Le Vittime del Dovere si riferiscono a coloro che, in attività di servizio, per diretto effetto di ferite o lesioni subite, sono deceduti o hanno riportato invalidità permanenti. Inoltre, si considerano vittime del dovere coloro che, sempre in attività di servizio, hanno subito ferite o lesioni in conseguenza di azioni terroristiche o criminose, in servizi di ordine pubblico o in attività di soccorso correlati all'espletamento delle funzioni istituzionali e connessi a rischi specifici delle operazioni di polizia o di soccorso.
Le vittime del dovere, secondo la legislazione italiana, sono dipendenti pubblici e appartenenti a Forze Armate e Comparto Sicurezza che, in attività di servizio, per diretto effetto di ferite o lesioni subite, sono deceduti o hanno riportato invalidità permanenti.
Inoltre, si considerano vittime del dovere coloro che, sempre in attività di servizio, hanno subito ferite o lesioni in conseguenza di azioni terroristiche o criminose, in servizi di ordine pubblico o in attività di vigilanza ad infrastrutture civili e militari e di attività di soccorso.
La correlazione di tali danni è strettamente legata all'esercizio delle funzioni di servizio. Specificamente, l'art. 1, comma 563, della Legge 266 del 2005, identifica una serie di condizioni e attività, come il contrasto a ogni forma di illegalità, l'attuazione di servizi di ordine pubblico, la vigilanza su strutture civili e militari, le operazioni di soccorso e la tutela della pubblica incolumità. Questa protezione si estende anche a coloro che hanno subito danni durante missioni internazionali.
Una menzione particolare va fatta per i cosiddetti equiparati alle vittime del dovere. Questi individui hanno svolto la loro attività nell'adempimento di un dovere o nel servizio, in condizioni particolari, che includono anche quelle ambientali e operative. Sono casi emblematici quelli legati all'esposizione ad agenti nocivi come l'amianto, le radiazioni, le nanoparticelle provenienti dall'uso di proiettili all'uranio impoverito, o all'utilizzo di vaccini contaminati. Queste situazioni di rischio hanno causato veri e propri focolai epidemici tra le nostre forze armate e tra coloro che hanno svolto altre attività nel settore pubblico. Il profilo legislativo che inquadra questa categoria si fonda principalmente sulla Legge 24 dicembre 1986, n. 903 e successive modifiche. Queste norme prevedono specifici diritti e benefici per queste vittime e per i loro familiari, oltre a dettare i criteri per il riconoscimento dello status di vittima del dovere.
Le vittime del dovere, o i loro familiari in caso di decesso, hanno diritto a un ampio ventaglio di benefici offerti dallo Stato:
Il risarcimento copre vari tipi di danni, tra cui quelli biologici, morali, esistenziali e pregiudizi patrimoniali. La salute è considerata fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività (Art. 32 della Costituzione) e la sua lesione può avere ripercussioni severe per la vittima e i suoi familiari. Le normative di tutela si applicano a dipendenti pubblici e privati delle Forze Armate e di altre agenzie di sicurezza.
Il Ministero dell'Interno è l'ente responsabile per l'assegnazione dello status di "vittima del dovere" per coloro che fanno parte delle forze dell'ordine come la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, il Corpo Forestale dello Stato, la Polizia Penitenziaria, le Polizie Municipali e il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Inoltre, si occupa della compilazione dell'elenco delle vittime del dovere.
Nel contesto di tali responsabilità, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza è impegnato nel fornire supporto finanziario ai familiari di quei dipendenti che hanno perso la vita o sono rimasti feriti durante l'espletamento dei loro doveri. Questo sostegno rappresenta un importante baluardo nella tutela dei diritti e del benessere dei lavoratori e delle loro famiglie.
Per accedere ai benefici economici designati per le vittime del dovere, è necessario inoltrare la richiesta all'Ente dove la persona invalsa o defunta svolgeva il proprio lavoro.
Possono avanzare la domanda:
Nel caso non sussistano i soggetti sopracitati, gli unici eredi legittimi - orfani, fratelli o sorelle o ascendenti diretti, anche se non conviventi e non a carico - possono fare richiesta.
Recentemente, il quadro normativo relativo alle vittime del dovere ha subito un cambiamento significativo. La Corte di Cassazione, con una sentenza rivoluzionaria, ha stabilito che il termine per la richiesta del riconoscimento dello status di vittima del dovere non è più soggetto a prescrizione. Questa decisione ha un impatto enorme sul riconoscimento postumo delle vittime del dovere e apre nuove possibilità per i familiari che non erano stati in grado di presentare una richiesta in tempo.
La recente sentenza della Cassazione ha importanti implicazioni per i potenziali beneficiari. Prima di tutto, permette a coloro che non hanno potuto presentare una domanda in passato di farlo ora, indipendentemente dal tempo trascorso dall'evento. Tuttavia, è importante notare che una domanda tempestiva aumenta le possibilità di un riconoscimento rapido e senza intoppi. I beneficiari potenziali dovrebbero quindi consultare i loro sindacati o il Dipartimento della Pubblica Sicurezza per comprendere i loro diritti e avviare il processo di richiesta. Infine, queste recenti modifiche evidenziano l'importanza del riconoscimento delle vittime del dovere nella nostra società, sottolineando il ruolo cruciale che questi individui svolgono per garantire la sicurezza e il benessere di tutti noi.
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