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Nonnismo: come difendersi?

Prassi violenze ed atti o ancora comportamenti di integrazione forzata. Ecco una breve guida su come difendersi dal nonnismo.

La vita militare da sempre riveste un grande fascino per molti ragazzi ed adolescenti che sognano di fare la carriera militare dentro le forze armate del nostro Paese. Indossare una divisa, soprattutto per chi ha frequentato l'Accademia, è una meta da raggiungere, un obiettivo ambito. Ha il sentore di servizio per la Patria, mettersi a disposizione nei confronti di persone in difficoltà, rendersi attivi nella difesa dei nostri territori. Questi valori sono stait colonna portante per tante generazioni di uomini che fino al 2004 hanno "subito" quella che era chiamata la leva forzata ovvero il servizio di leva obbligatorio imposto dallo Stato.

L'altra faccia della medaglia, però, è che spesso e sopratutto in passato, la divisa aveva o ha un significato totalemente diverso: potere, dominazione, prevaricazione e predominio sul prossimo sono l'unica ragione dell'indossare un'uniforme. In questi casi, dunque, l'utorità concessa viene abusata ed è esercitata a danno di altri commilitoni o semplici cittadini. E' proprio in questo ambito di accadimenti che rientra la pratica così detta del nonnismo. Ma vediamo nello specifico che cos'è e come ci si può difendere.

Che cos'è il nonnismo?

Il termine nonnismo deriva dalla parola nonno ovvero i militari anziani all'interno delle caserme. Il nonnismo, dunque è definito come una pratica utilizzata dai nonni per inserire all'interno della vita delle caserme i novizi, le nuove leve. Questa pratica, però, non ha assolutamente dei fini meritevoli, anzi, viaggia sul filo dell'illegalità: al suo interno, infatti, si trovano pratiche e comportamenti contrari alla legge che hanno lo scopo di svilire e sminuire le reclute. Violenze fisiche e verbali, isolamento, emarginazione sono solamente alcune delle pratiche che spesso si risocntravano nelle caserme soprattutto ai tempi del servizio di leva obbligatorio. Al nonnismo, la nuova leva o "burba" come veniva chiamata in gergo, non aveva nessuna difesa se non fare buon viso a cattivo gioco per paura di dover subire altri comportamenti violenti da parte dei commilitoni.

Il nonnismo, infatti, ha visto la sua massima esplosione proprio in quei tempi: il servizio di leva non era una libera scleta ma era imposta dallo Stato a tutti i ragazzi di sesso maschile. Al compimento del diciottesimo anno di età ogni individuo di sesso maschile era chiamato a servire lo Stato per 1 anno (molti anni fa anche per più tempo) senza distinzione di estrazione sociale o altro.

La pratica del nonnismo, dunque, era perfettamente conosciuta in quegli anni all'interno di tutte le caserme italiane e veniva ben nascosta agli occhi dell'opinione pubblica. Il problema è iniziato ad emergere quando si è posta l'attenzione sul numero sempre crescente di suicidi che si verificavano all'interno delle caserme che ha portato, nel corso degli anni, all'istituzione dell'Osservatorio permanente sul nonnismo nell'aprile del 1998. Il nonnismo ha perso molta della sua forza con l'introduzione della ferma volontaria che ha sostituito la leva obbligatoria nel giugno del 2004.

Nonnismo in altri contesti: il bullismo

Nonostante il fenomeno del nonnismo abbia avuto il suo sviluppo e la sua applicazione prevalentemente all'interno dell'ambiente militare, spesso è riscontrato anche in altri ambiti che nulla hanno a che fare con il mondo militare. Pensiamo, ad esempio, a scuole, centri sportivi ed altre strutture che raccolgono ragazzi inquadrandoli all'interno di situazioni stereotipate. In questi casi, il nonnismo si presenta sotto forma di quello che comunemente chiamiamo bullismo: quando un bullo è un ragazzo di età superiore ed esercita la sua anzianità su ragazzi più giovani attraverso l'uso di forza. In questi casi, a prescindere dalla terminologia utilizzata, vengono applicate tutte le norme relative al bullismo poiché si tratta praticamente sempre di minori. A ciò si può anche affiancare il cyberbullismo quando l'aggressione viene effettuata attraverso l'uso di strumenti informatici.

Va specificato, inoltre, che per il bullismo si fa riferimento alle leggi e disposizioni contenute nel codice penale per i singoli reati posti in essere; per il cyberbullismo, invece, esiste una lege specifica del 2017. La ragione di ciò sta nel metodo subdolo che viene utilizzato attraverso il cyberbullismo che rende più difficile conformare il reato.

Come difendersi dal nonnismo?

La tutela giuridica per gli atti di nonnismo fanno riferimento a ciò che dice l'ordinamento del codice penale ordinario ed anche l'oridnamento militare. Proprio a causa della scarsa attenzione posta a questi eventi nel tempo, il nonnismo non è disciplinato da una normativa che sia organica ma questi atti vengono puniti dalle singole disposizioni del codice penale mentre se si riesce ad individuare un rapporto gerarchico tra la vittima e chi ha commesso il reato viene applicato il codice militare. Alcuni esempi dei reati legati al nonnismo sono violenza, lesioni, minaccia, tortura, diffamazione e altro.

Nel corso del tempo, diverse forze di governo e singoli parlamentari hanno cercato di porre l'accento sulla questione per provare ad introdurre proposte di legge che fossero in grado di affrontare il problema in maniera più complessa ma nessuna di queste iniziative, fino ad oggi, ha trovato la sua applicazione ed adozione definitiva. Ancora oggi, comunque, alcuni gruppi di parlamentari si adoperano affinché anche il nonnismo abbia delle leggi specifiche per la sua punizione.

Proprio per queste motivazioni, ecco spiegato il motivo per cui viene utilizzato in modo molto prevalente quello che è il codice penale militare ed il motivo per cui sono molti tribunali militari ad occuparsi di questi atti. Le disposizioni più utilizzate sono quelle per l'abuso di autorità che portano spesso a diverse condotte come ad esempio:

  • ​violenza contro un inferiore di grado;
  • minaccia o ingiuria contro un inferiore;
  • provocazione.

In tutti questi casi, dunque, la soluzione migliore per tutelarsi è sporgere querela presso uno degli organi competenti: vertici militari - sempre che questi non siano parte di compie atti di nonnismo, procura militare o, in caso di comportamenti di bullismo, le forza dell'ordine civile: ricordiamo infatti che spesso il nonnismo non viene riconosciuto solamente come comportamento fra militari ma anche all'interno di strutture civili. E' questo, infatti, l'unico modo per dare il via a tutta una serie di indagini e procedure che avranno lo scopo di ricomporre quanto accaduto cercando il o i colpevoli e dare loro la pena che si meritano



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