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Superbonus e cessione del credito: le ultime novità

Il binomio Superbonus e cessione del credito ha rappresentato per anni uno dei pilastri della politica di incentivazione edilizia e di efficientamento energetico in Italia.

Il binomio Superbonus e cessione del credito ha rappresentato per anni uno dei pilastri della politica di incentivazione edilizia e di efficientamento energetico in Italia. Ma dal 2023 a oggi, il quadro normativo ha subito modifiche sostanziali che è fondamentale conoscere, sia per i cittadini che per i professionisti del settore. Scopriamo insieme cosa è cambiato, quali sono le opportunità ancora disponibili e cosa aspettarsi per il futuro.


Superbonus: come funziona e cosa è cambiato


Il Superbonus 110%, introdotto con il Decreto Rilancio (D.L. n. 34/2020, art. 119), ha permesso di realizzare interventi di riqualificazione energetica e sismica a costo quasi zero per il contribuente. Grazie alla possibilità di cedere il credito d’imposta o optare per lo sconto in fattura, il meccanismo ha avuto una forte diffusione.


Cosa è cambiato? Dal 2023 e con maggiore impatto nel 2024, il Superbonus è stato progressivamente ridotto. Secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023 (L. n. 197/2022):

  • Per i condomìni, il bonus è sceso dal 110% al 90% (e sarà ulteriormente ridotto nei prossimi anni).

  • Per le villette unifamiliari, è stato limitato alle sole spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, salvo poche eccezioni per lavori già avviati.

  • Nuove limitazioni sono state introdotte anche sull’accesso ai benefici per i redditi elevati.

Oggi, il Superbonus è ancora utilizzabile, ma con condizioni più restrittive, soprattutto in termini di percentuale detraibile e tipologia di beneficiari.


Cessione del credito: cosa è successo e perché è cambiata


Uno degli aspetti più rivoluzionari del Superbonus è stata la cessione del credito d’imposta, che ha consentito di trasferire il beneficio fiscale a terzi (banche, intermediari, fornitori), evitando l’anticipo di spese da parte del contribuente.


Tuttavia, a causa di abusi, frodi e difficoltà burocratiche, il governo ha modificato radicalmente il meccanismo. Con il Decreto Aiuti-quater (D.L. n. 176/2022) e il Decreto Blocca Cessioni (D.L. n. 11/2023), sono state introdotte:


  • limitazioni alla cessione (una sola cessione libera, poi solo a soggetti qualificati);

  • stop alla cessione e allo sconto in fattura per i nuovi interventi a partire dal 17 febbraio 2023, fatta eccezione per alcune categorie protette (edilizia popolare, terremotati, edifici con permessi già rilasciati);


  • obbligo di tracciabilità per i crediti già ceduti, con piattaforme dedicate gestite dall’Agenzia delle Entrate.

Questi provvedimenti mirano a tutelare la spesa pubblica, ma hanno anche creato un effetto "congelamento" del mercato, lasciando molti crediti incagliati e imprese in difficoltà.


Le novità del 2024: cosa prevede il decreto Salva-Crediti


Nel tentativo di sbloccare la situazione, il governo ha approvato nel 2024 il cosiddetto "Decreto Salva-Crediti", che ha introdotto nuove misure per rendere più fluida la circolazione dei crediti fiscali residui.


Tra le principali novità:


  • Possibilità di cedere nuovamente i crediti maturati entro il 2023, ma solo a soggetti istituzionali (banche, assicurazioni, poste, ecc.);

  • Introduzione di una piattaforma digitale per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di crediti;

  • Maggiori controlli preventivi per evitare frodi;

  • Meccanismi di compensazione più veloci tra crediti edilizi e debiti fiscali o previdenziali.

Il decreto ha avuto un effetto positivo nel ridare fiducia agli operatori del settore e consentire la chiusura di molti cantieri bloccati, ma non ha ripristinato lo sconto in fattura per i nuovi interventi. Resta quindi cruciale programmare con attenzione ogni nuovo investimento, valutando bene la sostenibilità finanziaria dei lavori.


Come orientarsi oggi: consigli pratici per cittadini e professionisti


In un contesto così mutevole, è fondamentale restare aggiornati e affidarsi a professionisti esperti per non incorrere in errori costosi o in contenziosi fiscali.


Ecco alcuni consigli pratici:

  • Verifica sempre la documentazione tecnica e i titoli abilitativi prima di avviare qualsiasi intervento.

  • Controlla se rientri nelle categorie che ancora possono accedere allo sconto in fattura.

  • Se hai già un credito incagliato, valuta la possibilità di ricorrere alla nuova piattaforma di compensazione prevista dal Decreto Salva-Crediti.

  • Affidati a un commercialista o a un consulente legale aggiornato in materia di Superbonus e cessione del credito per non perdere opportunità e muoverti in sicurezza.

Il panorama normativo relativo a Superbonus e cessione del credito è in continua evoluzione. Se da un lato il periodo d’oro del 110% sembra ormai alle spalle, dall’altro permangono ancora strumenti utili, soprattutto per chi ha lavori in corso o crediti maturati da cedere.




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