La proroga del superbonus 110 non ci sarà, ma il governo e la maggioranza stanno valutando la possibilità di cedere i crediti prodotti dai bonus edilizi non solo alle banche ma a tutti i soggetti professionali e le partite Iva.
La proroga del superbonus 110 non ci sarà, ma il governo e la maggioranza stanno trattando sulla possibilità di cedere i crediti prodotti dal superbonus 110 non solo alla banche, ma a tutti i soggetti professionali e le partite Iva, esclusi solo i privati. L'apertura è molto ampia e consentirebbe alle imprese che hanno già avviato interventi edilizi di sbloccare l'attuale fase di stallo che ha seguito l'annuncio dell'esaurimento dei fondi di qualche settimana fa.
Il superbonus 110, presentato nel 2020 dal secondo Governo di Giuseppe Conte, è un insieme di detrazioni per tutti gli interventi edilizi che hanno come fine l'efficientamento energetico, pensato per permettere ai cittadini e alle aziende di svolgere interventi edilizi a costo zero. Tuttavia, i 33,3 miliardi di euro stanziati per coprire tutte le richieste di finanziamento fino alla fine dell'anno 2022 sono finiti nella prima metà di giugno e il governo ha espresso chiaramente la propria volontà di non stanziarne di nuovi. Ci sono, però, migliaia di imprese sofferenti per i crediti incagliati a fronte di lavori già avviati; si sta pensando, dunque, a una soluzione che sblocchi la situazione. Secondo alcune fonti del Ministero dell'Economia, rilassare i vincoli sulla cessione dei crediti dai bonus edilizi è tra le poche opzioni su cui il governo e la maggioranza potrebbero trovare un accordo, ma bisognerà trovare un modo di minimizzare i rischi di frode e truffe, che fino ad ora sono state numerose e significative.
Alcuni dati forniti dall’Osservatorio 110% indicano come la maggior parte delle richieste per il sussidio siano arrivate dal Nord Italia, in particolare dai centri urbani, a discapito delle periferie, specialmente quelle centro-meridionali che invece avrebbero potuto maggiormente beneficiare dell’aiuto dello Stato e quindi del superbonus 110. Ma hanno soprattutto concesso terreno fertile per la speculazione e la nascita di società improvvisate e inaffidabili, nate appositamente per beneficiare del flusso di fondi nella convinzione che “tanto paga lo Stato”.
Un concorso di colpe che ha portato, a gennaio 2022, alla modifica dei plafond di cessione del credito con la conseguente interruzione dei lavori e l’annuncio, arrivato pochi mesi dopo, come detto prima, che il superbonus 110 non sarà rinnovato. Arriva, quindi, il riconoscimento dell’insuccesso di una misura che ha fallito nel suo intento di risollevare il comparto dell’edilizia.
L'esecutivo è sembrato, per ora, più aperto riguardo l'ampliamento delle cessioni, annunciando di essere pronto a portare in Parlamento l'ennesima modifica. L'idea è di permettere di cedere il credito non solo alle banche ma anche a tutti i soggetti professionali e le partite Iva, escluse solo le persone fisiche.
Il superbonus 110 ha scadenze diverse a seconda degli edifici oggetto dell'intervento. Vediamo di seguito le scadenze nel dettaglio:
Nel superbonus 110 rientrano i lavori principali o trainanti, ovvero:
A questi si aggiungono i cosiddetti interventi aggiuntivi o trainati, che danno diritto alla detrazione se avvengono in concomitanza a uno degli interventi trainanti.
L'intervento di coibentazione dell'edificio è sicuramente quello che concede maggiore spazio nella scelta degli interventi trainati da collegare. Decidendo, infatti, di realizzare l'isolamento dell'unità e dell'edificio per più del 25% della SDL, è possibile legare a questo lavoro principale i seguenti interventi secondari:
In tutto ciò, c'è però una precisazione da fare. Se un condominio sceglie di non impostare come intervento principale la sostituzione dell'impianto di climatizzazione invernale che interessa tutte le unità, potrà scegliere di conseguire lo stesso intervento in modalità "trainata", mirato questa volta alle singole unità abitative del condominio.
Le cose cambiano se, come intervento trainante, si sceglie quello mirato alla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con dei nuovi più efficienti.
Come già detto precedentemente, tale intervento, negli edifici con più unità, può essere proposto come principale solo se si vuole sostituire l'impianto centralizzato già presente, oppure se si mira a sostituire gli impianti autonomi con uno unico centralizzato. Ovviamente, nel caso in cui si decida di compiere questo intervento come principale, non sarà possibile inserirlo poi tra i lavori trainati.
Gli interventi secondari che si possono eseguire con l'intervento principale di sostituzione degli impianti sono:
Gli ultimi interventi che possono essere eseguiti come principali sono quelli mirati a ridurre il rischio sismico nelle zone 1,2 e 3 del territorio italiano.
Scegliendo questo come intervento trainante sarà possibile anche procedere con la totale demolizione e ricostruzione dell'edificio. Sarà anche possibile ampliarne il volume rispetto alla condizione precedente, a patto ovviamente che le restrizioni urbane lo concedano.
In quest'ottica, è bene ricordare che solo gli interventi che rientrano nella categoria del Super Sismabonus 110% ammettono la detrazione di spese relative alla parte di edificio che è stata ampliata e che quindi prima non esisteva.
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