Una causa di servizio è la malattia o l’infermità derivante dal lavoro, previsto per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche, anche appartenenti alle Forze Armata, Polizia, e le altre indicate dalla Legge. Per ottenere i benefici previsti è necessario presentare un’istanza, dimostrando che esiste un nesso di causa effetto tra malattia e lavoro.
La giurisprudenza italiana considera una causa di servizio qualsiasi tipo di lesione che provoca una invalidità temporanea o permanente a causa di una prestazione lavorativa, nel settore pubblico.
Per ottenere le prestazioni economiche previste, la prima cosa fare è dimostrare che l’infermità è dovuta a motivi legati alla propria professione. Ci saranno poi accertamenti medici per determinare l’entità del danno biologico subito.
In base alla gravità della situazione e alla categoria professionale, lo Stato italiano ha previsto delle tutele, come ad esempio un indennizzo equo, un aumento dello stipendio o una pensione privilegiata.
In genere una malattia professionale viene riconosciuta come causa di servizio se rientra tra quelle inserite in determinate tabelle, in questo caso non sarà necessario dimostrare il nesso causale, per tutte le altre situazioni, invece, bisogna provare il legame tra lesione e lavoro.
Vediamo, quindi, come funziona una causa di servizio, quali sono i benefici previsti, e come deve essere presentata la domanda.
L’infortunio sul lavoro per i lavoratori pubblici viene definito causa di servizio. Eventuali lesioni o malattie direttamente collegabili alle mansioni svolte possono quindi essere indennizzate.
I dipendenti pubblici, compresi i militari e le forze dell’ordine, sono tutelati in caso di danni biologici, proprio come previsto per i lavoratori dipendenti privati, anche se le modalità e le regole di riferimento sono diverse.
In alcuni casi è l’Amministrazione a decidere di procedere d’ufficio, in altre situazioni il diretto interessato deve fare un’istanza, cioè una domanda attraverso la quale accertare i motivi che hanno determinato i danni.
In ogni caso per presentare un’istanza è necessario che:
In ogni caso la correlazione tra mansioni svolte e lesioni subite non deve per forza essere esclusiva, ma deve essere rilevante e determinante. Ciò è valido anche in riferimento a soggetti con una particolare predisposizione alla patologia, ma solo se l’infermità poteva essere di entità minore rispetto a quella subita a causa della professione lavorativa.
Abbiamo detto che, per quanto riguarda danni biologici o invalidità sia temporanee che permanenti di dipendenti pubblici può essere riconosciuta la cosiddetta causa di servizio, se viene dimostrato il legame tra l’infermità e l’attività svolta al lavoro.
In genere, comunque, vengono utilizzate le malattie tabellate, cioè delle tabelle utilizzate come standard per definire le malattie professionali. Quindi viene riconosciuta la causa di servizio se la patologia rientra tra:
In realtà, possiamo dire che la malattia professionale Inail può essere:
Una svolta in tale senso è stata apportata dalla legge 834/1981 con la quale è stata introdotta la possibilità di considerare anche patologie non presenti nelle tabelle prefissate.
La domanda per ottenere il riconoscimento della causa di lavoro deve essere presentata all’ente lavorativo, che in seguito provvederà a inviare la documentazione alla commissione medica territoriale.
Nell’istanza devono essere presenti:
La domanda deve essere presentata, in ogni caso, non oltre 6 mesi dal momento in cui sono avvenuti i fatti o si è venuti a conoscenza della malattia. Si tratta di un termine perentorio per potere ottenere un indennizzo equo rispetto al danno subito.
Come abbiamo detto, se l’infermità non corrisponde a una delle patologie previste dalla tabelle predisposte dalla legge, è necessario dimostrare l’esistenza di un nesso di causalità tra la malattia e il lavoro svolto.
Nel caso in cui l’istanza avesse esito negativo, è comunque possibile impugnare la decisione dell’Amministrazione in sede giurisdizionale.
Chi ha subito delle lesioni o infermità, sia temporanee che permanenti a causa di servizio, quindi strettamente legate al lavoro svolto, ha il diritto ad alcuni particolari benefici, previsti dallo Stato italiano.
Ci sono regole diverse in base alla categoria di appartenenza, ad esempio i dipendenti pubblici scolastici e sanitari possono mantenere il posto di lavoro e ottenere il 100% della retribuzione per un periodo di 36 mesi, quindi fino a guarigione avvenuta, se non superiore al limite imposto.
Inoltre, se viene riconosciuta l’invalidità, ci può essere un aumento dello stipendio del 2,5% o 1,25%, in base alla tipologia di lavoro.
E’ previsto anche un equo indennizzo per danno biologico, cioè il dipendente pubblico può ricevere un pagamento una tantum, in base alla gravità della patologia. La prestazione viene erogata in seguito alla presentazione della domanda, da fare assieme a quella di causa di servizio.
Nei casi più gravi, in cui un soggetto diventa inabile in modo permanente, lo Stato prevede una pensione agevolata. Non bisogna però confondere tale prestazione sociale con la pensione di invalidità, con la quale viene constata solamente l’impossibilità e inabilità a compiere delle prestazioni lavorative. Una pensione agevolata, invece, può essere percepita solamente se la patologia è collegata alla prestazione lavorativa svolta.
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