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Dopo lo sfratto esecutivo cosa succede?

Terminato il procedimento di sfratto con l'esecuzione materiale dello stesso, il proprietario legittimamente si chiederà a questo punto dopo lo sfratto esecutivo cosa succede al credito nei confronti dell’inquilino.

Abbiamo parlato qui di come funziona l’esecuzione vera e propria dello sfratto esecutivo con la quale si ottiene la liberazione materiale dell’immobile.

Ricordiamo, in sintesi, che il giorno fissato per l’esecuzione dello sfratto l’Ufficiale Giudiziario inviterà l’inquilino e il suo nucleo famigliare a rilasciare l’immobile e, nel caso in cui questi facciano particolare resistenza, interverrà la forza pubblica che li condurrà forzatamente fuori dall’immobile.

Verrà sostituita la serratura della porta di ingresso e l’Ufficiale giudiziario, consegnando le chiavi al proprietario, lo immetterà nel pieno e legittimo possesso dell’immobile, e ingiungerà, allo stesso tempo, all’inquilino e a chiunque altro di non introdursi più nell’immobile, pena le sanzioni di legge (se l’inquilino entra nuovamente nell’immobile dopo l’esecuzione dello sfratto, infatti, commette violazione di domicilio) e intimando allo sfrattato l’asporto entro un certo termine di tutti i beni mobili di sua proprietà che si trovino all’interno dell’appartamento.

Trascorso detto termine, come abbiamo visto molto dettagliatamente nel precedente articolo, detti beni potranno essere smaltiti o venduti ai sensi di legge.

Ma cosa ne è del credito del proprietario nei confronti dell'inquilino per tutti i canoni di locazione e le spese non pagati?

Dopo lo sfratto esecutivo cosa succede per quanto riguarda il recupero del credito?

Con l’esecuzione materiale dello sfratto esecutivo, quindi, termina il procedimento iniziato con la notificazione dell’atto di intimazione di sfratto per morosità o di sfratto per finita locazione e il proprietario ha finalmente riacquistato la disponibilità del proprio immobile.

A questo punto, però, il proprietario, pur sollevato dall’aver messo la parola fine a questa triste vicenda, si chiederà dopo lo sfratto esecutivo cosa succede al proprio credito, e cioè cosa può fare per recuperare il proprio credito, consistente in tutte le mensilità e le spese non pagate dall’inquilino fino all’esecuzione dello sfratto esecutivo, oltre alle spese legali sostenute.

Bene, come abbiamo detto sia qui che qui, quando si attiva un procedimento di sfratto per morosità si può chiedere al Giudice di emettere, contestualmente alla convalida di sfratto per morosità, anche un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo.

Si tratta, nello specifico, di un’ingiunzione di pagamento con la quale il Giudice ingiunge all’inquilino di pagare al proprietario dell’immobile i canoni di locazione e le spese accessorie maturate alla data dell’intimazione di sfratto, oltre a quelli successivi che matureranno fino all’esecuzione materiale dello sfratto esecutivo e, quindi, fino al rilascio dell’alloggio da parte dell’inquilino, oltre alle spese legali nella misura liquidata dal Giudice.

Detta ingiunzione di pagamento è immediatamente esecutiva, il che significa che, in forza di essa, si può dare immediatamente corso ad un’azione esecutiva per ottenere il recupero forzoso del credito.

Spesso e volentieri ovviamente capita che lo sfrattato all’epoca del procedimento di sfratto non abbia né un posto di lavoro né beni aggredibili, anzi a volte e proprio la perdita del posto di lavoro che contribuisce a rendere l’inquilino moroso e a portare, di conseguenza, allo sfratto esecutivo.

Bisogna però vedere, dopo lo sfratto esecutivo cosa succede allo sfrattato, nel senso che altrettanto spesso, infatti, capita che lo sfrattato, a distanza di tempo da quando è avvenuta l’esecuzione materiale dello sfratto esecutivo, oltre a una nuova abitazione riesca altresì a trovare un nuovo posto da lavoratore dipendente e, quindi, a percepire uno stipendio mensile e magari anche ad accantonare qualcosa su un conto corrente.

Ebbene, grazie al decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo ottenuto contestualmente alla convalida dello sfratto, quando il proprietario verrà a sapere della nuova situazione economica del suo ex inquilino, nei confronti del quale aveva ottenuto ed eseguito lo sfratto esecutivo, potrà immediatamente attivarsi per recuperare il proprio credito.

Come funziona il recupero del credito?

Anche l’azione esecutiva per il recupero del credito inizia con la notificazione dell’atto di precetto, che verrà richiesta dall’avvocato civilista a cui il proprietario si è rivolto, contenente l’intimazione al pagamento entro il termine di dieci giorni dalla notifica.

Se il debitore non provvede al pagamento entro detto termine, allora si inizierà l’azione esecutiva vera e propria che consiste nel sottoporre a pignoramento beni o crediti di proprietà del debitore.

Nella pratica, quindi, se ci si sta chiedendo dopo lo sfratto esecutivo cosa succede al proprio credito, si sappia che sarà possibile o sottoporre a pignoramento i beni mobili di proprietà del debitore (ad esempio presenti nella propria abitazione), oppure i crediti del debitore (ad esempio stipendio, pensione, conto corrente, nei limiti di legge), oppure i beni immobili del debitore.

Per fare ciò l’avvocato deve richiedere al competente Ufficiale Giudiziario di procedere a sottoporre a pignoramento i beni o crediti di proprietà del debitore che si intendono aggredire.

Successivamente, nel caso in cui siano stati sottoposti a pignoramento beni mobili o immobili, il Giudice disporrà che gli stessi siano venduti e il ricavato della vendita verrà versato al creditore o ai creditori, qualora siano più di uno, al netto delle spese di procedura.

Se, invece, sono stati sottoposti a pignoramento i crediti del debitore, gli stessi verranno assegnati dal Giudice al creditore procedente nei limiti di legge.

Ovviamente, nel caso in cui ci si stia chiedendo dopo lo sfratto esecutivo cosa succede se con l’intimazione di sfratto per morosità non è stata richiesta la contestuale emissione di un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo, bisogna sapere che non è un problema e che, dando corso ad un apposito procedimento di ingiunzione, si potrà ottenere anche dopo lo sfratto esecutivo un decreto ingiuntivo per il recupero del credito.

​Ricorso contro la sentenza di sfratto

Abbiamo già detto che il procedimento di convalida di sfratto comporta delle spese legali che saranno addebitate all'inquilino moroso. Come avviene in tutti i processi, anche per quanto riguarda lo sfratto esecutivo, chi è considerato "colpevole" può opporsi e fare ricorso. 

Naturalmente, deve presentare al Giudice delle prove che documentino le sue motivazioni. Il Giudice, in fase di pronuncia della sentenza, può firmare un'ordinanza non impugnabile di rilascio immediatamente eseguibile.

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