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Ordine restrittivo: come funziona e come si richiede?

Un ordine restrittivo è un provvedimento emesso da un giudice su richiesta di un soggetto che deve essere tutelato da molestie, maltrattamenti, stalking o altri atteggiamenti pericolosi. Ma come funziona esattamente?

Le violenze domestiche, purtroppo, sono sempre più frequenti. Quasi ogni giorno al telegiornale è possibile ascoltare fatti di cronaca che vedono coinvolti familiari o persone legate da parentela o sentimenti di affetto.

Fatto sta che, spesso, si potrebbero evitare eventi drammatici, analizzando per tempo i comportamenti sbagliati e negativi del colpevole. Ancora oggi, infatti, nell’era dell’informazione, alcuni soggetti non sanno come difendersi e come agire nel momento in cui si trovano a fronteggiare dei problemi e dei pericoli all’interno delle mura domestiche, ma anche all’esterno.

Se i comportamenti del partner, di un genitore, di un parente, di un conoscente, o di uno sconosciuto diventano pesanti, e innescano uno stato d’ansia e preoccupazione nella vittima, è necessario agire.
Non fare nulla, per paura delle conseguenze non è una soluzione. Spesso, infatti, la situazione tende progressivamente a peggiorare, e il silenzio della vittima viene recepito come una sorta di consenso al perdurare delle persecuzioni e molestie.

In circostanze di questo tipo bisogna farsi coraggio e denunciare subito i fatti, per essere protetti, magari attraverso un ordine restrittivo che impedisce al colpevole di avvicinarsi alla vittima. Nelle prossime righe analizzeremo nel dettaglio come si deve fare la richiesta al tribunale.

Cos’è un ordine restrittivo?

La legge consente alle persone che dichiarano di essere in pericolo, di essere protette, anche in attesa dell’udienza durante la quale deve essere discussa la situazione.

In particolare l’ordine restrittivo è un provvedimento che prevede la limitazione della libertà personale del soggetto responsabile di comportamenti minacciosi e persecutori. Ovviamente la vittima deve farsi coraggio e denunciare i fatti, facendo una esplicita richiesta per ottenere l’ordinanza da un giudice.

Il nostro consiglio è quello di affidarsi ad un avvocato esperto, per ottenere dei validi consigli e per proseguire nel modo corretto. In alternativa è possibile recarsi presso la stazione più vicina dei carabinieri e raccontare l’accaduto.

Ad ogni modo per ottenere un’ingiunzione restrittiva è necessario fare una specifica richiesta al tribunale, compilando in modo dettagliato alcuni moduli, come vedremo nei prossimi paragrafi.

L’obiettivo è quelli di adottare delle misure atte a consentire alla vittima di essere al sicuro, obbligando il responsabile a non avvicinarsi entro determinati limiti, o ad andarsene di casa se si tratta di un convivente o coniuge. 

Il Giudice, infatti, impone al soggetto di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima. Per fare ciò, comunque, è indispensabile potere identificare correttamente il colpevole, quindi è necessario fornire le generalità ma anche una foto o altre informazioni.

E’ possibile richiedere tale provvedimento non solo in seguito a minacce o molestie, ma anche per altri abusi, come ad esempio la violazione di domicilio.

Per chiarire il concetto, proviamo ad elencare i comportamenti che rientrano in tale categoria:

  • lesioni fisiche in seguito ad attacchi violenti
  • molestie sessuali
  • stalking
  • distruzione di proprietà personale in seguito ad atti di violenza
  • minacce

La restrizione prevista non è sempre uguale, quindi è bene informarsi in merito a quella prevista per ogni singolo caso. 

Ad ogni modo il tribunale gestisce due tipologie di restrizioni:

  • per violenza domestica: ovvero se sono coinvolte persona con le quali si ha una relazione stretta, quindi il coniuge, un ex partner o un parente
  • per molestie civili: nelle quali non sono coinvolti parenti, ma un estraneo che perseguita e minaccia la vittima

Come si richiede un ordine restrittivo?

Nel paragrafo precedente abbiamo detto che in caso di molestie o aggressioni la vittima deve difendersi per evitare di peggiorare la situazione, e mettere in pericolo la propria vita. Ma come deve agire esattamente?

La prima cosa da fare, senza dubbio, è quella di rivolgersi alle forze dell’ordine, raccontando i fatti nei minimi dettagli e chiedendo informazioni sulla procedura necessaria per ottenere un ordine restrittivo.

E’ possibile anche affidarsi ad un avvocato competente, che effettuare la richiesta in modo corretto e per avere dei consigli di tipo legale.

Ad ogni modo dopo la denuncia dei fatti, la Procura fa partire una diffida verso il soggetto colpevole, e viene inviata la richiesta al tribunale.

La domanda deve essere effettuata compilando alcuni moduli e indicando le generalità del soggetto responsabile dei comportamenti negativi. Ovviamente per ottenere un’ingiunzione restrittiva non è possibile una denuncia verso ignoti.

Ad ogni modo il giudice procede con l’analisi della documentazione, valutando le prove fornite dall’interessato. Quindi, è importante allegare eventuali foto, video, o messaggi ricevuti.

Dopo avere verificato tutti i dati, il giudice, decide se accettare o meno la richiesta. Nei casi più gravi può scegliere di emettere subito l’ordine restrittivo, anche prima dell’udienza, per proteggere la vittima.

In ogni caso, durante l’udienza l’interessato deve testimoniare davanti al giudice, esponendo i fatti. Se la controparte non si presente verrà emesso il provvedimento, in caso contrario verrà ascoltato anche il colpevole.

In base alla gravità della situazione possono essere disposti i seguenti obblighi:

  • divieto di avvicinarsi per più di 100 metri, o un’altra distanza
  • lasciare la casa se si tratta di un convivente o coniuge. In tal caso può essere presente un poliziotto nel momento in cui il soggetto prende le proprie cose per abbandonare l’abitazione.

Cosa accade se l’ordine restrittivo viene violato?

L’ordine restrittivo emesso dal giudice deve essere rispettato. Una eventuale violazione viene, infatti, considerata come oltraggio alla corte e la questione viene trasferita dal tribunale civile e quello penale.

Inoltre, se è stato necessario un intervento della polizia a causa dell’ordine violato, verrà emessa una misura di emergenza cautelare.

Ciò significa che il soggetto, dal momento in cui, viene trasferito alla corte penale, può essere considerato come un criminale, e può essere punito anche con il carcere.

Va considerato anche che, sarà possibile registrare il caso nella fedina penale, cioè nel casellario giudiziale.

Detto ciò, è importante che vittima tenga sempre con sé i documenti dell’ordinanza restrittiva, da consegnare alle forze dell’ordine durante l’intervento, per permettere loro di capire immediatamente la situazione. 

E’ scontato dire che, se il colpevole viola il provvedimento, la vittima deve agire, denunciando i fatti. 

Inoltre, è possibile chiedere una estensione dell’ordinanza, se ci sono dei validi motivi, facendo una richiesta sempre in tribunale. Ad ogni modo l’ordine restrittivo dura 5 anni e può essere rinnovato anche se non avviene alcun nuovo abuso nel frattempo.

MOLESTIE E STALKING ORDINE RESTRITTIVO DENUNCIA
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