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Quanto dura una causa civile? Perché i tempi sono lunghi?

I tempi della giustizia sono molto lunghi e a volte ci chiediamo quando dura una causa civile. Un processo è composto da diverse parti, necessarie per una corretta valutazione dei fatti e ognuna può durare parecchio tempo. Inoltre, il sistema giuridico italiano è composto da tre gradi di giudizio, per garantire che tutto venga svolto senza commettere errori.

A volte ci chiediamo come mai le sentenze civili siano così lunghe. Agli occhi di un non addetto ai lavori, infatti, tali tempistiche risultano ingiustificabili e senza senso.

Quando ci rivolgiamo a un avvocato, pensiamo di risolvere i nostri problemi in modo rapido, e magari speriamo di ricevere un risarcimento danni o un indennizzo per un torto subito in breve tempo. Purtroppo non è così.

Le tempistiche previste per far valere i propri diritti e ottenere una sentenza definitiva sono davvero molto lunghe, ed è complicato capire tutte le varie fasi che compongono una causa civile. 

Il nostro avvocato ci parla di varie azioni da intraprendere, ma molto spesso non riusciamo a capire perché sono necessarie, e per quale motivo non sia possibile giungere subito a una conclusione  decretando chi ha ragione e chi invece torto.

Cerchiamo, allora, di capire assieme tutte le azioni che sono necessarie allo svolgimento di un processo civile.

Cosa si intende per causa civile? 

Comunemente ciò che noi chiamiamo “causa” si riferisce a un processo, cioè a un insieme di atti compiuti da un giudice e dalle parti coinvolte, applicando le leggi a un caso concreto.

I processi, però, non sono tutti uguali, esistono diversi ambiti di competenza, in particolare:

  • civile: si riferisce a particolari controversie tra individui, nelle quali un soggetto ritiene che sia stato leso un proprio diritto da un altro.
  • amministrativo: riguarda i rapporti tra cittadino e Stato, o meglio la Pubblica Amministrazione. In questo caso il soggetto ritiene di avere subito un torto dalla P.A., sostenendo che essa abbia violato un suo diritto. Il giudice di competenza si chiama Tar.
  • penale: regola i casi in cui un individuo  reca dei danni a un altro, attraverso un reato. La Giustizia in questo caso svolge anche un ruolo di protezione della collettività da individui pericolosi.

Inoltre, in Italia i processi vengono svolti attraverso tre diverse fasi, si può dire quindi che esistono tre diversi gradi di giudizio:

  • primo grado: viene emessa una prima sentenza, che può avere un valore esecutivo, ma non è ancora definitiva
  • secondo grado: una delle parti coinvolte, o entrambe, possono contestare la decisione presa dal giudice, impugnando la sentenza emessa in Corte d’Appello
  • terzo grado: rappresenta l’ultima possibilità per contestare la decisione presa, e viene fatta presso la Corte di Cassazione

Ora, che abbiamo chiarito in modo molto semplice il quadro di riferimento, possiamo parlare delle tempistiche relative a un processo civile, e delle varie fasi che lo compongono.

Quanto dura una causa civile?

Una causa civile prevede delle tempistiche molto lunghe perché sono necessarie molte azioni per arrivare a una decisione finale. Non è sufficiente, infatti, presentarsi davanti al giudice in tribunale facendo valere i propri diritti, bisogna completare molte altre fasi.

Una sentenza civile ordinaria è composta da:

  • mediazione
  • notifica dell’atto di citazione
  • costituzione del convenuto
  • prima udienza
  • fase delle prove
  • fase della decisione

Di seguito analizzeremo tutte le varie fasi e i tempi necessari per completarle

La mediazione

Una causa implica la presenza di una “lite” tra due soggetti, e prima di procedere in tribunale è necessario provare una risoluzione bonaria tra le parti.

Tale trattativa viene fatta dinanzi a un soggetto terzo, il mediatore, che ha il compito di analizzare la situazione per capire le effettive ragioni delle parti coinvolte.

Non verrà valutata una pacifica “via di mezzo”, ma i diritti e i doveri contestati.

Nel caso in cui venga trovata una soluzione, ha lo stesso valore di una sentenza in tribunale, e non è necessario procedere in giudizio.

La mediazione è obbligatoria in caso di: liti contro le assicurazioni per incidenti stradali, in merito a questioni condominiali, quando si tratta di priorità, nelle liti contro le banche, per i contratti assicurativi, per la responsabilità medica, per il recupero di crediti fino a 20 mila euro, e per le diffamazioni.

In un certo senso è diventata in realtà una prassi comune, visto la sua obbligatorietà in moltissimi casi. La fase di mediazione non può durare oltre tre mesi.

La notifica della citazione

Tutte le cause civili ordinarie hanno inizio con una notifica di citazione, cioè con una lettera inviata dall’avvocato per convocare le parti coinvolte.

Tale comunicazione arriva tramite posta, ed è riconoscibile in quanto la busta è di colore verde.

L’atto viene scritto dal legale del soggetto che intende fare causa a chi ha leso i propri diritti e contiene l’indicazione del tribunale presso il quale sarà avviato il giudizio, l’esposizione dei fatti,  le norme di riferimento, la richiesta di un provvedimento e l’invito alla controparte di costituirsi prima dell’inizio della causa.

Viene anche fissata la data della prima udienza, che verrà poi leggermente modificata in base agli impegni del giudice incaricato. 

Solitamente tale date viene fissata non prima di 90 giorni dalla ricezione dell’atto di notifica, per evitare eventuali ritardi nella ricezione della lettera, in genere vengono indicati 120 giorni prima della prima udienza.

La controparte deve, poi, depositare la sua risposta, cioè una prima bozza di difesa, entro 20 giorni prima della prima udienza.

La prima udienza

Il giudice, durante la prima udienza, verifica che le parti siano correttamente costituire, cioè che i tempi per la citazione e la notifica siano stati rispettati, in caso contrario è necessario ripartire dall’inizio

Se tutto è corretto viene chiesto alle parti di rispondere ad alcuni chiarimenti e di presentare tutte le prove e i documenti di cui sono in possesso. Per depositare tali note vengono concessi dei termini temporali particolarmente lunghi: in genere 80 giorni.

Ovviamente, il giudice deve poi analizzare tutti i documenti per decidere quali si possono ammettere in giudizio e quali no. Solitamente questa operazione dura un paio di mesi, ma dipende dal carico di lavoro, quindi può cambiare in base al tipo di avvenimenti.

Dopo tale periodo viene fissata l’udienza per procedere all’assunzione dei testimoni. Non esiste una scadenza per tale data, in genere passano comunque 3 o 4 mesi.

La fase delle prove

La fase delle prove può durare anche per anni. I testimoni, infatti, non vengono ascoltati tutti assieme, ma dilazioni in più udienze.

La fase istruttoria

La fase istruttoria può durare due anni, soprattutto nel caso in cui sia necessario chiamare più testimoni o chiedere la perizia di un consulente tecnico.

I tempi potrebbero subire ulteriori slittamenti a causa di eventuali scioperi di magistrati, di giudici, o per altre motivazioni esterne. 

La fase della decisione

La fase finale prevede una udienza riassuntiva, durante la quale le parti possono ribadire ancora una volta le proprie posizioni, e proporre altri documenti. In genere dura 80 giorni.

La pubblicazione della sentenza

Il giudice deve, a questo punto, esaminare tutto il fascicolo e poi emettere una sentenza. In teoria dovrebbe essere comunicata entro 30 giorni, ma nella realtà dei fatti possono passare anche anni. 

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