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Clausola penale: cos’è e come funziona?

La clausola penale viene inserita nei contratti per determinare a priori l’entità del risarcimento in caso di inadempimento di una delle parti coinvolte

Sebbene il termine stesso possa trarre in inganno i non addetti ai lavori, quando si parla di clausole penali non ci si riferisce a dei reati, ma ad aspetti collegati al diritto civile.

Nel momento in cui si firma un contratto, infatti, spesso è possibile leggere tale clausola. Ad esempio quando si sottoscrive un abbonamento con una compagnia telefonica, nella maggior parte dei casi si deve pagare proprio una penale in caso di recesso anticipato rispetto ai termini pattuiti, soprattutto se viene dato gratuitamente un cellulare o un modem.

Lo stesso discorso è valido quando una parte non rispetta il contenuto di una scrittura privata, tirandosi indietro all’ultimo minuto.

Il meccanismo di carattere civilistico, quindi, ha lo scopo di tutelare le parti contraenti di un’obbligazione. Vediamo in seguito come funziona tale strumento.

Cos’è una clausola penale?

La clausola penale che viene inserita in un contratto, ha l’obiettivo di tutelare le parti in caso di inadempimento ad una delle prestazioni concordate. In pratica il responsabile deve pagare alla controparte la cifra prestabilita in qualità di risarcimento danni, senza dovere ricorrere al giudice.

Si tratta, quindi, di uno strumento utilizzato frequentemente per rendere certe le conseguenze dell’inadempimento o del ritardo dello stesso, stabilendo a priori delle conseguenze, ovvero la necessità di pagare una determinata somma di denaro.

Tuttavia, ciò non significa che, in caso di mancanza della clausola penale, non sia possibile procedere in giudizio per chiedere un risarcimento. Si tratta soltanto di un modo per stabilirlo in sede precontrattuale.

In tribunale, invece, l’ammontare dello stesso viene deciso in modo discrezionale dal giudice, dopo avere analizzato le prove fornite dalle parti. Risulta evidente che, in assenza di elementi probatori sarà difficile ottenere la cifra in questione.
In un certo senso tali clausole tolgono parte del potere al magistrato per stabilire la misura dell’indennizzo.

Ovviamente se la parte inadempiente non versa la penale come stabilito, magari ritenendo di non avere colpa, è sempre possibile ricorrere ad una causa civile per fare valere i propri diritti. E’ possibile ad esempio richiedere il pignoramento dei beni dell’avversario.

Tipologie di clausole penali

Come abbiamo sottolineato nel paragrafo precedente la condizione necessaria per potere parlare di clausole penali è la sottoscrizione di un accordo tra due o più soggetti. In tal caso, anche se nessuna legge obbliga la forma scritta per un contratto, l’esistenza della clausola in oggetto può essere dimostrata solamente attraverso un documento cartaceo.

Nella maggior parte dei casi le parti stabiliscono una certa somma di denaro da versare in caso di inadempimenti, ma in realtà la prestazione potrebbe anche essere di natura diversa, ad esempio l’abbattimento di un albero o la costruzione di un muro.

In ogni caso, non è obbligatorio inserire tale possibilità in un contratto, infatti, la legge lascia le parti libere di decidere in merito. Ovviamente viene posto un tetto massimo per evitare che tale strumento diventi un modo per avvantaggiarsi ingiustamente ai danni di altri.

In sede contrattuale i soggetti possono decidere per quali prestazioni prevedere a priori un indennizzo. 

Una clausola penale, comunque, può essere utilizzata:

  • per sanzionare l’inadempimento
  • per sanzionare il ritardo nell’adempimento

Va precisato, comunque, che se una delle parti è un consumatore, la clausola deve essere richiamata in una scrittura privata e richiede un’ulteriore firma di accettazione da parte del cliente. Nel codice del consumo essa viene considerata vessatoria, infatti.

Se i soggetti sono imprenditori, professionisti o società, invece, non è necessaria una specifica approvazione, come sottolineato dalla sentenza n. 9295/2002 della Cassazione.

E’ possibile contestare una clausola penale?

Come abbiamo detto, le parti sono libere di decidere discrezionalmente l’importo dell’indennizzo, ad ogni modo se la cifra risulta essere eccessiva, è possibile contestare il tutto di fronte a un giudice.

Il soggetto che deve provvedere al versamento, infatti, può chiedere in tribunale la riduzione dell’importo, come sottolineato dall’art. 1384 c.c.:

La penale può essere diminuita equamente dal giudice, se l'obbligazione principale è stata eseguita in parte ovvero se l'ammontare della penale è manifestamente eccessivo, avuto sempre riguardo all'interesse che il creditore aveva all'adempimento

D’altro canto un importo irrisorio renderebbe la stessa nulla, dato che escluderebbe la responsabilità del debitore, come descrive l’art. 1229 c.c.:

È nullo qualsiasi patto che esclude o limita preventivamente la responsabilità del debitore per dolo o per colpa grave.
È nullo altresì qualsiasi patto preventivo di esonero o di limitazione di responsabilità per i casi in cui il fatto del debitore e dei suoi ausiliari costituisca violazione di obblighi derivanti da norme di ordine pubblico

Ad ogni modo il responsabile dell’inadempimento non è tenuto a pagare la cifra stabilita se la mancanza non è dovuta a imprudenza e negligenza, ma da fatti imprevedibili ed estranei alla sua volontà, ad esempio se la merce arriva in ritardo a causa di uno sciopero dei mezzi.

Ovviamente il soggetto dovrà dimostrare la non colpevolezza, e la presenza di cause di forza maggiore.

Inadempimento contrattuale e clausola penale

Nelle righe precedenti abbiamo chiarito che la clausola penale non si riferisce a qualche reato, come il termine stesso farebbe pensare, ma si tratta di uno strumento specifico previsto dal codice civile per regolare i rapporti contrattuali tra due o più soggetti.

In pratica, è possibile stabilire a priori un indennizzo nel caso in cui una delle parti non rispettasse gli impegni presi, senza portare la questione all’interno delle aule di un tribunale.

Ad ogni modo in caso di inadempimenti o ritardi nell’esecuzione di quanto previsto, la controparte può:

  • chiedere il versamento della cifra pattuita, proprio come indicato nel contratto stesso, senza ricorrere al giudice
  • agire in causa per chiedere l’adempimento della prestazione, in modo forzato, rinunciando alla penale
  • chiedere la risoluzione contrattuale

Da quanto abbiamo potuto analizzare, perciò, si tratta di uno strumento molto utile, previsto dal codice civile per fare in modi che i soggetti possano risolvere alcune problematiche in modo più veloce, senza dovere attivare lunghi procedimenti giudiziari.

Inoltre, rappresenta un vero e proprio incentivo per rispettare gli accordi presi. A volte infatti, la clausola pena funge da deterrente e spinge i soggetti a tenere fede ai patti sottoscritti.

Fonti normative

  • ​Art. 1229 c.c
  • Art. 1384 c.c
CONTRATTI CLAUSOLA PENALE INADEMPIMENTI CONTRATTUALI
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