Il tasso soglia usura è un particolare limite imposto ogni 3 mesi dal Ministero del Tesoro, in merito a diverse tipologie di finanziamenti. Se viene superato si commette un reato, considerato più grave se il colpevole è una banca. Vediamo come riconoscerlo.
Quando un soggetto chiede un prestito, un finanziamento o un mutuo, si impegna a restituire la somma, dopo un certo periodo, comprensiva degli interessi. Ma come vengono calcolati questi ultimi? Chi decide il loro ammontare?
Forse non tutti sanno che, per legge, non si può superare una determinata soglia. Infatti, è il Ministero del Tesoro a stabilire ogni 3 mesi, il limite massimo per ogni specifico strumento finanziario.
Chi non rispetta le disposizioni rischia di essere condannato per reato di usura. In modo particolare se il colpevole è un istituto bancario, il fatto è considerato più grave, dato che si tratta di un operatore specializzato, verso il quale il cittadino nutre fiducia.
Vediamo, quindi, di capire nelle prossime righe cosa dice la legge in merito, e come è possibile capire se gli interessi superano il limite consentito dalla legge.
Come abbiamo detto, se non viene rispettato il tasso soglia usura si commette un reato, come previsto dall’art. 644 del codice penale:
Chiunque, fuori dei casi previsti dall'articolo 643 si fa dare o promettere, sotto qualsiasi forma, per sé o per altri, in corrispettivo di una prestazione di denaro o di altra utilità, interessi o altri vantaggi usurari, è punito con la reclusione da due a dieci anni e con la multa da euro 5.000 a euro 30.000.Alla stessa pena soggiace chi, fuori del caso di concorso nel delitto previsto dal primo comma, procura a taluno una somma di denaro o altra utilità facendo dare o promettere, a sé o ad altri, per la mediazione, un compenso usurario.
La legge stabilisce il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari.
Chi chiede interessi troppo elevati a fronte di un prestito, rischia la reclusione da 2 a 10 anni e una multa da 5 mila a 30 mila euro. Il limite da rispettare viene stabilito per legge.
In pratica per stabilire la soglia corretta, viene calcolato il tasso medio praticato dagli operatori per quanto riguarda l’erogazione di finanziamento della stessa tipologia. Se non vengono rispettate le indicazioni si parla di tasso usurario.
Ma non solo. Rientrano nell’illecito penale anche operazioni che prevedono degli interessi sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro, o quelle effettuate quando la vittima di trova in condizioni di difficoltà economica.
Ad ogni modo per stabilire se si tratta di interessi usurari si devono tenere in considerazione le commissioni, le remunerazioni e le spese, ma non le tasse e le imposte collegate all’erogazione del credito.
Ma come è possibile conoscere i limiti imposti per legge?
Ogni 3 mesi viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il tasso medio inerente a varie categorie di operazioni.
Come abbiamo anticipato nel paragrafo precedente il limite per gli interessi sui crediti viene comunicato ogni 3 mesi, ed è diverso in base alla specifica categoria di finanziamento.
Viene stabilito dal Ministero del Tesoro, in base alle disposizioni della Banca d’Italia, ovvero a seguito di uno studio effettuato sui tassi medi applicati nei 3 mesi precedenti da parte di vari istituti di credito.
Le modalità di calcolo sono state definite con il decreto legge n. 70/2011, e prevede una maggiorazione di un un quarto, alla quale devono essere aggiunti ulteriori 4 punti percentuali.
In pratica i finanziamenti che vengono stipulati nei 3 mesi a seguire non devono superare il limite imposto, dal calcolo che abbiamo visto sopra.
Il totale è comprensivo delle spese e delle commissioni che deve sostenere un cittadino per ottenere il prestito.
Se gli interessi imposti superano la cifra stabilita, chi sta erogando il credito commette un reato. Il limite di cui abbiamo parlato, infatti, costituisce una vero e proprio muro che non può essere superato.
Come abbiamo visto, si tratta di un criterio oggettivo, quindi non sottoponibile a interpretazioni, e deve essere rispettato. Chi non si attiene alle regole rischia di commettere un illecito penale.
Il tasso soglia è compreso da due diverse parti, ovvero:
Il tasso soglia usura non è altro che la somma di questi due elementi, che insieme danno vita al limite invalicabile, sopra il quale si configura un reato.
Viene considerata un’aggravante del reato il fatto che lo stesso sia commesso da una banca, dato che svolge l’attività di operatore finanziario professionale.
Risulta evidente, infatti, che in tal caso il cliente riponga una maggiore fiducia quando decide di sottoscrivere un contratto per l’erogazione dei un prestito.
Come abbiamo più volte ribadito, devono essere rispettati per legge determinati limiti, ovvero quelli pubblicati ogni 3 mesi in Gazzetta Ufficiale.
In particolare i periodi sono i seguenti:
Non si tratta, però, di un limite univoco, valido per tutte le operazioni, dato che sostanzialmente ogni prodotto bancario si differenzia da un altro.
Detto ciò, risulta evidente che esistano diversi tassi soglia, corrispondenti a determinate categoria. Quindi le cifre saranno diverse per il leasing, il mutuo, l’apertura di credito, il factoring, ecc.
L’usura bancaria, comunque, viene regolata in modo specifico soltanto dal 7 marzo 1996, ovvero da quando è entrata in vigore la legge n. 108.
In precedenza, il tutto veniva disciplinato in modo generico, secondo quando previsto dall’art. 644 c.p.
Per questo motivo veniva lasciata un’ampia discrezionalità ai giudici, in merito ai comportamenti delle banche. Solo con l’introduzione della legge 108/1996 sono stati istituiti strumenti più specifici ed è stato stabilito che ogni 3 mesi il Ministero del Tesoro debba imporre nuovi limiti.
Dopo avere capito il significato del tasso soglia usura e dopo avere analizzato come esso viene calcolato, vediamo di chiarire ora come è possibile riconoscere subito se si tratta di un interesse usurario.
Il rischio, infatti, non cade soltanto in chi ha l’intenzione di chiedere un prestito, ma ogni volta che si effettua un contratto con una banca, quindi anche per avere una carta di credito o per aprire un conto corrente.
Come abbiamo visto, chiedere degli interessi troppo alto, è un illecito penale, pertanto punibile secondo quanto previsto dalle leggi.
Per riconoscerlo ci sono piccoli accorgimenti, utili a rilevare per tempo la “trappola”.
Innanzitutto bisogna prestare attenzione al Taeg, cioè al tasso annuo effettivo globale, che tiene in considerazione varie spese, ad esempio quelle per l’assicurazione, la perizia, il notaio e per l’estinzione anticipata del finanziamento.
Ad ogni modo, il metodo più efficace è quello di considerare quanto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, per capire se effettivamente le cifre rientrano tra quelle consentite dallo Stato.
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