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Orari visita fiscale 2019: cosa c’è da sapere?

Gli orari della visita fiscale restano pressoché invariati per il 2019. Il lavoratore in malattia deve farsi trovare presso l’indirizzo di reperibilità nelle fasce orarie stabilite dalla legge. Se non è presente rischia gravi sanzioni come ad esempio il licenziamento per giusta causa.

Lo Stato italiano tutela la salute dei propri cittadini e lo considera uno dei diritti fondamentali dell’individuo, come possiamo leggere nell’art 32 della Costituzione:

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo  e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti

Si tratta di un diritto riconosciuto anche in ambito lavorativo, ciò significa che un lavoratore può assentarsi per dare la priorità alla propria salute, senza avere delle ripercussioni negative, se rispetta le normative vigenti.

Le cose da fare in caso di malattia sono le seguenti:

  • avvertire tempestivamente il datore di lavoro, per dargli modo di organizzare le attività lavorative
  • recarsi dal medico per avere il certificato medico
  • rispettare gli orari della visita fiscale
  • giustificare l'eventuale assenza ad una visita fiscale

Nel caso in cui non vengano rispettate le regole in questione i rischi possono essere notevoli, si possono ricevere della sanzioni ma può avvenire anche un licenziamento per giusta causa.

Vediamo allora di analizzare insieme i punti più importanti per capire come ci dobbiamo comportare in caso di malattia.

Cosa fare in caso di malattia?

Se un dipendente non può recarsi al lavoro per problemi di salute, deve obbligatoriamente avvertire il proprio titolare in merito alla sua assenza. Si tratta di una questione di fondamentale importanza, in quanto bisogna dare il tempo utile al datore di lavoro per riorganizzare le attività, coprendo la posizione lavorativa che rimane scoperta a causa della malattia.

Il tempo massimo a disposizione per inviare la comunicazione dipende da quanto stabilito nel contratto collettivo, in particolare le ipotesi possono essere le seguenti:

  • prima del turno di lavoro: per i settori relativi a Telecomunicazioni, Turismo, Tessile e Confezioni, Alimentare, Editoria, Plastica
  • entro due ore dall’inizio del turno: in merito al settore dell’Autotrasporto
  • entro quattro ore dall’inizio del turno: per i contratti collettivi relativi all’Autotrasporto per il personale viaggiante soggetto a turni, Chimica, Calzature, Arredo
  • entro il primo giorno di assenza: per il settore Metalmeccanico

Il lavoratore non è obbligato a comunicare la propria assenza solamente nei caso di giustificati e comprovati impedimenti. Ciò significa che solamente in caso di incidenti gravi o problemi molto seri il soggetto è giustificato a non inviare una comunicazione tempestiva.

In tutte le altre situazioni, sarà difficile dimostrare di non avere avuto la possibilità di avvertire per tempo la propria azienda. Infatti, al giorno d’oggi, sono presenti svariati strumenti per potere inviare messaggi in maniera diretta, ad esempio attraverso lo smartphone.

Certificato medico e inizio della malattia

Dopo avere comunicato entro i termini previsti la propria assenza all’azienda, è necessario ufficializzare lo stato di malattia, recandosi dal medico, se non è ancora stato fatto. In caso di emergenza è possibile usufruire dei servizi della guardia medica o di una diversa struttura purché sia convenzionata con il servizio sanitario nazionale.

Entro due giorni, infatti, il medico deve inviare all’Inps il certificato medico telematico indicando la diagnosi e la prognosi.

Bisogna tenere presente che l’Inps riconosce l’inizio del periodo di malattia solamente a partire dal giorno del rilascio del certificato medico. Quindi il medico curante non può giustificare le assenze precedenti alla visita.

Il periodo precedente alla data indicata nel certificato medico potrebbe essere considerata come una assenza ingiustificata dal datore di lavoro.

Visita fiscale: cos’è?

La visita fiscale è un modo per controllare se il lavoratore si trova effettivamente in uno stato di malattia, oppure se si tratta di un pretesto per venire retribuito anche senza lavorare.

Il controllo viene fatto inviando un incaricato presso l’indirizzo di reperibilità indicato dal lavoratore e può essere effettuato a campione dall’Inps oppure esplicitamente chiesto dal datore di lavoro che non si fida del proprio dipendente.

La visita fiscale può essere più probabile a ridosso di ponti, weekend e festività, essendo considerate le assenze più probabili e desiderate dai lavoratori. 

In ogni caso può avvenire in qualsiasi giorno, 7 giorni su 7, comprese le domeniche, anche per più volte in una giornata e nel totale periodo di prognosi.

Quali sono gli orari della visita fiscale?

Abbiamo detto che un lavoratore ha il diritto di dedicarsi alla propria salute, senza il rischio di compromettere la propria posizione lavorativa. Per fare ciò deve comunicare tempestivamente la propria assenza al datore di lavoro e recarsi dal medico per potere inviare all’Inps il certificato medico e attivare ufficialmente il periodo di malattia.

Una situazione di questo tipo però è soggetta a dei controlli per evitare che il dipendente sfrutti tale opportunità per percepire un compenso senza lavorare e in assenza di un reale motivo.

Tali controlli possono venire effettuati in qualsiasi giorno, ma in fasce orarie prestabilite.

In particolare gli orari per la visita fiscale sono i seguenti:

  • per i dipendenti del settore privato: dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19
  • per i dipendenti del settore pubblico: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18

Se il soggetto non è presente a casa o presso l’indirizzo indicato, il medico lascia un avviso con il quale invita il lavoratore a presentarsi a un controllo ambulatoriale in giorno successivo, se non è previsto il ritorno al lavoro.

Nel caso in cui risulti mancante anche alla visita concordata vengono inviate comunicazioni in merito all’Inps e al datore di lavoro, e il dipendente è obbligato a fornire delle giustificazioni entro 15 giorni.

Orari visita fiscale: chi è esonerato dalla reperibilità?

In alcuni casi un lavoratore può essere esonerato dalla reperibilità durante la malattia, ciò significa che non può ricevere visite fiscali a sorpresa, ma eventualmente ci possono essere dei controlli su appuntamento.

Un soggetto è esonerato se sono presenti le seguenti condizioni:

  • patologie gravi che richiedono terapie salvavita
  • in caso di invalidità riconosciuta pari o superiore al 67%
  • patologie per le quali è riconosciuta la causa di servizio

In tutte le altre situazioni il lavoratore deve essere reperibile negli orari previsti dalla legge.

Orari visita fiscale: conseguenze per gli assenti

Se il lavoratore in malattia non si fa trovare nelle fasce indicate all’indirizzo che ha dichiarato come reperibilità, può avere conseguenze anche gravi.

In caso di irreperibilità, infatti, ci potrebbe essere una diminuzione dello stipendio totale o del 50%, in base alla patologia.

La sanzione più grave è il licenziamento per giusta causa, che avviene quando il lavoratore si finge malato per lavorare irregolarmente in un altro posto.

In ogni caso il dipendente ha 15 giorni di tempo per giustificare la propria assenza. 

VISITA FISCALE MALATTIA
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