Cerchi un avvocato esperto in
Penale
Guide diritto penale

Misure cautelari personali: quali sono?

Le misure cautelari personali possono essere coercitive o interdittive e servono per evitare che il presunto colpevole continui a reiterare il proprio comportamento, inquini le prove a suo sfavore o si metta alla fuga. Il procedimento penale, infatti, è lungo e bisogna evitare che venga compromesso.

Nel nostro Paese il procedimento penale inizia nel momento in cui la notizia di un reato giunge all’autorità competente, cioè la Procura della Repubblica, e finisce quando viene emanata una sentenza definitiva di assoluzione e condanna. 

Detto così il tutto sembra molto semplice, ma in realtà ci sono molte fasi intermedie, per le quali è necessario parecchio tempo, e l’intero percorso potrebbe essere molto lungo.

Risulta evidente che, se un soggetto è indagato per un reato, non può essere lasciato completamente libero nel periodo che intercorre tra l’inizio delle indagini e la sentenza finale.
Esiste, infatti, il pericolo che possa fuggire, che commetta nuovamente degli illeciti, e che manometta le prove che lo riguardano.

Per questo motivo la Giurisprudenza italiana ha adottato alcune precauzioni per evitare di compromettere il regolare svolgimento di un procedimento penale, e per scongiurare altri reati.

Cosa sono le misure cautelari?

Sono misure che vengono adottate in via precauzionale, per evitare che un indagato possa sottrarsi alla giustizia o reiterare un comportamento criminoso. In parole semplici sono utile per impedire che i tempi lunghi della Giustizia possano vanificare l’efficacia di un processo.

Per chiarire l’argomento proviamo a fare alcuni esempi:

  • Nel caso in cui una moglie denunci il marito per maltrattamenti, mentre si attendono i tempi necessari per avviare la macchina della giustizia, bisogna fare in modo che la vittima non continui ad essere picchiata. Verrà, quindi fatta un’ordinanza con la quale l’uomo ha il divieto di avvicinarsi alla moglie
  • Se una ragazza denuncia l’ex fidanzato per stalking, lo Stato deve tutelarla per evitare che subisca ulteriori danni psicologici o fisici. L’indagato avrà quindi il divieto di recarsi nei luoghi abitualmente frequentati dalla vittima.
  • Supponiamo che una maestra picchi i propri alunni, per evitare una reiterazione del comportamento violento deve essere sospesa dall’esercizio di un pubblico servizio.

Lo scopo è quindi quello di impedire che un soggetto pericoloso possa continuare a fare del male, oltre al rischio di fuga o inquinamento di prove atte a dimostrare la sua colpevolezza.

Si tratta di precauzioni previste anche per il processo civile e amministrativo, ma la loro natura e attuazione è diversa.

Per quanto riguarda il diritto penale, la legge italiane prevede una lista corposa di tutele, che si possono dividere in due macro gruppi:

  • personali: applicate alle persone, come l’obbligo di allontanamento da casa
  • reali: applicate agli oggetti, come il sequestro di una pistola

Le misure cautelari personali

Le limitazioni della libertà di un indagato sono previste dall’art. 272 del c.p.p e possono essere effettuate solamente nei casi contemplati dalla giurisprudenza.

E’ importante sottolineare tale concetto, in quanto se si amplia ulteriormente la casistica imposta dalla legge si rischia di entrare in conflitto con un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione italiana, cioè quello relativo alla libertà della persona descritto nell'art. 13:

La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dall'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori.

Per questo motivo le misure cautelari personali possono essere imposte solamente nei seguenti casi:
pericolo di inquinamento delle prove

  • fuga o rischio di fuga
  • tutela della collettività, evitando ulteriori delitti

Quando parliamo di limitazioni della libertà personale, inoltre, possono essere

  • coercitive
  • interdittive

Le misure cautelari personali coercitive

Sono soluzioni preventive che impongono una restrizione alla libertà di spostamento e movimento dell’indagato.

Esse sono:

  • divieto di espatrio: l’obbligo a non uscire dai confini italiani
  • obbligo di presentazione alla polizia: in determinati giorni e ore prestabiliti
  • arresti domiciliari: divieto di allontanarsi da casa o da un altro luogo predisposto
  • allontanamento dalla casa familiare: ad esempio per evitare ulteriori maltrattamenti ai danni della moglie
  • divieto di dimora: l’ordine a non vivere o accedere in un determinato luogo
  • obbligo di dimora: divieto di allontanarsi dal Comune di dimora
  • custodia cautelare in carcere: per impedire azioni gravi
  • custodia in luogo di cura: in caso di soggetti con malattie mentali, che non possono rimanere in prigione a causa di problemi di salute
  • divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima: ad esempio se c’è stata una denuncia di stalking.

Le misure cautelari personali interdittive

Ordini volti a limitare alcuni diritti delle persone indagate.

Essi sono:

  • sospensione dell’esercizio di un pubblico ufficio o servizio: ad esempio un’insegnante che picchia un alunno
  • sospensione dell’esercizio della responsabilità genitoriale: in modalità temporanea
  • divieto di esercitare determinate professioni: anche inerenti al settore privato.

Le misure cautelari reali

Si tratta di forme restrittive imposte sugli oggetti, collegati a determinati reati.

Ci può essere un sequestro conservativo se ci sono finalità prevalentemente economiche. Lo scopo, infatti, è quello di sottrarre il bene, mobile o immobile all’imputato, ipotizzando il pagamento di una pena pecuniaria o un risarcimento danni a favore della vittima.Una misura di questo tipo può essere chiesta dalla parte civile o da un PM, ma sarà il Giudice a disporre la relativa ordinanza.

Un sequestro preventivo, invece, avviene quando esiste il reale pericolo che si possa reiterare il reato attraverso un particolare oggetto. Il bene viene perciò confiscato. 

I criteri di scelta

Nell’applicare le suddette precauzioni il Giudice deve osservare scrupolosamente quanto affermato dalla legge. Come abbiamo detto nei paragrafi precedenti, c’è il rischio di entrare in conflitto con il diritto alla libertà protetto costituzionalmente.

Quindi, nella scelta della limitazione da adottare è necessario attenersi ad alcuni criteri:

  • adeguatezza: ogni azione deve valutata in base al grado di pericolosità e in base alla necessità di specifiche esigenza cautelari
  • proporzionalità: le decisioni devono essere prese in base al fatto commesso e alla pena prevista in merito
  • gradualità: un provvedimento di questo tipo può essere adottato solamente se non è possibile disporre di altre soluzioni
  • salvaguardia dei diritti: l’imputato può essere privato della libertà solo in base a quanto stabilito dalla legge
  • determinazione della pena: per decretare un’azione cautelare è necessario valutare l’entità del reato e la pena prevista

PROCEDIMENTO PENALE MISURE CAUTELARI PERSONALI
Condividi l'articolo:
CERCHI UN AVVOCATO ESPERTO IN PENALE?
Ho preso visione dell’informativa sulla privacy e acconsento al trattamento dei dati.*

Quanto costa il servizio?
Il costo della consulenza legale, qualora decidessi di proseguire, lo concorderai direttamente con l'avvocato con cui ti metteremo in contatto.