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Oltraggio a pubblico ufficiale: quando è reato?

L’oltraggio a un pubblico ufficiale è un reato previsto dall’art. 341 bis del codice penale e si riferisce a una frase o un gesto che rappresentano un’offesa all’onore e al prestigio del soggetto in quanto persona ma anche come ufficiale.

Nella vita quotidiana può accadere che un individuo possa essere particolarmente nervoso o irritato da determinate situazioni, in modo particolare quanto un vigile sta per fare una multa per divieto di sosta, un poliziotto sta fermando l’auto per una perquisizione, o mentre un ispettore dell’Agenzie delle Entrate sta facendo dei controlli. In tutti i suddetti esempi una parola di troppo, potrebbe fare scattare un reato.

Per rientrare in tale categoria, ad ogni modo, i comportamenti devono avere alcuni requisiti, in caso contrario l’illecito potrebbe essere di un altro tipo, come l’ingiuria, la minaccia o la diffamazione.

In questo articolo cercheremo di capire in quali casi si rischia di venire puniti per avere commesso tale reato.

Cos’è l’oltraggio a un pubblico ufficiale?

In Italia il cosiddetto “oltraggio a pubblico ufficiale” è considerato un reato, punibile fino a 3 anni di carcere. Quindi, se si verificano determinati requisiti come vedremo a breve, un’offesa a un vigile, a un carabiniere, o a un ispettore della Guardia di Finanza può costare caro.

L’illecito è disciplinato dall’art. 341 bis del codice penale, che afferma:

Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone, offende l’onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d’ufficio ed a causa o nell’esercizio delle sue funzioni è punito con la reclusione fino a tre anni.
La pena è aumentata se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato. Se la verità del fatto è provata o se per esso l’ufficiale a cui il fatto è attribuito è condannato dopo l’attribuzione del fatto medesimo, l’autore dell’offesa non è punibile.
Ove l’imputato, prima del giudizio, abbia riparato interamente il danno, mediante risarcimento di esso sia nei confronti della persona offesa sia nei confronti dell’ente di appartenenza della medesima, il reato è estinto

Quindi, come possiamo leggere, l’offesa deve essere fatta, innanzitutto in presenza di almeno altre due persone, mentre l’ufficiale è in servizio. In altre parole deve essere screditata non solo la persona, ma il ruolo che ricopre. Se viene leso soltanto l’onore del soggetto in quanto tale si tratta di ingiuria, di recente depenalizzata, e punibile solamente in sede civile,con un risarcimento danni.

Si tratta perciò di un reato, che non scatta facilmente in quanto di devono verificare contemporaneamente una serie di condizioni, che non sempre possono ricorrere.

Quando l’oltraggio a un pubblico ufficiale è un reato?

Abbiamo detto che il reato in oggetto non scatta in automatico nel momento in cui vengono fatte delle offese, in quanto si devono verificare una serie di condizioni. Una semplice lesione della reputazione personale viene, infatti, classificata come ingiuria dalla giurisprudenza italiana, cioè un illecito civile punibile con un risarcimento danno se dimostrato con delle prove.

Va precisato che, tale reato è stato nuovamente introdotto nel nostro Paese con la legge n. 94 del 15 luglio 2009, e può manifestarsi attraverso una frase o un gestaccio, in presenza di almeno due individui estranei ai fatti.

In realtà si tratta di un reato soltanto se si verificano le seguenti condizioni:

  • la comunicazione o il gesto devono essere offensivi
  • devono essere presenti più persone, almeno due estranei alla vicenda
  • deve avvenire in un luogo pubblico
  • la vittima deve essere in servizio

Detto ciò, va sottolineato che lo stato emotivo del colpevole non è considerato una giustificazione valida. Ad esempio se un cittadino insulta gravemente un vigile mentre gli sta facendo una multa, potrebbe trattarsi di un reato.

La pena, inoltre, viene aumentata se viene leso l’onore e il prestigio della vittima, attribuendo un fatto determinato. In questo caso però, se viene dimostrato la verità dei fatti, l’autore degli insulti non è punibile.

Lo stesso discorso vale se il colpevole riesce a rimediare al danno causato, tramite un risarcimento alla vittima.

Ad ogni modo proviamo ad analizzare i singoli presupposti necessari per la configurazione di un oltraggio a pubblico ufficiale.

La comunicazione offensiva

Come abbiamo già anticipato non deve essere offesa la persona in quanto tale, ma deve essere messo in cattiva luce il ruolo che ricopre. Quindi la frase o il gesto oltraggioso devono ledere contemporaneamente l’onore e il prestigio della vittima. 

Ciò significa che non viene considerato soltanto la moralità della persona, come accade con l’ingiuria, ma anche il decoro della divisa

Infatti:

  • l’onore è l’insieme delle qualità morali di un individuo
  • il prestigio fa riferimento alle qualità inerenti al ruolo ricoperto

Non sono, quindi, sufficienti insulti generici legati ad esempio all’aspetto fisico, o all’appartenenza culturale o geografica. 

Presenza di più persone

L’onore e il prestigio vengono lesi se il fatto avviene in presenza di almeno due persone, che effettivamente percepiscono le offese. L’oltraggio a pubblico ufficiale non può avvenire con una telefonata, un messaggio su whatsapp, o tramite email.

Inoltre, non è sufficiente che l’offesa avvenga in presenza di spettatori, ma le persone devono avere assistito e ascoltato quanto detto. Quindi non basta che una via o un luogo siano affollati per determinare a priori che si tratti di un illecito penale.

Il luogo pubblico

L’oltraggio a pubblico ufficiale deve avvenire in un luogo accessibile a tutti. Quindi di fatto può avvenire nelle zone che possono essere frequentate liberamente dalle persone senza particolari limitazioni.

Il momento in cui avvengono i fatti

Come è stato già sottolineato l’offesa deve riguardare l’onore e il prestigio, quindi l’ufficiale deve essere in servizio. Quindi si tratta di oltraggio a pubblico ufficiale un insulto fatto a un vigile mentre sta facendo una multa, ma non si può dire altrettanto di un’offesa fatta in quanto l’auto del vigile parcheggiata in doppia fila, impedisce a un cittadino di uscire dal parcheggio.

In altre parole deve essere criticato l’operato del soggetto.

Quando si tratta di ingiuria?

Fino ad ora abbiamo descritto in quali casi avviene il reato, ma è altrettanto importante capire cosa succede se non si verificano tutte le condizioni che abbiamo elencato sopra.

La mancanza di alcuni requisiti, infatti, non significa che non sia stato commesso alcun illecito, ma semplicemente che si tratta di qualcosa di diverso.

Si può verificare infatti:

  • il reato di minaccia
  • il reato di diffamazione, se l’offesa viene fatta mentre l’interessato non è presente, il classico “parlare male alle spalle”
  • ingiuria, che da qualche anno è stata depenalizzata e ora è punibile solo in sede civile

In modo particolare i confini tra ingiuria e oltraggio a pubblico ufficiale non sempre sembrano così netti. Come abbiamo detto in precedenza l’insulto deve essere riferito non solo alla persona, ma anche al ruolo che la vittima ricopre indossando la divisa.

Sembrano dettagli ma in realtà svilire una professione è ben più grave di screditare personalmente qualcuno.

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