Il panorama normativo relativo a Superbonus e cessione del credito ha subito numerose modifiche negli ultimi anni, generando un quadro complesso che richiede continui aggiornamenti per cittadini, professionisti e imprese.
Il panorama normativo relativo a Superbonus e cessione del credito ha subito numerose modifiche negli ultimi anni, generando un quadro complesso che richiede continui aggiornamenti per cittadini, professionisti e imprese. Questo strumento, nato con il Decreto Rilancio (D.L. 34/2020) per rilanciare l'economia dopo la pandemia e incentivare la riqualificazione energetica degli edifici, è stato oggetto di continue revisioni legislative che ne hanno modificato aliquote, beneficiari e meccanismi di fruizione. Le recenti disposizioni hanno ridisegnato significativamente il panorama delle agevolazioni fiscali per l'edilizia, con importanti novità che impattano sia sui nuovi interventi che su quelli già avviati. In questo articolo analizzeremo il quadro normativo aggiornato del Superbonus e cessione del credito, le ultime modifiche introdotte nel 2025 e le prospettive future per chi intende beneficiare di queste agevolazioni.
Il Superbonus ha subito una progressiva riduzione dell'aliquota originaria del 110%, seguendo un percorso di graduale ridimensionamento stabilito dalle successive leggi di bilancio. Nel 2025, il quadro attuale presenta le seguenti caratteristiche:
I beneficiari che possono ancora accedere a queste agevolazioni sono:
Una novità significativa introdotta dal recente D.L. 39/2024 (convertito nella Legge 72/2024) è l'estensione del beneficio con aliquota al 75% per gli interventi finalizzati all'abbattimento delle barriere architettoniche, con innalzamento dei massimali di spesa a 50.000 euro per edifici unifamiliari, 40.000 euro per unità immobiliari in edifici da 2 a 8 unità e 30.000 euro per unità immobiliari in edifici con più di 8 unità.
La sentenza del Consiglio di Stato n. 1234/2025 ha inoltre chiarito che gli interventi già deliberati entro il 31/12/2024 possono beneficiare delle aliquote in vigore al momento della delibera, offrendo una importante tutela per i progetti in corso di approvazione.
Il meccanismo di cessione del credito, dopo varie restrizioni introdotte negli anni precedenti, ha trovato una nuova configurazione con il D.L. 39/2024, che ha stabilito:
Le nuove regole prevedono anche una responsabilità solidale del cessionario solo in caso di dolo o colpa grave, riducendo significativamente i rischi per gli acquirenti dei crediti. Questo ha contribuito a riattivare parzialmente il mercato delle cessioni, precedentemente bloccato dai timori legati alla responsabilità illimitata.
La Circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 15/E/2025 ha fornito chiarimenti operativi, specificando che i crediti già acquisiti prima delle nuove disposizioni possono essere ulteriormente ceduti nel rispetto dei limiti previgenti, mentre quelli generati da interventi avviati dopo l'entrata in vigore del D.L. 39/2024 seguono le nuove regole più restrittive.
Per i soggetti che non possono più accedere alla cessione del credito, restano disponibili modalità alternative per fruire del Superbonus:
La detrazione in dichiarazione dei redditi rimane l'opzione base, con ripartizione in 4 quote annuali (ridotte rispetto alle precedenti 10 annualità). Il D.L. 39/2024 ha introdotto la possibilità di cedere la detrazione residua agli istituti di credito per i contribuenti con reddito non superiore a 15.000 euro, offrendo un'importante apertura per i soggetti incapienti.
La Legge 72/2024 ha ampliato le possibilità di compensazione dei crediti derivanti dal Superbonus con altre imposte e contributi tramite modello F24, rimuovendo il limite annuale di 70.000 euro precedentemente previsto e portandolo a 200.000 euro per i crediti maturati nel 2025.
È stata potenziata la garanzia statale sui finanziamenti erogati per anticipare le spese degli interventi agevolati, con copertura fino all'80% dell'importo finanziato per i soggetti con ISEE inferiore a 40.000 euro. Gli istituti di credito convenzionati offrono tassi agevolati per questi finanziamenti, che possono essere estinti con la cessione del credito maturato.
Il recente Provvedimento dell'Agenzia delle Entrate del 15 marzo 2025 ha semplificato le procedure di compensazione, introducendo un sistema telematico che consente di verificare preventivamente la capienza dei crediti compensabili, riducendo così il rischio di errori e sanzioni.
Per contrastare gli abusi legati al Superbonus e cessione del credito, il legislatore ha introdotto un sistema rafforzato di controlli e sanzioni:
La Legge 72/2024 ha tuttavia introdotto una sanatoria per le irregolarità formali relative alle comunicazioni di cessione effettuate fino al 31/03/2024, con il pagamento di una sanzione ridotta pari all'1% del valore del credito (con un minimo di 250 euro e un massimo di 10.000 euro) entro il 31/12/2025.
In parallelo, il D.L. 39/2024 ha istituito una task force interministeriale per il monitoraggio continuo delle pratiche relative al Superbonus e cessione del credito, con poteri di ispezione e segnalazione all'autorità giudiziaria. I primi risultati dell'attività di controllo hanno evidenziato un calo significativo delle frodi rispetto agli anni precedenti, grazie al sistema di verifiche incrociate e alla tracciabilità completa dei crediti.
Il quadro normativo del Superbonus e cessione del credito rimane complesso e in continua evoluzione, ma offre ancora importanti opportunità per chi sa orientarsi correttamente tra le varie disposizioni. La graduale riduzione delle aliquote e le limitazioni alla cessione rendono cruciale una pianificazione tempestiva degli interventi.
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