L’usura è un reato che si verifica quando a fronte di un prestito vengono chiesti interessi troppo elevati, che superano il limite stabilito dalla legge. Ma quando si verifica esattamente? Quando scatta la responsabilità penale? Scopriamolo insieme.
Quando si parla di tassi usurari, si deve necessariamente fare riferimento alle numerose sentenze della Cassazione, che negli anni hanno contribuito a definire nei dettagli i margini di operatività dell’illecito penale, come vedremo.
Ad ogni modo è doveroso chiarire che si tratta di un tema molto delicato, visto che l’obiettivo è quello di tutelare due beni diversi.
Da un lato, infatti, si mira a proteggere il singolo cittadino, dall’altro si cerca di regolare il funzionamento dei rapporti negoziali inerenti alla gestione del credito e dei mercati.
Dunque, l’argomento è particolarmente importante, data la sua connotazione di plurioffensività.
Il reato di usura viene descritto dall’art. 644 del codice penale, come segue:
Chiunque, fuori dei casi previsti dall'articolo 643 si fa dare o promettere, sotto qualsiasi forma, per sé o per altri, in corrispettivo di una prestazione di denaro o di altra utilità, interessi o altri vantaggi usurari, è punito con la reclusione da due a dieci anni e con la multa da euro 5.000 a euro 30.000.
Alla stessa pena soggiace chi, fuori del caso di concorso nel delitto previsto dal primo comma, procura a taluno una somma di denaro o altra utilità facendo dare o promettere, a sé o ad altri, per la mediazione, un compenso usurario
Come possiamo notare, quindi, viene punito con la reclusione da 2 a 10 anni e con la multa da 5 mila a 30 mila euro chi chiede degli interessi troppo elevati, al di sopra del limiti previsto dalla legge. Inoltre, vengono considerati colpevoli anche eventuali mediatori, che collaborano per riuscire ad ottenere il denaro dalla vittima.
Le norme stabiliscono che si tratta di interessi usurari quando essi non vengono calcolati tenendo in considerazione il tasso medio praticato per operazioni simili, e ad ogni modo quando risultano essere sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro.
Viene considerato la condizione di difficoltà economica della vittima.
Si tiene conto di:
ad esclusione delle tasse e imposte, collegate all’erogazione del credito.
Il limite è rappresentato dal tasso medio pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, in riferimento alla categorie di operazioni inerenti al credito in oggetto, aumentato di un quarto, al quale si devono aggiungere altri 4 punti percentuali.
La differenza tra il limite e il tasso medio non deve essere superiore a 8 punti percentuali.
Sempre l’art. 644 c.p. sottolinea anche che:
La legge stabilisce il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari.
Sono altresì usurari gli interessi, anche se inferiori a tale limite, e gli altri vantaggi o compensi che avuto riguardo alle concrete modalità del fatto e al tasso medio praticato per operazioni similari risultano comunque sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro o di altra utilità, ovvero all'opera di mediazione, quando chi li ha dati o promessi si trova in condizioni di difficoltà economica o finanziaria.
Tenendo in considerazione quanto detto sopra, la norma distingue due diverse fattispecie di illecito, ovvero:
Come accennato si considera la condizione di difficoltà economica del soggetto passivo, ovvero l’insieme delle attività patrimoniale e una eventuale carenza di risorse e di beni.
Se si tratta però di una effettiva mancanza di mezzi idonei a soddisfare esigenze primarie, quindi di un reale stato di bisogno della vittima, ciò viene considerato come una circostanza aggravante.
L’usura rappresenta uno dei delitti contro il patrimonio, realizzati con frode. In giurisprudenza si discute però in merito al reale bene giuridico che viene tutelato.
In pratica alcuni sostengono che si tratta di garantire il corretto funzionamento dell’economia pubblica, ovvero dell’ordinamento del credito, altri invece sostengono che lo scopo sia la protezione della sfera personale e patrimoniale della vittima.
Si tratta di un delitto a dolo generico, dato che ci deve essere la volontà di concludere un contratto con interessi usurari, ovvero superiori al limite fissato per legge o del tutto sproporzionati rispetto all’operazione e alla condizione economica della vittima.
Va precisato che per usura si intende uno scambio di prestazioni nelle quali un soggetto presta denaro o altro, in cambio del pagamento di interessi elevati. Ma si può trattare anche di cessione di beni mobili o immobili, di prestazioni di servizi, ecc.
La prescrizione del reato viene calcolata a decorrere dal giorno dell’ultima riscossione degli interessi, infatti la giurisprudenza ritiene consumato l’atto quando la cifra viene effettivamente ritirata dai colpevoli.
Fino ad ora abbiamo descritto in cosa consiste il reato di usura e in quali casi si può parlare di tasso usurario, vediamo ora di capire quando un soggetto diventa responsabile dal punto di vista penale per le azioni che ha commesso in merito.
La Corte di Cassazione ha precisato che si tratta di un delitto a condotta frazionata o a consumazione prolungata, per il quale soltanto chi riesce a ottenere il pagamento può essere considerato responsabile.
La posizione di chi si attiva per recuperare il credito senza ottenere risultati positivi, comunque, è diversa.
Va considerato anche che, eventuali aiuti forniti da altri per ottenere il denaro, può confluire nel reato di favoreggiamento, e si possono verificare anche illeciti quali la minaccia, la violenza o la tentata estorsione.
Come abbiamo sottolineato in apertura di questo articolo, la Cassazione è più volte intervenuta per chiarire alcuni aspetti legati all’usura. Per questo motivo, è utile elencare le più significative, tra le quali:
A questo link trovi le informazioni e la possibilità di attivarla con lo sconto del 50% ovvero 60€ + iva anziché 120€.
Scopri l'AcademyA questo link trovi le informazioni e la possibilità di attivarla con lo sconto del 75% ovvero 90€ + iva anziché 360€.
Scopri il servizio Premium