, e hai aspettato ben oltre la scadenza prevista con un certo spirito di solidarietà, in quanto sai bene che a volte le cose possono essere difficili. Ma ora non puoi più aspettare, hai bisogno di liquidità e l’unico modo è sollecitare i pagamenti che ancora non ti sono stati accreditati.
La prima cosa da fare, ovviamente, è quella di contattare in modo “pacifico” il tuo cliente, chiedendo spiegazioni, e provando così a mantenere un clima amichevole, ma non sempre funziona. Chi non ha intenzione di pagarti, infatti, potrebbe considerare la tua pazienza come un punto di debolezza da sfruttare a suo vantaggio.
Quindi, prova un primo approccio soft, ma se non ottieni i risultati sperati, passa alla fase successiva e inizia ad usare gli strumenti che ti possono aiutare legalmente.
Arrivato a questo punto puoi agire in due modi diversi:
La messa in mora rappresenta un’intimidazione ufficiale, attraverso la quale puoi obbligare il tuo cliente a rispettare i termini del contratto, quindi a pagare la somma che avete stabilito.
Precisamente si tratta di una lettera di messa in mora, con valore legale, se spedita come previsto dalla legge, quindi tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o tramite una casella di posta elettronica certificata.
Puoi trovare un riferimento a questo argomento nell’art 1219 del codice civile:
Il debitore è costituito in mora mediante intimazione o richiesta fatta per iscrittoNon è necessaria la costituzione in mora:
1) quando il debito deriva da fatto illecito;
2) quando il debitore ha dichiarato per iscritto di non voler eseguire l'obbligazione;
3) quando è scaduto il termine, se la prestazione deve essere eseguita al domicilio del creditore. Se il termine scade dopo la morte del debitore, gli eredi non sono costituiti in mora che mediante intimazione o richiesta fatta per iscritto, e decorsi otto giorni dall'intimazione o dalla richiesta
Come puoi notare, la normativa fa riferimento anche ad alcuni casi in cui non è possibile la messa in mora, cioè i seguenti:
In tutti gli altri casi, puoi procedere scrivendo la lettera.
Per essere valida la lettera di messa in mora deve essere compilata seguendo precise caratteristiche. Devono essere descritti:
Puoi anche aggiungere un avvertimento esplicito, dove puoi precisare che in mancanza di adempimento intendi procedere per vie legali.
In realtà la lettera di messa in mora rappresenta il primo passo per la procedura esecutiva, che ti consente di ottenere i tuoi soldi in modo coattivo.
Puoi anche chiedere un risarcimento dei danni che hai subito a causa del ritardo nel pagamento.
Si tratta di una lettera simile alla messa in mora, ma pone un ultimatum diverso. E’ un’intimazione all’esecuzione della prestazione dovuta che prevede due strane: o l’inadempiente rispetta quanto pattuito nel contratto oppure si chiude il contratto stesso e avrai un risarcimento danni.
In questo caso, quindi, il caso di risolve in automatico senza la necessità dell’intervento di un giudice.
Per permettere una chiusura automatica del contratto tra le parti, devono però verificarsi i seguenti comportamenti:
Anche in questo caso, nella lettera i fatti devono essere descritti nei minimi dettagli, e devi comunicare una scadenza.
Una volta decorso il termine il contratto è definitivamente chiuso e puoi decidere procedere in giudizio solamente per ottenere un risarcimento. In questo caso dovrai dimostrare in tribunale di avere subito danni, derivanti esclusivamente dall’inadempimento del tuo cliente.
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